Il Cc di Bellinzona ha respinto la mozione Mps per eliminare il ‘fardello’ ereditato da Sementina e Monte Carasso; votati invece mandato e nuovo statuto

Che ne sarà dell’Ente autonomo Carasc creato dai vecchi Comuni di Sementina e Monte Carasso per gestire il territorio e l’offerta sulla montagna di sponda destra? Più volte e da più parti politiche è stato indicato negli anni come un'eredità sopportata dalla nuova Città aggregata come pegno per l’adesione locale all’aggregazione. Un ‘fardello’ che nel 2023 aveva spinto il Movimento per il socialismo ha chiederne lo scioglimento tramite una mozione, non da ultimo per porre fine alla disparità di trattamento con altri quartieri e zone collinari, montane e vallerane sprovviste (ad esempio Camorino, Giubiasco e la Morobbia). Mozione che lunedì sera il Consiglio comunale di Bellinzona ha però bocciato con 41 no, 14 sì e un astenuto intravedendo in quell’ente una realtà da mantenere (visto quanto ha finora fatto di positivo) ma anche da riformare (uno studio affidato dal Municipio alla società di consulenze Comal deve indicare come, anche perché una parte del Legislativo si attende che si allarghi appunto il raggio d’azione alla montagna di sponda sinistra).
In attesa di queste delucidazioni il Cc con 40 voti favorevoli, 8 contrari e 7 astenuti (a riprova di una critica abbastanza diffusa) sempre lunedì ha votato il mandato di prestazione 2026 pari a 420mila franchi e con 31 sì, 21 no e 5 astenuti (idem come prima, anzi di più) ha votato anche il nuovo statuto dell’ente che ne aggiorna e snellisce la governance. Una nuova governance (direzione e controllo) che dunque s’imponeva, dopo i ripetuti richiami fatti nell'arco degli anni dalla Commissione della gestione, nell’ottica di puntare su obiettivi realistici e misurabili tramite un piano d’azione articolato in misure concrete. Gestione che nel suo rapporto sul mandato di prestazione è nuovamente tornata all’attacco sulla necessità di incorporare anche la montagna di sponda sinistra.
A proposito della mozione Mps per l’abolizione dell’ente, la maggioranza della Gestione (relatore Patrick Rusconi del Plr) ha proposto di bocciarla ritenendo da una parte che l’ente abbia dato buona prova di sé collaborando adeguatamente con i vari attori del territorio; dall’altra, meglio semmai ridefinire i compiti per rafforzare appunto la governance, come fatto dotandolo del nuovo statuto. Ma questo non basta, visto che la Gestione un anno fa ha chiesto e ottenuto in tempi rapidi (ma al momento tutto tace) la presentazione di più scenari strategici strutturali, un’autentica riforma da attuare anche mediante l’ampliamento delle zone e dei compiti. Secondo Rusconi «le critiche sollevate dai mozionanti sono note alla Gestione, ma al contrario al suo interno cresce la necessità semmai di aggiornarlo, non di abolirlo. L’ente è parte integrante di un ecosistema vivo. Meglio dunque uno statuto aggiornato, un mandato più preciso, in attesa degli approfondimenti in corso. Sciogliere l’ente significherebbe demolire una casa mentre la si sta ristrutturando».
Netta la posizione della minoranza commissionale (Lorenza Giorla-Röhrenbach dei Verdi/Fa) che ha difeso la necessità dello scioglimento parlando di inefficienza e sovrapposizione di competenze: «Questo ente è stato un contentino in vista dell’aggregazione. Troppe oggi le criticità e le sovrapposizioni, che devono comportare la cessazione o un importante ridimensionamento. Una gestione unificata da parte del Comune consentirebbe di sviluppare una strategia integrata per promuovere, tramite una riforma, il patrimonio culturale e naturale della città, migliorando l'offerta complessiva per i visitatori e residenti. Ciò favorirebbe una maggiore coerenza e qualità nelle iniziative promozionali e di valorizzazione del territorio».
Luce verde del Cc anche ai mandati di prestazione 2026 dell'Ente Sport: la cifra ammonta a 4,83 milioni e l’ente conoscerà l’anno prossimo un’evoluzione del proprio mandato, non limitato alla sola gestione delle infrastrutture, ma ampliato in modo graduale a una meglio strutturata e strategica promozione dell’offerta sportiva, turistica e ricreativa grazie anche al nuovo organigramma.