Bellinzonese

Grande fratello con più limiti e trasparenza

Nuovo regolamento per la Città aggregata: il Cc accoglie quattro emendamenti della Sinistra

Ti-Press
25 febbraio 2019
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Luce verde lunedì sera al Regolamento comunale sulla videosorveglianza delle aree pubbliche, base legale che riguarderà tutto il comprensorio aggregato riprendendo i modello in vigore nella Turrita prima della fusione ma con alcune modifiche suggerite dalla Sinistra. Lo ha stabilito il Consiglio comunale di Bellinzona accogliendo a grande maggioranza il messaggio municipale e quattro emendamenti proposti da Alessandro Lucchini e Antoine Ndombele che hanno firmato il rapporto di minoranza in seno alla Commissione della legislazione. Per contro tutti bocciati gli emendamenti proposti dall’Mps avendo la tempistica usata indispettito consiglieri e Municipio (mancanza di tempo per approfondire).

Fra le novità previste – oltre al maggior raggio d’azione nei vari quartieri – citiamo l’istituzione di una commissione comunale della protezione dei dati (con poteri consultivi, sarà chiamata a valutare la posa di nuove installazioni nel rispetto dei principi di proporzionalità e di finalità), la possibilità di disporre di postazioni mobili per monitorare situazioni potenzialmente pericolose (manifestazioni, cortei, ecc.), la possibilità di dotare i poliziotti di body-cam e l’aumento da 120 ore a 100 giorni della durata della conservazione delle registrazioni. “Con l’entrata in funzione del regolamento – ha sottolineato nel testo il relatore di maggioranza Emilio Scossa-Baggi, bollando in aula come «ideologizzate» le opinioni della minoranza e ritenendo «pragmatico» l’approccio del Municipio – verranno predisposte le misure di adeguamento e di sicurezza degli spazi necessari per il trattamento e la conservazione dei dati presso i locali della Polizia comunale. Dati che possono essere trasmessi di principio unicamente alle autorità competenti in caso di inchieste, mentre ne è esclusa la trasmissione a terzi”.

Gli emendamenti accolti e quelli respinti

Ritenendo che le telecamere limitino la libertà dei cittadini, Lucchini ha proposto emendamenti contrari «a una regolamentazione che darebbe spazio a un diffondersi preoccupante di questa strumentazione». Proposta quindi, ma non accolta, una riduzione del campo d’azione a determinati beni di demanio pubblico quali autosili, campi sportivi, ecocentri, cimiteri e monumenti. Proposto e invece accolto un nuovo articolo 3 secondo cui la videosorveglianza deve poter essere utilizzabile solo quando risultino insufficienti altri sistemi efficaci (più polizia, miglioramenti urbanistici, migliore illuminazione, ecc). Pure ottenuto il coinvolgimento consultivo delle associazioni/commissioni di quartiere, nonché il monitoraggio costante (insieme alla commissione consultiva) degli effetti preventivi e repressivi della videosorveglianza, così come delle conseguenze sulla privacy; ok anche all’informazione al pubblico della situazione venuta a crearsi. Ma respinti sia il divieto d telecamere mobili, sia la riduzione da 100 a 15 del numero di giorni di conservazione delle immagini. Contrario a buona parte degli emendamenti il gruppo Plr: «Snaturano gli obiettivi perseguiti dal regolamento», ha detto Nicola Zorzi. Negativa sul ‘grande fratello’ l’opinione dell’Mps: secondo Angelica Lepori «deresponsabilizza la popolazione e crea senso di controllo. Il Municipio dovrebbe pensare in un modo meno poliziesco e più politico a favore dei reali bisogni della cittadinanza e dei giovani». Il vicesindaco Andrea Bersani ha riconosciuto l’esistenza di una forte soggettività sull’argomento (temere di essere sorvegliati, oppure apprezzare il fatto di avere un territorio meglio sorvegliato ai fini della sicurezza) e ha rimarcato l’utilità della videosorveglianza non per risolvere delle banalità ma per perseguire reati di vario tipo».

Tutti (o quasi) con le donne

A inizio seduta il plenum con 40 sì e 10 astenuti (gruppo Lega/Udc e sparsi) ha sostenuto una risoluzione dell’Mps a sostegno dello sciopero nazionale delle donne che si terrà il 14 giugno. Parere positivo anche dal Municipio che ha assicurato la piena disponibilità verso la partecipazione delle collaboratrici della Città che vorrano aderire.zi.