Bellinzona: si va in Appello per la frase pronunciata in Consiglio comunale e ritenuta ingiuriosa. L’Mps: ‘Ostinazione, anzi ossessione’
Il sindaco di Bellinzona Mario Branda e i colleghi ed ex colleghi di Municipio che erano in carica con lui durante la passata legislatura (ossia Henrik Bang, Simone Gianini, Renato Bison, Fabio Käppeli, Giorgio Soldini e Mauro Minotti) hanno deciso di impugnare con un ricorso davanti alla Corte di appello e revisione penale l'assoluzione pronunciata lo scorso 17 ottobre dalla Pretura penale a favore del consigliere comunale dell'Mps Matteo Pronzini. Il quale nel settembre 2021 durante una seduta di Legislativo aveva pronunciato un'affermazione ritenuta ingiuriosa dai municipali di allora che lo hanno dunque querelato. Finora senza successo.
Intervenendo sul caso dei decessi per Covid alla casa anziani di Sementina, Pronzini aveva proferito la seguente frase all’indirizzo del Municipio per il ricorso interposto al Tribunale federale contro i servizi mandati in onda dalla Rsi: “I parenti degli ospiti deceduti hanno il diritto di elaborare il lutto e non di dover venire a conoscenza che il Municipio usa in modo abusivo i soldi pubblici per azioni temerarie d’intimidazioni di stampo mafioso”.
Proprio quest’ultima espressione è stata oggetto di valutazione. «È evidente – aveva infine sottolineato la giudice della Pretura penale Elettra Orsetta Bernasconi Matti facendo propria la tesi difensiva dell'avvocato Luca Allidi – che l'intervento s'inserisce in un contesto squisitamente politico, su un tema delicato sul quale si discuteva da diversi mesi. Ribadito che eravamo nell’ambito della discussione politica, non si vede come i municipali possano essersi sentiti offesi come esseri umani».
Durante il processo di primo grado Pronzini aveva dichiarato che «non era mia intenzione offendere qualcuno, e mi dispiace se qualcuno si è ritenuto offeso». Dichiarazione affatto creduta dal patrocinatore di Branda, colleghi ed ex colleghi, l'avvocato Andrea Bersani, schieratosi per la conferma del Decreto d'accusa, firmato dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, contenente una proposta di condanna pecuniaria pari a 4’000 franchi sospesa con la condizionale.
Tempestiva la reazione del Movimento per il socialismo: “Questo ricorso – si legge in un comunicato – evidenzia l’ostinazione, se non l’ossessione, di Mario Branda e colleghi. Una determinazione che sarebbe più utile se impiegata per questioni ben più rilevanti”. Dopo la trafila di ricorsi contro i servizi della Rsi, tutti respinti, e visto quest'ultimo per la parte penale, secondo l'Mps “sarebbe ora, anche per il Municipio di Bellinzona, di crescere, di finirla di giocare alla politica e di occuparsi, finalmente, delle cose serie. I cittadini gliene sarebbero grati”.