
Martedì scorso, 29 novembre, cinque persone sono rimaste bloccate su una cabina della teleferica di Monte Carasso rimasta senza corrente. Tutto è andato per il meglio, anche perché si trattava di un’esercitazione nell’ambito della formazione della Sezione del Soccorso alpino di Bellinzona. Più precisamente si è trattato di un intervento simultaneo su due cabine condotto "con la professionalità e il dispiegamento di forze tipici di uno scenario reale", si legge in un comunicato. Concretamente, "cinque simulanti sono stati fatti salire sulle cabine e condotti rispettivamente sia sopra l’impervio bosco di Monte Carasso sia poco prima di Mornera, poi il macchinista preposto ha bloccato l’impianto e tolto la corrente. Il doppio intervento è stato svolto in condizioni difficili, al buio e al freddo, e ha messo alla prova i soccorritori rispetto ai diversi sistemi di evacuazione". In totale sono stati impiegati una quindicina di soccorritori.
L’intervento ha chiuso l’annuale ciclo di esercitazioni dedicate agli impianti di risalita a fune del Bellinzonese, di cui fanno parte, oltre a quella di Monte Carasso, altre tre teleferiche. "L’importanza di queste formazioni – prosegue la nota – risiede nel fatto che, in caso di guasto e meteo avverso, l’utilizzo dell’elicottero potrebbe non essere possibile. Le particolari tecniche di discesa sulla fune portante e d’intervento in altezza necessitano di soccorritori formati e costantemente aggiornati".