Per favorire l’utenza esterna il personale avrà 20 stalli altrove e una postazione di bikesharing. Si ipotizza inoltre una 'navetta' verso Giubiasco

«Trovando l’autosilo dell’ospedale pieno, ho lasciato la mia vettura all’esterno, fuori dalle righe, e nonostante non intralciassi il traffico mi è stata appioppata una bella multa di 120 franchi». «Mi sono presentata al San Giovanni con largo anticipo sul mio orario di visita specialistica; dopo 50 minuti di attesa si è finalmente liberato un posto auto e sono così riuscita a giungere puntuale. Altri che pure attendevano di parcheggiare hanno invece perso il turno e sono stati ricevuti un’ora dopo». Quelle appena descritte, raccolte nelle ultime settimane dalla redazione, sono situazioni che si ripetono frequentemente nel nosocomio cittadino. Nota da anni, la mancanza di stalli liberi – specie nelle ore pomeridiane preferite per le visite di familiari e amici ai pazienti – lascia perplessi molti utenti motorizzati. Arrabbiatura poi infiocchettata dalla solerzia della polizia o degli ausiliari addetti ai parchimetri.
Miglioramenti sono ipotizzabili? «Confidiamo che il potenziamento del trasporto pubblico invogli a usare maggiormente i bus e meno i veicoli privati», spiega interpellato dalla ‘Regione’ Dila Zanetti, responsabile dell’amministrazione e del servizio ai pazienti. Innalzato di un piano 13 anni fa, l’autosilo è di proprietà della Suva ed è amministrato dall’Ente ospedaliero cantonale. «Un’altra sopraelevazione non è attualmente allo studio, tuttavia accanto al reparto di radioterapia – rivela Zanetti – l’anno prossimo entreranno in funzione venti posti auto riservati al personale curante». Così facendo, nell’autosilo si libererà a favore dell’utenza esterna una quota di stalli significativa. Infatti, lavorando il personale molto spesso a turni, lo stesso stallo viene occupato da due, tre o al massimo quattro collaboratori nelle 24 ore, ma da molti più utenti se questi sono visitatori o pazienti le cui soste sono più brevi.
Rimane inoltre alto – annota ancora Zanetti – l’impegno nel coinvolgere i collaboratori nel piano di mobilità aziendale varato dalle autorità con misure condivise. Specie quelli che abitano in città o nella cintura urbana, e che lavorano a orari fissi, possono meglio organizzare gli spostamenti facendo capo al migliorato trasporto pubblico: «La linea 5 che parte dalla stazione cittadina è stata potenziata due anni fa con corse supplementari a orari d’inizio e fine turno e se ne vedono gli effetti positivi. Stiamo inoltre sondando l’interesse verso l’istituzione di un servizio navetta dalla stazione Ffs di Giubiasco. Non mancano insomma concrete alternative al veicolo privato. Continueremo a valutarne l’implementazione». Fra queste ci sarà anche una postazione di bike sharing comune con la Città che sarà attivata in primavera.
Già nell’estate 2012 l’ospedale comunicava che la crescita costante dei pazienti degenti e dei visitatori, nonché l’aumento progressivo delle attività ambulatoriali, “implicano una necessità di posti auto che l’autosilo fatica ad assicurare”. La direzione dell’Eoc aveva perciò creato i presupposti, omogenei per i suoi diversi istituti, per migliorare in modo sostenibile ed equo la gestione dei parcheggi. Tutte le sedi dell’Eoc hanno così rivisto la gestione dei parcheggi per i rispettivi dipendenti. In quest’ottica la Direzione del San Giovanni aveva concordato con la Commissione interna del personale di chiedere ai collaboratori domiciliati in un raggio di 2 chilometri e che non lavorano a turni di rinunciare al posteggio presso l’ospedale. Così facendo si era potuto aumentare progressivamente di 30 unità il numero di stalli nell’autosilo a disposizione degli utenti esterni. Non da ultimo il personale beneficia di interessanti sconti sull’abbonamento Arcobaleno. Un regolamento interno definisce infine le priorità sull’assegnazione degli stalli nell’autosilo, considerando funzioni, picchetti, orari di lavoro fissi o a turni dei collaboratori. «Tutto ciò – conclude Zanetti – ha permesso di ridurre, negli ultimi due/tre anni, il numero di reclamazioni da parte dell’utenza esterna. Questo non toglie che l’autosilo sia purtroppo spesso saturo».