Bellinzonese

L’asfaltificio di Osogna: ‘Il problema è solo l’odore’

AlpiAsfalt prende posizione dopo la risposta data dal Municipio di Riviera e ribadisce la volontà nel trovare una soluzione. Rapporto ambientale in arrivo

L'asfaltificio di Osogna sotto i riflettori della politica locale (Ti-Press)
14 gennaio 2020
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“L’iniziale problema degli odori molesti si è ora, in modo del tutto ingiustificato, tramutato in problema di salute pubblica e ciò nonostante tutte le rassicurazioni date da specialisti del settore in occasione di una serata pubblica da noi organizzata e alla quale nessun cittadino ha partecipato, tantomeno gli interpellanti”. A due settimane dal nostro articolo intitolato ‘AlpiAsfalt bacchettata e peritata’, la ditta di Osogna produttrice di miscele bituminose reagisce con delle puntualizzazioni. L’articolo del 27 dicembre, ricordiamo, conteneva nel dettaglio la risposta municipale data all’interpellanza con cui lo scorso autunno due consiglieri comunali sollevavano sia interrogativi sulla regolarità di quanto viene fatto nello stabilimento, sia timori per l’inquinamento dell’aria e la salute delle persone. Non da ultimo evidenziavano che l’asfaltificio ha superato la produzione massima di 15mila tonnellate annuo, ammessa dalla licenza edilizia rilasciata nel 2012, raggiungendo quota 40’000.

Verifiche senza preavviso? La ditta è d'accordo

Accogliendo le richieste formulate dagli interpellanti, il Municipio a metà dicembre ha deciso di incaricare uno specialista esterno di peritare la documentazione prodotta dalla Sa nel corso degli anni a seguito dei vari atti parlamentari; inoltre farà eseguire verifiche e perizie ambientali senza preavviso (la ditta afferma di non opporsi a questo agire) e a lungo termine; nel frattempo ha intimato un ordine di rispetto del tetto massimo di 15’000 tonnellate annue, non escludendo di procedere con delle sanzioni. Non da ultimo ha sospeso l’iter per la nuova domanda di costruzione necessaria all’innalzamento del camino dell’impianto; questo fintanto che la ditta non chiarirà determinati aspetti tecnici, quali le scelte per l’abbattimento degli odori e per la salvaguardia della salute pubblica, nonché il Rapporto d’impatto ambientale; determinante sarà anche la presa di posizione del medico cantonale, nel frattempo trasmessa al Municipio.

‘Trovare la migliore soluzione’

Dal canto suo AlpiAsfalt esordisce sostenendo che nell’articolo della ‘Regione’ sono riportate informazioni “inesatte e si sottintende che in quel luogo vengono esercitate attività illecite”. Di fatto, premette la Direzione, “l’unico rimprovero che può essere mosso è quello di aver superato il limite di produzione, e nulla più”. A sua volta, il solo errore che la redazione ammette è quello di aver talvolta sostituito – per evitare ripetizioni nel testo – il termine ‘bitume’ con ‘catrame’. Sinonimi? Sebbene nell’immaginario collettivo i due prodotti possano sembrare identici, a distinguerli vi è la presenza o meno degli idrocarburi aromatici policiclici (Ipa) che sono cancerogeni. Ipa presenti nel catrame, ma in base ai testi eseguiti dal Cantone assenti nell’asfalto prodotto oggi in Ticino (AlpiAsfalt inclusa); c’è il pericolo di averli – ma largamente al di sotto dei limiti amessi – quando nelle miscele viene inserito asfalto vecchio riciclato. Ma in Ticino – annotava il Cantone nella risposta data agli interpellanti e riportata dalla ‘Regione’ – gli asfalti anche datati non presentano Ipa, o solo in quantità irrilevante. Dal canto suo AlpiAsfalt assicura che le varie miscele bituminose vengono prodotte “conformemente alle direttive tecniche e ambientali del settore in vigore in Ticino e Svizzera”.

‘Massima trasparenza’

Quanto al Rapporto d’impatto ambientale atteso dal Municipio, “è pronto da tempo e contiene le risposte a tutte le problematiche. È stato ritardato dalla necessità di trovare la migliore soluzione per risolvere il problema degli odori”. Nel frattempo è stato trasmesso al Patriziato di Osogna (proprietario del mappale su cui sorge l’impianto) per la firma. Infine la domanda di costruzione per l’innalzamento del camino, che il Municipio ha sospeso, “è il risultato di numerosi studi e ipotesi fatti nel corso degli ultimi due anni per trovare la migliore soluzione al problema degli odori”, scrive AlpiAsfalt ribadendo di aver “sempre agito con la massima trasparenza organizzando incontri con i cittadini coinvolti e spiegando loro i passi che stavamo intraprendendo per risolvere il problema”.

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