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Arti e mestieri nel Quartiere Officine? Proposta light al vaglio

Non sembra avere chance la mozione Käppeli per trasferire l’intero Centro professionale tecnico di Bellinzona. Gran Consiglio: Decs e Supsi in commissione

Il Centro professionale tecnico di viale Franscini a Bellinzona
(Ti-Press)
13 marzo 2025
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Prende quota in Gran Consiglio l’idea di spostare la Scuola cantonale d’arti e mestieri di Bellinzona (Sam) dallo storico complesso di viale Franscini al futuro nuovo Quartiere Officine, affiancandola così ai vari contenuti formativi tecnologici già previsti, in primis Supsi e Swiss Innovation Park. Stiamo parlando della mozione presentata nel 2021 dall’allora deputato Fabio Käppeli (Plr) col collega leghista Michele Guerra insieme a 17 cofirmatari di varie formazioni politiche. Mozione che nelle ultime settimane è stata affrontata dalla Commissione parlamentare formazione e cultura preposta a indirizzare al plenum uno o più preavvisi in vista della votazione. L’indirizzo che ne esce è quello di approfondire il trasloco della sola Sam e non dell’intero Centro professionale tecnico (come proposto da Käppeli-Guerra) che oltre all’Arti e mestieri conta anche Spai, Maturità professionale tecnica e Scuola specializzata superiore di tecnica. Questo dopo che il Consiglio di Stato ormai quasi tre anni fa, nel maggio 2022, aveva mostrato pollice verso alla mozione. Competente del rapporto era il Dipartimento educazione, cultura e sport diretto allora da Manuele Bertoli e oggi da Marina Carobbio Guscetti.

‘Verificare se qualcosa sia cambiato’

La commissione ha dunque attivato i lavori. Correlatori il liberale-radicale Tiziano Zanetti e il centrista Arnaldo Caccia, favorevoli. Gli approfondimenti e le audizioni previste diranno se i favorevoli rappresenteranno l’unanimità, una maggioranza (come pare probabile) o una minoranza. Nelle prossime settimane – spiega Zanetti – la commissione intende sentire le direzioni del Decs, della Supsi e dell’Arti e mestieri per conoscere le rispettive opinioni: «Nel caso del Decs si tratta di capire se le reticenze del 2021 siano ancora oggi condivise dalla consigliera di Stato entrata in carica dal 2023, o se ragionare sul trasloco della sola Sam non possa trovare tutti d’accordo. Confidiamo di avere presto un quadro chiaro ed esaustivo e di poter portare il tema in aula senza aspettare troppo», dichiara Zanetti: «Se è vero che la pianificazione del Quartiere Officine richiederà più tempo del previsto, considerato fra l’altro il ricorso interposto un anno fa al Tribunale amministrativo cantonale contro la decisione del Consiglio comunale sulla variante di Pr, è altrettanto vero che un eventuale spostamento dell’Arti e mestieri va deciso con un margine sufficientemente ampio». Domanda: e gli spazi lasciati vuoti dalla Sam? «Grazie ad essi il Centro professionale tecnico potrebbe migliorare la propria logistica. In tal senso riteniamo importante ascoltare anche le ragioni della Divisione formazione professionale attiva nel Decs».

‘Collaborazione più efficace’

A inizio 2021 il primo a lanciare l’idea era stato il vicedirettore del Centro professionale, Matteo Mozzini: intervistato dal nostro giornale, limitava le riflessioni alla sola Sam. Idem, pochi giorni dopo, il direttore della Supsi Franco Gervasoni. Per contro Käppeli e cofirmatari avevano infine depositato la mozione allargando il discorso all’intero Centro professionale tecnico. L’Arti e mestieri, ricordiamo, offre una formazione a tempo pieno quadriennale nelle professioni di elettronico, operatore in automazione, polimeccanico e progettista meccanico. Mozzini aveva detto che la prospettiva di vederla insediata nel Quartiere Officine insieme a Supsi e Parco dell’innovazione «offre a Bellinzona l’opportunità di creare un autentico polo formativo in ambito tecnologico. Quanto alla Sam, garantisce al Dipartimento tecnologie innovative della Supsi, con il quale già oggi condivide i settori d’attività della meccanica, dell’elettronica e della produzione industriale, un bacino privilegiato dal quale attingere gli ingegneri del futuro». Da qui la convinzione che unendo fisicamente le due eccellenze formative «si favorirebbe una collaborazione più stretta ed efficace, condividendo e sfruttando al meglio le risorse umane, logistiche e finanziarie a disposizione». Sul piano pratico gli studenti dei due istituti «potrebbero collaborare su progetti innovativi, realizzando nei laboratori della formazione di base ciò che viene immaginato e sviluppato nella formazione superiore o nelle aziende presenti sullo stesso sedime».

‘Potrebbe trarne indubbi vantaggi’

Possibilista ma prudente, sempre nel 2021, il direttore della Supsi: «La vicinanza logistica favorisce indubbiamente la collaborazione, perciò ben vengano proposte in tal senso. Tuttavia la collaborazione c’è e si rafforza se lo si vuole veramente, indipendentemente dal fatto di operare sotto lo stesso tetto. La collaborazione fra i due livelli è uno degli elementi cardine del nostro sistema formativo. E in effetti il Dipartimento tecnologie innovative della Supsi già oggi collabora molto bene con l’Arti e mestieri. Nel Quartiere Officine si potrebbero condividere dei laboratori o altri tipi d’infrastrutture, sebbene i laboratori principali del Dipartimento tecnologie innovative della Supsi rimarranno ancora nel campus di Viganello», già allora tuttavia totalmente occupato. «Riconosco però che se nell’ambito dello Swiss Innovation Park dovessero insediarsi realtà tecnologiche imprenditoriali e di ricerca affini ai nostri laboratori, la collaborazione con la Sam potrebbe trarne indubbi vantaggi, migliorando ulteriormente».

‘C’è già una vicinanza’

Infine, nel maggio 2022 il governo ha smorzato gli entusiasmi: scrivendo che nel Quartiere Officine è già previsto l’arrivo, oltre al Parco dell’innovazione, anche dell’Istituto formazione continua, della Città dei mestieri e di spazi per la Supsi, indicava che gli attuali spazi occupati dal Centro professionale tecnico “già rispondono alle esigenze di allievi e docenti. Vista la vicinanza col Quartiere Officine (10/15 minuti a piedi, ndr), si potrà comunque rafforzare la collaborazione fra le aree comuni col nuovo Parco dell’innovazione e gli eventuali contenuti di pertinenza Supsi”. Si tratta ora di capire se la versione light limitata alla sola Arti e mestieri riuscirà a fargli cambiare idea.

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