Bellinzonese

Officine, i treni merci finiranno alle Ferriere Cattaneo?

'Informazione sottaciuta al Gran Consiglio': l'Mps interroga il governo. La Direzione Ffs non ne sa nulla. Il diretto interessato parlerà dopo il 19 maggio

28 aprile 2019
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La manutezione dei treni merci è in fase di riduzione alle Officine Ffs di Bellinzona: nel 2017 rappresentava il 70% del lavoro, oggi il 50%. Nel nuovo stabilimento previsto a Castione non ve ne sarà traccia. Una strategia delle Ffs che gli iniziativisti di 'Giù le mani dall'Officina' criticano da anni, ritenendo che proprio la manutezione dei merci sia il fiore all'occhiello da mantenere. Ed è ciò cui punta, anche, l'iniziativa in votazione il 19 maggio. Un settore su cui si sarebbero già (oppure nuovamente) posati gli occhi di un'importante ditta ferroviaria del Bellinzonese, le Ferriere Cattaneo di Giubiasco. Questo, almeno, secondo le voci che circolano da un paio di settimane. Raccolte queste voci, la 'Regione' alcuni giorni fa ne ha chiesto lumi al diretto interessato e alle Ffs. Aleardo Cattaneo, membro del comitato interpartitico 'No al binario morto' che si oppone all'iniziativa, ha rinviato ogni dichiarazione all'indomani del 19 maggio. La direttrice delle Ffs regione sud, Roberta Cattaneo, attraverso il servizio stampa ci ha fatto sapere di non essere al corrente di questa opzione. Ora le voci si trasformano in un'interogazione presentata dall'Mps al Consiglio di Stato.

“Nel 2008 – scrivono i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori Sergi – Aleardo Cattaneo era pronto a partecipare allo smembramento delle Officine Ffs di Bellinzona: le Ffs avrebbero trasferito a Yverdon il settore legato alle locomotive, a Cattaneo sarebbe toccato il settore carri. L’operazione era così avanzata che Cattaneo aveva già pronti i nuovi contratti di lavoro con delle riduzioni salariali superiore a 1’000 franchi mensili”. Ora, trascorsi 11 anni, “nel 2019 Aleardo Cattaneo, sembra sia pronto a ritentare il colpo. Nel settore circolano in modo sempre più insistente voci secondo cui Cattaneo, in cordata con le Officine Ghidoni, riprenderebbe i lavori legati al settore carri che le Ffs non intendono più svolgere una volta liberato il sedime di Bellinzona. Tale aspetto sarebbe parte del “piano industriale” che le Ffs presenteranno dopo il 19 maggio, data della votazione popolare”.

Se così fosse – arriva al dunque l'Mps – verrebbero confermati gli studi fatti a suo tempo da Supsi e dalla Bdo di Christian Vitta, attuale consigliere di Stato e direttore del Dfe, secondo cui anche nel settore merci vi sono prospettive di sviluppo e di guadagno. Da qui sette domande al governo: “Conferma che Aleardo Cattaneo sta per ricevere, su un piatto d’argento, dalle Ffs i lavori oggi svolti dalle Officine Ffs nel settore merci? Perché questa importante notizia non è stata data al Parlamento e all’opinione pubblica al momento del dibattito sull’iniziativa popolare? Per questa cessione sono previsti dei finanziamenti da parte dell’Ente pubblico? Aleardo Cattaneo si sta impegnando nel comitato finanziato dalle Ffs contrario all’iniziativa popolare “Giù le mani dall’Officina”. Questa sua intromissione in una dibattito cantonale significa che ha riportato il suo domicilio in Ticino o lo stesso continua ad essere nel paradiso fiscale del Canton Svitto? Quanti sono stati i posti di lavoro che Aleardo Cattaneo ha trasferito nella sua filiale in Slovacchia? Corrisponde al vero che è prassi presso l’impresa di Aleardo Cattaneo licenziare i lavoratori che superano i 58 anni?”.

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