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Il governo mette in stand by la ciclopista (e gli orti comunali)

Bellinzona: concesso l’effetto sospensivo ai ricorrenti che contestano la procedura adottata dal Municipio e la reale utilità del progetto nel suo insieme

La parte nord di via Crenone da decenni incompiuta
(Foto laRegione)
26 marzo 2025
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Fino a decisione nel merito dei cinque ricorsi interposti in gennaio, il Consiglio di Stato ha sospeso l’avvio della realizzazione del nuovo percorso ciclabile, pedonale e ludico previsto nei quartieri Gerretta e Pratocarasso di Bellinzona, con tanto di orti comunali, il cui credito di realizzazione pari a 4 milioni chiesto dal Municipio era stato concesso lo scorso maggio dal Consiglio comunale. Così facendo il governo accoglie positivamente una delle richieste formulate nei ricorsi interposti da più confinanti le cui proprietà costeggiano il tratto di 560 metri previsto quale nuovo collegamento dotato di aree svago fra le vie Monte Gaggio (a sud) e Vallone (a nord). Ricorrenti secondo cui non è provata la pubblica utilità del progetto ed esso peggiora la situazione abitativa e viaria della zona. L’effetto sospensivo concesso dal governo (che in materia stradale viene di norma applicato) sancisce dunque un altolà ma non rappresenta un’anticipazione del giudizio nel merito delle molte critiche mosse sia sul progetto in generale sia su questioni puntuali. Il CdS intende infatti esprimersi sulle varie contestazioni evitando che un avvio immediato dei lavori stradali, così come voluto dal Comune, crei situazioni irreversibili o difficilmente modificabili.

Sussidi federali con scadenza fine 2025

Se il Municipio ha fretta è perché la parte viaria beneficia di un sussidio della Confederazione, pari a 777mila franchi, concesso nell’ambito del Programma di agglomerato di terza generazione e che decadrà se i lavori non avranno inizio entro fine 2025. Dal canto suo la Divisione cantonale delle costruzioni ha preavvisato positivamente la parte viaria dell’intero progetto. Il quale, ricordiamo, deriva da una mozione presentata nel 2009 in Consiglio comunale per la promozione degli orti pubblici e prevede più novità. Dal profilo stradale il progetto è riservato esclusivamente alla mobilità lenta e rappresenta il prolungamento verso nord di via Crenone. Collegamento a suo tempo previsto come veicolare nel contesto della cosiddetta ‘Strada espresso’, circonvallazione veloce nord-sud di Bellinzona che il Gran Consiglio bocciò insieme a opere collaterali di allacciamento come appunto via Crenone nord, mai realizzata benché la Città avesse già espropriato diverse porzioni di terreni privati e sette abitazioni poi demolite.

Cos’è previsto

Così come progettata, la carreggiata di 9,5 metri include una fascia di tre metri per le bici, una per i pedoni e una terza di spazio verde per lo svago: in sostanza quattro zone relax dotate di alberi, panchine, pergole e tavolini, più due aree ludiche con rispettivamente amache e attrezzature per l’urban fitness. Tale collegamento comporterà l’interruzione del transito veicolare di due strade in corrispondenza dei rispettivi incroci: via Gesero e via Filanda. Nel primo caso, lato ovest, è prevista una nuova piazza di giro e l’eliminazione dell’odierno senso unico (come pure, in futuro, un eventuale posteggio con sei stalli); idem nel lato est dov’è previsto da subito un parcheggio con undici posti. All’incrocio con via Filanda (lato est) ne sono previsti 13 e, nel grande prato a nord, l’inserimento di 36 orti comunali (di 15 metri quadrati l’uno) da affittare agli interessati. Tre stalli per veicoli sono infine previsti all’intersezione con via Jäggli. Sulla carta dunque un progetto che incentiva la mobilità dolce e migliora la qualità di vita del popoloso quartiere. D’altronde il Consiglio comunale lo aveva votato a larga maggioranza, bocciando per di più l’emendamento del Movimento per il socialismo che, partendo dalle perplessità sorte nella Commissione dell’edilizia, aveva proposto di soprassedere sui 27 stalli. Ciò che avrebbe ridotto l’onere di circa mezzo milione. La maggioranza del Cc ha invece ritenuto opportuni quei posti auto, quale risposta al fermento edilizio che da alcuni anni sta caratterizzando la zona.

