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La Sponda Sinistra di Bellinzona unisce le forze

Effettuato uno studio allo scopo di valorizzare i progetti in Val Morobbia e sulla collina di Camorino, Giubiasco, Ravecchia e Daro-Artore. Si studiano i prossimi passi

Alla scoperta dell'alpe Giumello (Ti-Press)
20 agosto 2020
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Non è forse ancora presente un ‘progetto faro’ che spinga i turisti a intraprendere appositamente il viaggio (come potrebbe essere il ponte tibetano nella valle di Sementina, sulla sponda opposta), ma le numerose proposte concentrate in questa porzione di territorio collinare e in parte alpino e la posizione vicina all’agglomerato urbano bellinzonese (e agli assi di mobilità) forniscono molti spunti per i visitatori della zona. Ci riferiamo alla cosiddetta Sponda Sinistra della Città di Bellinzona, territorio che comprende in particolare la Valle Morobbia e le zone collinari limitrofe di Camorino, Giubiasco, Ravecchia e Daro-Artore. Un comprensorio vasto che ora unisce le forze in modo da lavorare tutti nella stessa direzione. Il potenziale e la valorizzazione della Sponda Sinistra sono infatti al centro di uno studio commissionato dalla Città di Bellinzona attraverso il Dicastero territorio e mobilità su impulso della Fondazione Valle Morobbia e portato a termine nella prima metà dell’anno dalla società di consulenza Flury&Giuliani GmbH.

Uno studio che costituisce il primo tassello verso il coordinamento di quanto già presente e la promozione sia a livello locale che turistico. Il documento, corredato dalla lista di progetti in corso o in divenire, è stato condiviso a inizio giugno dal dicastero con gli enti e le associazioni coinvolte, i cui rappresentanti costituiscono il gruppo di accompagnamento al progetto di valorizzazione. I consulenti hanno infatti collaborato con due gruppi di attori: oltre a quello già citato, anche un gruppo operativo costituito da rappresentanti della Città, del Consiglio di Fondazione Valle Morobbia (Fvm), dell’Organizzazione turistica regionale Bellinzonese e Alto Ticino (Otr-Bat) e dell’Ente regionale per lo sviluppo Bellinzonese e valli (Ers-Bv). «Lo scopo era da un lato rendersi conto di quanto il territorio esprime in termini di progettualità e di potenzialità. Dall’altro dare uno sguardo organico tramite lo studio in modo da individuare dei fil rouge per poter avere un prodotto coordinato», spiega da noi contattato Simone Gianini, municipale a capo del dicastero Territorio e mobilità.

Tre assi strategici principali

Sono di fatto tre i filoni principali individuati dai consulenti che hanno elaborato lo studio, sotto cui è possibile categorizzare le 13 iniziative variegate attualmente distribuite sul comprensorio. Innanzitutto i percorsi escursionistici storico-culturali: sulla Sponda Sinistra è infatti presente una densa rete di sentieri (di diverse difficoltà) percorribili in maniera circolare e collegata a capanne, rifugi e alpeggi, ma anche a luoghi da forte valore storico e culturale. Si pensi ad esempio all’insediamento medievale di Prada, il cui recupero e la cui valorizzazione sono portati avanti dall’omonima Fondazione. Ma anche i Fortini della fame sopra a Camorino e il sentiero didattico la Via dell’Acqua. Il secondo filone riguarda le attività sportive che si possono praticare in zona e gli eventi a esse legate, come ad esempio la già consolidata gara ciclistica Giubiasco-Carena e i percorsi per mountain bike che la Città sta progettando con l’Otr e la Fvm. Un ultimo fil rouge riguarda gli aspetti naturalistici e agricoli del comprensorio. In tal senso viene fatto riferimento all’estensione delle selve castanili, allo sviluppo dell’attività agricola e ricettiva dell’Alpe Giumello (gestito dall’Azienda agraria cantonale di Mezzana) e, in futuro, la possibilità di vedere nascere un Parco naturale regionale del Camoghé in collaborazione con Capriasca e Lugano. «Non sono tantissimi ma sono comunque numerosi gli attori che lavorano sul territorio e che aspettavano di poter comunicare tra loro - sottolinea il presidente della Fvm Paolo Oppizzi -. Ora è stato aperto questo canale ufficiale che ha permesso a tutti di conoscersi. Sentiamo che è il momento giusto per aiutarci a vicenda».

Il coordinamento dei progetti

Uno degli aspetti sondati dallo studio riguarda anche la governance della Sponda Sinistra. Per poter garantire una certa messa in rete di tutti i progetti viene suggerito di procedere in due fasi. Nella prima fase di transizione, a breve-medio termine, la proposta è che la Città si appoggi alla Fvm in quanto attore già attivo sul territorio e alla luce del fatto che la Valle Morobbia è centrale e vi si trova il fulcro dei progetti. In un secondo momento, a lungo termine, lo studio avanza l’ipotesi di far gestire anche la collina sulla Sponda Sinistra da un ente autonomo che potrebbe a quel punto occuparsi dei comparti montani del nuovo Comune. Attualmente, sottolineano i consulenti, ciò sarebbe invece prematuro. «Lo studio sintetizza gli obiettivi possibili e fornisce una bella base di partenza - rileva Oppizzi -. Bisognerà elaborare delle scalette, dei programmi e delle priorità che tengano conto di quanto già in atto».

Per andare in questa direzione la Fondazione intende ampliare il proprio Consiglio, inglobando i rappresentanti di altre realtà attive sul territorio. D’altra parte sarà la Città a decidere a chi conferire il compito e in che modo sostenerlo. Simone Gianini anticipa che il Municipio nell’ambito dei ragionamenti sul Preventivo 2021 dovrà valutare lo stanziamento di eventuali risorse in modo da permettere alla Fvm di assumere una persona che si dedichi professionalmente al coordinamento e allo stimolo dei progetti. «Serve una figura che faccia da collante, da stimolatore e da coordinatore dei progetti in corso, che continueranno a essere portati avanti dai rispettivi promotori», conclude il capodicastero.

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