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Blenio sfodera l’arsenale contro la chiusura della Posta

Dopo la risoluzione del Cc una petizione del Municipio e lettere a governo, deputazione e Ascoble per difendere un servizio ‘per noi indispensabile’

L’albergo Olivone & Posta con annesso l’ufficio postale (sulla destra)
(Ti-Press)
10 dicembre 2024
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Toni educati, confronto sereno ma fermezza assoluta nel rifiutare la prospettata chiusura dell’ufficio postale di Olivone. Questa la posizione del Municipio di Blenio che ha incontrato lunedì una delegazione della Posta intenzionata ad abbassare la serranda della filiale presente nell’ala destra dell’Albergo Olivone & Posta (in linea con le molte altre dismissioni programmate nel resto del Ticino e in Svizzera) e di affidare il servizio a un partner esterno. «Forti della risoluzione votata all’unanimità il 21 ottobre dal Consiglio comunale, abbiamo espresso la nostra totale contrarietà», spiega a ‘laRegione’ il vicesindaco Loris Beretta (la sindaca Claudia Boschetti Straub non ha dal canto suo partecipato essendo parte in causa quale dipendente della filiale medesima).

Il Municipio sta dunque orientando le proprie energie sulla preservazione dello ‘statu quo’. «Il Cc ci ha inviato un segnale molto chiaro, che condividiamo pienamente, e perciò ci siamo mossi su più fronti. Abbiamo scritto al Consiglio di Stato e alla deputazione ticinese alle Camere federali insistendo sull’importanza della filiale postale, la sola presente nel nostro vasto territorio, per la comunità dell’Alta Val di Blenio. Un ufficio appaltato a privati non garantirebbe gli odierni servizi e qualità». Il tema è stato inoltre condiviso con l’Ascoble, l’Associazione dei comuni bleniesi, per coordinare azioni comuni contro la chiusura e sostenere iniziative che mirino alla tutela della rete postale in un’area periferica e di montagna come l’Alta Blenio. «Il tutto chiedendo che siano rispettati i criteri di prossimità e di accessibilità del servizio pubblico».

‘Posti di lavoro qualificati’

A ciò si aggiunga la disponibilità dei nuovi proprietari dell’albergo a proseguire la collaborazione con la Posta, in ottica anche del previsto ammodernamento dell’intera struttura, ufficio compreso. Non da ultimo, il Municipio ha pure lanciato una petizione che ha finora raccolto 210 firme. Sarà consegnata ai vertici del ‘gigante giallo’ rimarcando principi quali la garanzia del servizio postale di base e l'interesse pubblico considerando che “l’ufficio è un prezioso punto di incontro e di socializzazione e garantisce posti di lavoro qualificati”. Pure evidenziati temi quali lo sviluppo turistico, demografico ed economico in atto nel Comune, con importanti progetti che si stanno concretizzando: “L'arrivo di famiglie, residenti, imprese e datori di lavoro dimostrano che il Comune non può permettersi di rinunciare alla presenza di un centro postale”. Citata anche la distanza con l'ufficio postale più vicino di Acquarossa: “Eccessiva e non trascurabile, non solo per anziani e persone in difficoltà”. A questo riguardo la petizione ricorda che sono già state smantellate altre strutture postali, ad esempio a Campo e Aquila.

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