Bellinzonese

Centro culturale a Bellinzona, i tempi si accorciano

Armasuisse ora disposta a entrare in trattativa già nel 2020, anziché nel 2022, per la vendita dell’ex ospedale di S.Biagio da destinare ad arte e cultura

Ti-Press
30 gennaio 2019
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Sembrava musica del futuro, ma in realtà la possibilità di vedere nascere un centro culturale a Bellinzona è più vicina del previsto. Se inizialmente armasuisse aveva annunciato di essere disposta a entrare in trattativa per la vendita dello stabile dell’ex ospedale di San Biagio, di cui è proprietaria, soltanto dal 2022; ora ha annunciato al Municipio di Bellinzona di esser pronta a discutere l’acquisizione, con buone probabilità, già dal prossimo gennaio. L’edificio di Ravecchia, ricordiamo, oltre un anno fa era stato individuato dalla Commissione culturale cittadina quale luogo adatto per realizzare un centro con spazi da affittare ad associazioni o scuole e da dedicare ad arte e letteratura. Il grande stabile, bene culturale d’interesse cantonale di proprietà dell’Esercito, attualmente è occupato dalla Polizia militare. La recente comunicazione da parte di armasuisse ha dunque accelerato i tempi: «Abbiamo intensificato le riflessioni riguardo ai contenuti da inserire», spiega alla ‘Regione’ il municipale a capo del Dicastero educazione e cultura Roberto Malacrida. «Ora stiamo elaborando un progetto di occupazione da consegnare al Municipio», aggiunge. Sullo stabile il Cantone ha un diritto di prelazione, ma secondo quanto ci è stato riferito dal municipale, non sembrerebbe essere interessato all’acquisto. Sarebbe dunque la Città di Bellinzona a entrare in linea di conto per un’eventuale acquisizione. «Con il documento che stiamo allestendo all’indirizzo dell’esecutivo comunale, intendiamo mostrare le possibilità di destinazione, cosicché il Municipio abbia a disposizione tutti gli elementi e possa essere convinto dell’utilità della compera», spiega Malacrida. Il costo per l’acquisizione dello stabile è finora soltanto stato stimato ma parrebbe sostenibile.

Formazione e ricerca. Anche giovani?

Date le grandi dimensioni, alcuni spazi dell’edificio potrebbero essere destinati anche alla formazione o alla ricerca. Vi potrebbe trovare ‘casa’ anche il centro giovanile di cui si discute da anni? Il municipale non si sbilancia ma ammette che lo spazio non mancherebbe. Un mese e mezzo fa, il capodicastero e altri membri dell’ufficio culturale hanno fatto un sopralluogo, accompagnati dall’architetto Mario Botta per una valutazione. Il suo parere, sottolinea Malacrida, è stato positivo: l’edificio è in buone condizioni e una sua eventuale acquisizione è vista di buon occhio.

Promotore culturale

Da circa un mese in Città è entrata in funzione la nuova figura del promotore culturale. Ruolo che è stato affidato a Valentina Fontana che si sta occupando peraltro proprio dell’allestimento del documento relativo ai contenuti previsti all’ex ospedale. L’impiego a metà tempo della promotrice è previsto per la durata di un anno, rinnovabile per un ulteriore anno al massimo. In seguito il Municipio valuterà il da farsi. La promotrice culturale si occupa di realizzare in particolare due filoni di eventi. Uno legato a cultura, sanità e ricerca e l’altro alla diversità. Sulla linea di questi filoni, in primavera sono previste conferenze sul tema della migrazione e un ciclo di quattro concerti nella chiesa di San Biagio, sul tema della diversità dal punto di vista musicale. Nei prossimi mesi, al Castello di Sasso Corbaro, verrà invece inaugurata la mostra ‘Mirror Images’, dedicata ai neuroni specchio.

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