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Mesocco rivede le priorità sull’ex comparto ferroviario

Per cominciare il Municipio intende ristrutturare solo la stazione e il piazzale di AutoPostale, rinviando la grande officina a ulteriori riflessioni

Così si presenta dopo 53 anni di inattività
24 marzo 2025
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Un mezzo passo indietro, ma comunque uno avanti. A Mesocco si avvicina la sistemazione della piazza della stazione sulla quale si affaccia il vasto complesso che un tempo ospitava il capolinea e l’attività della Ferrovia mesolcinese il cui sferragliare è cessato nel lontano 1972. Il Municipio ha infatti pubblicato all’albo comunale la domanda di costruzione per poter ristrutturare l’edificio della stazione. Più a sud anche Grono ha in agenda a medio termine un intervento di ripristino simile. Così facendo tutte le testimonianze architettoniche di un’era ferroviaria ormai mandata agli archivi avranno trovato una nuova funzione, pubblica o privata.

«Incominciamo dalla stazione e poi vedremo come affrontare il resto», premette il sindaco di Mesocco: «Con un investimento di circa un milione e mezzo – dettaglia Mattia Ciocco – l’intervento mira a sistemare l’intero piazzale usato da AutoPostale come capolinea e piazza di giro e a inserire nuovi contenuti nell’ex stazione». Rispetto alle intenzioni iniziali svelate a due riprese nel dicembre 2022 e nel gennaio 2023, rimane per ora in congelatore la ristrutturazione dell’edificio principale un tempo usato come officina. Qui, almeno nelle intenzioni, il Comune vorrebbe trasferire l’intera Amministrazione comunale dedicando superfici anche a eventi culturali, formativi e sociali e ad attività formative coinvolgendo le Scuole universitarie professionali con le quali vi sono state delle riflessioni. «In questo momento siamo però alle prese con più progetti e investimenti, prioritari e anche onerosi, che toccano varie parti del territorio comunale, dal villaggio fino a San Bernardino. Perciò abbiamo preferito un approccio più prudente, rinviando a tempi migliori una nuova riflessione sui possibili contenuti da inserire nella grande officina e, in definitiva, su quale destinazione conferirle».

Sosta per escursionisti

L’ex stazioncina conterrà dunque, come da programma, ai piani superiori alcune camere gestite in regime di B&B, al pianterreno un locale spaccio aperto H24 nel quale poter acquistare prodotti locali in piena autonomia, e nel lato nord l’ex garage sarà leggermente ampliato per ospitare una sala multiuso riservata alla ventina di associazioni attive in paese che da tempo ne fanno richiesta. «Per contro – aggiorna il sindaco – non intendiamo più inserire anche un bar, perché vorremmo evitare di fare concorrenza a quelli presenti in paese». Quanto alle camere B&B «se ne sente la mancanza. In paese scarseggiano strutture d’accoglienza turistica, richieste in particolare durante la bella stagione dagli escursionisti esteri, in particolare quelli che attraversano le nostre montagne da est a ovest, entrando dalla Val Chiavenna e proseguendo verso la Val Malvaglia». L’attenzione riservata al tema della ricezione era già emersa appunto un paio d’anni fa quando il Comune aveva annunciato di voler spostare l’Amministrazione nell’ex officina ferroviaria, ridonando così il palazzo comunale alla sua funzione originale, quella di Hotel de la Poste. L’attuale procedura di domanda edilizia precede la richiesta di credito di progettazione definitiva, dopo che a fine 2022 il Consiglio comunale era stato informato dallo speciale gruppo di lavoro sull’avanzare della progettazione con alcune immagini elaborate dallo studio Cereghetti & Bruni Architetti che ha sede in paese.

LE ALTRE

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Più a sud, si diceva, anche Grono intende destinare a nuova vita la decrepita ex stazione che si affaccia sulla ciclopista intercantonale ricavata smantellando la strada ferrata. Ciclopista il cui progetto prevede appunto, dove possibile, il recupero dei vetusti edifici ferroviari. Fra i contenuti previsti vi è una biblioteca comunale, un info point e uno spazio ricettivo esterno per chi vi transita, il tutto anche qui coinvolgendo le società locali per soddisfarne i bisogni di superfici. «Nel piano finanziario – spiega il sindaco Samuele Censi – abbiamo dedicato al tema 50mila franchi da utilizzare durante l’anno corrente. Al momento le nostre energie sono però dedicate al progetto balneare che giungerà in Consiglio comunale il 26 marzo e che sarà sottoposto al voto popolare il 18 maggio». Anche Cama aveva avviato nel 2021 un progetto di ripristino: in quel caso però il Municipio aveva proposto un credito di 3,5 milioni (bocciato dall’Assemblea comunale) per demolire l’ex stazione e realizzare una nuova strada di quartiere, un nuovo posteggio verso i grotti, un autosilo da venti posti auto, un rifugio della protezione civile e una piazza. Quanto alle altre ex stazioni, quella di San Vittore è stata riqualificata nel 2021 accogliendo mensa scolastica, preasilo, doposcuola e attività associative. Quella di Roveredo era stata demolita diversi anni fa e quella di Leggia venduta a privati. La struttura di Lostallo è occupata da uno studio di architettura e quella di Soazza è diventata l’apprezzato Centro culturale. Idee, fermento e comunità dove un tempo sostavano i passeggeri.

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