‘Poca trasparenza e coinvolgimento’

Ma cosa contestano i ricorrenti? Ne abbiamo incontrati alcuni sul posto. Dalle loro spiegazioni emerge anzitutto una critica all’autorità cittadina sulla «poco trasparente procedura adottata. Avremmo gradito un atteggiamento più proattivo nei nostri confronti». Visti gli interessi generali dell’intero quartiere, e quelli individuali relativi alla proprietà privata e al pagamento dei contributi di miglioria che ricadrà su taluni, «meglio sarebbe stato ricevere sin da subito un’informazione diretta e dettagliata durante un incontro pubblico collettivo. Occasione utile e preziosa sia a noi per capire diversi dettagli che non emergono dalla documentazione messa a disposizione durante il periodo di pubblicazione; sia al Municipio stesso che avrebbe potuto recepire seduta stante le suggestioni delle persone toccate».

‘Sproporzionato e dispendioso’

Emergono poi critiche di fondo sul progetto viario, ritenuto «inutile, sproporzionato e dispendioso in un quartiere dove già abbondano luoghi di socializzazione e itinerari ciclabili su strade a velocità ridotta e con corsie demarcate, come via Pizzo di Claro e via Pratocarasso. Aggiungerne una terza fra queste due non ha senso. Meglio sarebbe sistemare dignitosamente il tratto di via Crenone ancora sterrato e mantenere, a sud e a nord di via Gesero, gli attuali vecchi orti comunali che sono stati man mano ridotti e che saranno infine tutti sacrificati per farci un posteggio e una piazza di giro di cui si potrebbe fare a meno, non da ultimo perché produrranno più traffico laddove invece si vuole promuovere la mobilità dolce».

‘Posti auto già sufficienti’

L’aggiunta di 27 stalli, tutti o in buona parte già previsti a Pr, è peraltro motivata dal Municipio (ma lo si legge solo nel rapporto commissionale, non nel messaggio) col fatto che “il fermento edilizio non abbia previsto i posteggi necessari a far fronte alle esigenze della popolazione confinante, aumentata in modo notevole negli ultimi dieci anni”. Tesi contestata dai ricorrenti, secondo cui tutte le proprietà in zona sono già provviste di sufficienti posti auto, anche per visitatori. Nel medesimo rapporto si aggiunge poi che i tre parcheggi sono voluti anche “per garantire un accesso facilitato al collegamento ciclopedonale”. Ciò che ai ricorrenti appare assurdo: «Al limite, si può forse capire il senso di un nuovo posteggio da inserire vicino ai previsti orti comunali, sempre che questi si considerino accettabili dove sorgerebbero, ma non gli altri due parcheggi. Questa cementificazione è quindi più una squalifica che una riqualifica».

‘Variante di Pr per i contenuti extra’

Tutte tesi già mosse in sede di opposizione: una trentina quelle presentate in autunno, tutte poi respinte dal Municipio la cui decisione è infine stata impugnata con cinque ricorsi al CdS. Municipio secondo cui il progetto è sostenibile dal profilo ambientale e le sue dimensioni rispecchiano gli standard usuali vigenti; le aree parcheggio corrispondono a quelle indicate a Pr e perciò non sono oggi contestabili; il traffico di quartiere e privato su via Gesero e via Filanda sarà ridotto perché la ciclopista non potrà essere attraversata da veicoli a motore. Dal canto loro i ricorrenti ritengono invece che il progetto viario, a causa dell’aggiunta di zone svago e orti, esca dalla competenza riservata alla Legge sulle strade in base alla quale il progetto è stato portato avanti; per i contenuti extra sarebbe semmai necessaria una variante di Pr, anch’essa impugnabile. Perciò il tutto andrebbe rivisto alla base, attraverso nuove procedure.

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