Bellinzona: è stato lanciato dalle Assemblee genitori delle sei zone scolastiche con l’obiettivo di recepire le necessità e raccogliere consigli
Un sondaggio per capire desideri, attese ed esigenze. È stato lanciato negli scorsi giorni dalle Assemblee genitori delle sei zone della città di Bellinzona con l’obiettivo di raccogliere dati sull’utilizzo dei servizi attivi nel comune e le necessità in tema di conciliabilità famiglia e lavoro. I risultati ottenuti dall’indagine – il termine entro cui rispondere è il 21 febbraio – verranno condivisi col Municipio in occasione di un incontro previsto successivamente insieme al Servizio amministrativo scuole comunali. «Il nostro scopo è raccogliere informazioni utili a comprendere meglio le necessità delle famiglie relative alla custodia dei figli che frequentano la scuola dell’infanzia ed elementare», ci spiega Laura Pfahler Tommasini, vicepresidente dell’Assemblea genitori della zona Verde e presidente dell’associazione Assemblea genitori Istituto scolastico comunale Giubiasco-Palasio (Agisco). «Grazie ai dati raccolti potremo avere un’idea più precisa e completa della situazione e capire se c’è soddisfazione generale o se vi sono esigenze particolari. Potrebbero inoltre emergere nuove idee; nel sondaggio è infatti possibile indicare anche eventuali proposte».
Nell’indagine, composta da una ventina di domande e con possibilità di risposta multipla, vengono affrontati vari temi riguardanti l’organizzazione famigliare: quanti figli si hanno, quali scuole frequentano, com’è composto il nucleo, di che tipo di supporti si usufruisce per la custodia dei figli (centri extrascolastici, doposcuola sociali, famiglie diurne, babysitting, famigliari, conoscenti, mensa o altro), in quali momenti e giorni della settimana e per quale periodo. Viene inoltre chiesto se sia ritenuto necessario altro sostegno, di che tipo e in quali momenti della giornata. Dopodiché vengono poste domande specifiche riguardo ai centri extrascolastici, alle mense, al doposcuola proposto dal Comune fino allo scorso novembre, con la possibilità di fornire qualche idea o suggestione per queste attività, o altre osservazioni. Le Assemblee genitori hanno chiesto il sostegno degli istituti scolastici nel trasmettere il sondaggio, richiesta che è stata accolta con piacere e interesse anche da parte del Municipio che ha indicato ai direttori di zona di assicurarsi che il questionario venisse recapitato a tutte le famiglie. I genitori con figli che frequentano le scuole comunali di Bellinzona, se non lo hanno ancora fatto, possono rispondere partecipando a questo link: https://forms.gle/QShCRk912vs1A8us9.
Com’è nata l’idea di realizzare questo sondaggio? Pfahler Tommasini spiega che l’iniziativa è maturata lo scorso dicembre a seguito dell’interruzione momentanea dei doposcuola rivolti ai bambini delle Elementari del comune da parte del Servizio scuole per mancanza dei necessari crediti. Oltre a ciò era pure emerso un calo complessivo dei partecipanti. «Dopo la sospensione ci siamo accordati tra le zone scolastiche per creare un sondaggio che abbiamo voluto allargare ad altri temi, per raccogliere dati concreti e avere un’idea generale della percezione che c’è da parte delle famiglie anche negli altri quartieri».
Da settembre a Giubiasco non sarà più disponibile un importante servizio per le famiglie: si tratta dell’accompagnamento per l’inserimento all’anno facoltativo della scuola dell’infanzia offerto dal centro extrascolastico Camalù. In questo primo anno infatti inizialmente i bambini terminano alle 11.30 e per le famiglie con genitori che lavorano si rende quindi necessaria una presa a carico sul mezzogiorno e nel pomeriggio. Non tutte le famiglie possono fare affidamento su parenti o conoscenti e in generale le mamme diurne hanno poca disponibilità. Una difficoltà non indifferente per i nuclei famigliari che fino a quel momento potevano contare su una presa a carico più lunga offerta dagli asili nido.
Interpellata dalla redazione, Nadia Notari Giron Arce, direttrice dell’Associazione Art’è bambini che gestisce Camalù tiene a precisare che «ai sensi dell’autorizzazione d’esercizio rilasciata dal Cantone, i nostri centri, essendo di natura extrascolastica, non sarebbero formalmente autorizzati a offrire l’accompagnamento per i bambini che frequentano l’anno facoltativo della scuola dell’infanzia». Tuttavia, prosegue la direttrice, «consapevoli delle difficoltà organizzative che questo limite comporta per le famiglie, negli ultimi anni la nostra associazione ha scelto di proporre un servizio ad hoc, con le proprie risorse. Questo impegno è stato assunto nella speranza che, nel frattempo, le istituzioni competenti trovassero una soluzione strutturale e definitiva a livello cantonale e comunale per l’inserimento dei bambini ‘facoltativi’ nella scuola dell’infanzia. Purtroppo, questa attesa si è rivelata per ora infruttuosa. Inoltre, sia per ragioni operative che economiche, il mantenimento di tale servizio non è più sostenibile, anche alla luce dei recenti tagli che hanno colpito il nostro settore a livello di sussidi». La direttrice, tra gli aspetti, mette in luce le difficoltà legate alla complessa gestione logistica: nel corso dell’anno facoltativo alcuni bambini devono essere presi alla scuola dell’infanzia già alle 11.30, prima del pranzo, altri alle 13.15 dopo aver pranzato a scuola, mentre alle 15.30 è necessario tornare a prendere il resto del gruppo. «Questa frammentazione degli orari ha reso ancora più difficile garantire un’organizzazione stabile ed efficace, compromettendo ulteriormente la sostenibilità del servizio».
Nel corso degli anni, prosegue Nadia Notari Giron Arce, «abbiamo studiato e proposto diverse modalità per ottimizzare le risorse e garantire una maggiore stabilità ai bambini. Tuttavia queste soluzioni non si sono rivelate compatibili con le necessità organizzative della scuola dell’infanzia, rendendo impossibile una collaborazione strutturata. Abbiamo quindi dovuto prendere la difficile decisione di non proseguire con questo servizio». Infine la direttrice fa presente che «la nostra associazione sta ancora collaborando attivamente con le istituzioni preposte per individuare soluzioni concrete e durature a questa annosa questione. Il nostro obiettivo rimane quello di conciliare il lavoro e la famiglia, tenendo conto dei diversi contesti, ma mettendo sempre al centro del processo il benessere del bambino».
Alcune settimane fa Nadia Holenstein Notari, Martina Malacrida e Michele Egloff (Unità di sinistra) avevano inoltrato un’interpellanza al Municipio per chiedere, tra le cose, anche lumi riguardo ai doposcuola. Nella risposta l’Esecutivo aveva evidenziato che negli ultimi tempi era stato riscontrato un crescente interesse verso un servizio di doposcuola in grado di rispondere maggiormente alle necessità di accudimento e supporto nella gestione quotidiana dei bambini. Proprio per questo motivo il Municipio aveva detto di aver avviato una valutazione per possibili adeguamenti all’offerta attuale, così da rispondere al meglio alle aspettative delle famiglie.