Riparte la produzione nello storico stabilimento. Promotore l’imprenditore Roberto Negro che punta al settore premium e già pensa a sviluppare l’attività
A San Bernardino riparte la produzione di acqua minerale. Le prime bottiglie usciranno dallo storico stabilimento nella seconda metà di marzo su iniziativa dell’imprenditore Roberto Negro. Fondatore lo scorso luglio della Fonti San Bernardino Sa, e titolare a Grono di una società che realizza opere specialistiche nel sottosuolo, aveva iniziato a interessarsi del tema una decina d’anni fa.
Frutto di un’attenta pianificazione, il progetto di rilancio si rivolge al settore della ristorazione di alta gamma, in Svizzera come all’estero. Mentre in paese avanzano i cantieri per lo sviluppo turistico targato Artioli, nella fabbrica di fine Ottocento durante gli ultimi mesi sono stati installati i nuovi macchinari per l’imbottigliamento e il confezionamento. L’acqua, di ottima qualità, proviene dalla sorgente collocata a Pian Cales denominata SB 7.
«Il progetto ha un approccio orientato alla sostenibilità ambientale», premette Roberto Negro. Esso «riflette un impegno concreto per il pianeta. Infatti abbiamo scelto di abbandonare il Pet e tutti i materiali derivati orientandoci al vetro. Le bottiglie sono realizzate per il 30% con materiale riciclato, le confezioni in cartone certificato Fsc. Lo stesso concetto è stato utilizzato per il tappo completamente in alluminio, al 100% da materiale riciclato. Anche i pallet saranno in cartone o legno riciclati. Rinunciare poi al ritorno della bottiglia, che sarà destinata al riciclo come vetro a perdere, significa adottare processi più rispettosi dell’ecosistema evitando così fasi inquinanti, maggiori costi energetici e di trasporto. L’eccellenza dell’acqua svizzera incontra dunque la sostenibilità nell’ambito di un progetto unico che unisce tradizione, innovazione e rispetto dell’ambiente. Quest’acqua straordinaria è un tributo alla purezza e alla qualità, unendo il valore delle origini a una filosofia moderna che mette al centro l’essenziale».
Nell’universo dell’acqua minerale, dominato dai grandi gruppi alimentari che controllano il mercato internazionale, a quale potenziale clientela si rivolge la Fonte San Bernardino? «Partirei col dire che il design stesso della bottiglia, elegante e minimale, riflette il nostro approccio», risponde Roberto Negro: «Ossia togliere il superfluo per lasciare spazio all’essenziale unendo estetica, funzionalità ed eleganza. Un dettaglio iconico come l’incisione, sulle bottiglie in vetro, della montagna simbolo di San Bernardino, collega visivamente il prodotto al territorio rafforzandone l’identità unica. Perciò ci rivolgiamo a chi comprende il valore dell’autenticità e della qualità, scegliendo un’acqua che rappresenta un nuovo modo d’intendere il lusso: non l’ostentazione, ma la consapevolezza. Ideale per ambienti dove l’eccellenza è una priorità, dai ristoranti gourmet agli hotel di prestigio, quest’acqua non è per tutti ma per chi condivide l’idea che il rispetto per l’ambiente, per le risorse e per il tempo sia il vero lusso».
Dopo una fase iniziale, il consolidamento della produzione richiederà maggiori spazi che a San Bernardino scarseggiano mancando in paese un’area per le attività produttive. Perciò l’ampliamento avverrà in prossimità del portale nord della galleria del San Bernardino, a Hinterrhein. Qui un nuovo stabilimento più grande accoglierà in futuro imbottigliamento, stoccaggio e spedizione. Saranno necessarie nuove condotte sotterranee – spiega Roberto Negro – per le quali la loro installazione richiederà l’utilizzo di nuove tecnologie innovative a basso impatto ambientale. Nelle trattative sono coinvolti i Comuni di Mesocco e Rheinwald.
Sottoposto a vincolo di protezione, e di proprietà del Patriziato, il vecchio stabilimento di San Bernardino a medio termine sarà convertito in uno spazio espositivo che accoglierà una mostra storica dedicata all’acqua. Il diritto sull’acqua compete al Patriziato e al Comune politico di Mesocco, responsabile quest’ultimo della parte relativa ai permessi e alla concessione di lunga durata da fissare in una convenzione su cui sarà chiamato a esprimersi il Consiglio comunale. «L’intesa è ottima sia col promotore, sia col Comune a nord che ospiterà l’espansione», dichiara il sindaco Mattia Ciocco: «Tutti insieme miriamo a far maturare un progetto, che merita pieno sostegno».