Bellinzonese

'Preoccupante: troppi anziani in giro per Bellinzona'

Il capodicastero Servizi sociali Giorgio Soldini: 'così non va bene: devono restare a casa'. Per la spesa a domicilio si consiglia di fare capo al servizio comunale

16 marzo 2020
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“Vedo ancora troppi anziani per strada e nei negozi. E questo non va assolutamente bene. Devono rimanere al proprio domicilio e, se lo necessitano, fare capo al servizio di supporto predisposto dalla Città”. C’è preoccupazione nella parole di Giorgio Soldini: anche il capodicastero Servizi sociali del Comune di Bellinzona ha l’impressione che molti over 65, persone per le quali il nuovo coronavirus è particolarmente pericoloso, non stiano adottando le necessarie precauzioni. “È davvero giunto il momento che lo facciano”, afferma Soldini, che ricorda l’attivazione da questa mattina della hotline cittadina (058 203 19 99) per la fornitura di generi alimentari e altre piccole necessità. Per ora, ci fa sapere Soldini, solo tre richieste sono pervenuta in tal senso. “C’è da dire che il servizio è appena stato predisposto e si vedrà quindi come evolverà la situazione nei prossimi giorni. Abbiamo l’impressione che tante famiglie siano riuscite ad organizzarsi per fornire ai propri cari i beni di prima necessità”. 

Numerose, invece, sono fin qui state le chiamate effettuate alla hotline cittadina da parte di persone in cerca di indicazioni e informazioni sulla malattia. Nella maggior parte dei casi, tali persone vengono reindirizzate al servizio attivato dal Cantone per rispondere a dubbi e domande a proposito del Covid-19. 

'Consigliamo di fare capo al nostro servizio di supporto'

Con grande sensibilità e altruismo, in questi ultimi giorni sono nate nella regione numerose iniziative a titolo di volontariato finalizzate alla consegna di beni alimentari al domicilio di persone anziane. In questo senso, pur riconoscendo l’ammirevole impegno di queste azioni solidali, Soldini ritiene che sarebbe meglio che la popolazione facesse capo al supporto predisposto dalla Città. Ciò per una questione di maggiore sicurezza sanitaria, dal momento che le consegne a domicilio nell’ambito del servizio comunale sono effettuate da personale dell’Assistenza e cura a domicilio bellinzonese (Abad). “Si tratta di personale professionistico in grado di ridurre il più possibile il rischio di contagio nell’ambito delle consegne”. I Servizi sociali vedrebbero meglio un coinvolgimento dei volontari nell’eventualità in cui la Città non riuscisse a far fronte al probabile aumento della domanda da parte di chi desidera vedersi recapitare la spesa al proprio domicilio. I volontari potrebbero essere coinvolti anche per fornire, naturalmente via telefono, compagnia e parole di conforto alle persone sole. Ciò che rappresenta un’altra funzione che già effettua il Comune nell’ambito dei servizi della hotline attivata questa mattina. 

Da nostre informazioni, gli enti attivatisi autonomamente sul territorio hanno già proceduto alla consegna della spesa in alcuni domicili. Da parte di questi gruppi urgerà una valutazione alla luce della posizione dei Servizi sociali. Il Municipio non impone un divieto specifico, ma valuterà nei prossimi giorni eventuali ulteriori misure di adozione per ridurre questo lavoro di volontariato. 

Modalità di consegna

Il personale di Abad si occupa di recapitare la spesa (in casi specifici anche medicinali) solo una volta che i generi alimentari sono stati portati nei due punti di raccolta (uno al Centro Tertianum di Bellinzona e uno al Centro diurno Vita serena di Giubiasco) per mano dei dipendenti comunali che attualmente sono senza impiego in seguito alla drastica riduzione dei servizi comunali. 

Chiudono parchi e aree gioco

Ricordiamo che, con l’ultima disposizione emanata, la Città ha pure deciso di installare un cartello che indica la chiusura ufficiale dei parchi e le aree di gioco (quelli con il cancello sono già stati chiusi). “Questo alla luce del fatto che ci sono ancora gruppi di giovani che vi si ritrovano”, rileva Soldini.

Zanetti (presidente Abad): 'personale schierato al completo'

Sono 900 alla settimana gli utenti della regione (per l'80% anziani over 80 anni) che fanno capo ai servizi di Abad. "Fino a ieri - spiega da noi contattato il presidente Felice Zanetti - non si registravano pazienti a casa positivi al Covid-19. Il nostro personale è schierato al completo, ma ovviamente la coperta non è infinita. Immagino che taluni operatori avranno esigenze familiari, per gestire ad esempio i figli a casa. Un aiuto in tal senso giunge dagli infermieri in formazione: essendo chiusa la loro scuola, sono ora a disposizione sia per assolvere alle esigenze di tipo sanitario, sia per la spesa consegnata a domicilio attraverso la rete istituita in queste ore dalla Città". Vista la tipologia di utenza, "vengono adottate tutte le precauzioni del caso. Il problema delle poche mascherine a disposizione, nel frattempo l'abbiamo risolto. Importante è inoltre il rapporto di reciproca fiducia: se l'anziano ha un problema, sa che può parlarne con i nostri operatori. Dica se sta male, proprio per ridurre al minimo il rischio di contagio". 

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