Bellinzonese

Ammirare il soffitto della Cervia con la realtà virtuale

La mostra multimediale, visitabile fino al 27 febbraio nella sala dell’Arsenale di Castelgrande di Bellinzona, permette di osservare dipinti d’epoca

Scena dal ‘mondo alla rovescia’: ‘Il bue aggioga l’uomo’ (Ufficio dei beni culturali)
19 novembre 2021
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Immergersi completamente in una sala di un palazzo risalente al Rinascimento, ammirando sul soffitto 280 dipinti dell’epoca, grazie alla realtà virtuale. Si tratta di una delle possibilità offerte dalla mostra multimediale ‘Il soffitto della Cervia di Bellinzona - Un tesoro del Rinascimento ricostruito’ visitabile da oggi, 19 novembre, fino al 27 febbraio 2022 nella sala dell’Arsenale di Castelgrande. La tecnologia della realtà virtuale e aumentata verosimilmente non sarà utilizzata esclusivamente per questa esposizione: l’intenzione della Città è infatti quella di applicarla in futuro nel comparto dei castelli di Bellinzona (ovvero la cosiddetta Fortezza), rendendo così maggiormente «intelligibile e comprensibile questo straordinario patrimonio culturale», ha rilevato giovedì sera durante la serata di inaugurazione della mostra il sindaco Mario Branda.

Fortunatamente ‘qualcuno ha salvato questo tesoro’

La tecnologia in questo caso consente ai visitatori di osservare qualcosa che in realtà non c’è più, una possibilità che fino a pochi anni fa era ancora impensabile. Infatti il palazzo della famiglia Ghiringhelli, con le 280 immagini a tempera raffigurate su fogli di carta incollati alle tavolette di legno del soffitto risalente al 1470-80, è stato demolito all’inizio degli anni Settanta, facendo posto all’attuale autosilo della Cervia. Fortunatamente «qualcuno ha salvato questo tesoro», ha sottolineato Branda, riferendosi all’allora capo dell’Ufficio dei monumenti storici Pierangelo Donati che si è impegnato per mettere al sicuro le opere. Ciò ha permesso da un lato di restaurare i dipinti (una parte sono esposti permanentemente nel museo di Castelgrande, mentre gli altri sono conservati nei depositi dell’Ufficio cantonale dei beni culturali) e dall’altro anche di studiarli, come ha fatto la storica dell’arte e curatrice della mostra Vera Segre. Confrontandolo con altri soffitti dipinti nello stessa epoca, stando alla studiosa, quello di Bellinzona «era veramente speciale». E questo «per vastità, per qualità e per interesse». Per Segre il grande merito di Donati è stato quello di averlo fatto smontare e di aver numerato le tavolette, «in modo che fosse ancora possibile immaginare com’era e ricostruirlo mentalmente e quindi virtualmente». Visitando l’esposizione o leggendo il libro scritto da Segre ‘Il soffitto della Cervia di Bellinzona’ sarà dunque possibile «capire come queste immagini fossero pensate per costruire e comunicare un discorso. O meglio: vari discorsi che si intrecciano tra loro. È quindi molto importante sapere in che ordine erano collocate in origine». I dipinti rappresentano ad esempio ritratti di personaggi storici e letterari della storia e della letteratura antica, biblica, greca e romana, ma anche medievale e rinascimentale. Presenti anche frasi tratte dal ‘Canzoniere’ di Petrarca e raffigurazioni di strumenti musicali, di animali coinvolti nella caccia, di mostri ibridi fantasiosi riconducibili alla mitologia antica o al repertorio favolistico. Vi sono poi immagini dedicate al ‘mondo alla rovescia’, che testimoniano anche un legame con la tradizione del Carnevale, probabilmente fin da allora molto viva a Bellinzona. Ovviamente sono poi anche rappresentati gli stemmi delle famiglie Ghiringhelli e Muggiasca: verosimilmente il soffitto fu costruito proprio nell’ambito di una celebrazione di un matrimonio tra le due famiglie.

Volare virtualmente verso i dipinti

Questa esposizione temporanea – promossa dalla Città di Bellinzona con il contributo del Cantone, dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino e dello sponsor privato Sintetica Sa di Mendrisio – permetterà dunque di ammirare virtualmente questa sala in tutta la sua interezza. E questo grazie allo sviluppatore di realtà aumentata Andrea Carraro che ha realizzato i contenuti multimediali: ovvero ha programmato «quella rete invisibile che sta dietro a una mostra del genere», per «rendere comprensibili i contenuti sia testuali sia visuali relativi al palazzo della Cervia». Carraro ha poi illustrato come si struttura l’esposizione: in una prima sala vi sono alcune riproduzioni delle tavolette con i dipinti e cenni storici sulla città di Bellinzona nella seconda metà del XV secolo. Nella seconda sala vi sono diversi televisori touch screen grazie ai quali è possibile visualizzare degli approfondimenti scritti di Vera Segre su un relativo dipinto oppure visualizzare le opere divise per temi. Si arriva poi nella terza sala, dove si potrà, grazie a un visore di realtà virtuale e aumentata, osservare in tre dimensioni tutta la sala della Cervia. Si potrà interagire con lo spazio virtuale in cui ci si trova semplicemente fissando determinate aree della sala o i diversi temi in cui sono suddivise le opere. In questo modo il visitatore volerà letteralmente verso i dipinti, trovandosi all’altezza del soffitto, con il vuoto sotto i piedi. Sembra insomma di essere veramente in questa sala, al punto che chi soffre di vertigini deve concedersi un attimo per abituarsi all’altezza.

L’esposizione è aperta fino al 27 febbraio 2022 tutti i giorni dalle 10.30 alle 16 (tranne il 25 dicembre, quando Museo e mostra saranno chiusi). Sul posto è inoltre possibile acquistare il libro ‘Il soffitto della Cervia a Bellinzona’ (Edizioni Casagrande). Gli interessati possono reperire maggiori informazioni chiamando lo 091 825 21 31, oppure visitando il sito www.fortezzabellinzona.ch o le pagine Facebook e Instagram @fortezzabellinzona.

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