Bellinzonese

A Grono chiude la Banca cantonale grigionese

Dopo l'ufficio postale, un'altra perdita per il Comune neo aggregato. Deluso il Municipio, che ha scritto alla sede di Coira

20 giugno 2018
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Dopo l’ufficio postale, Grono perde anche la filiale della Banca cantonale Grigione (Bcg) – per la quale il Cantone è il maggior azionista – che chiuderà i battenti alla fine di agosto. Lo ha appreso nelle scorse settimane il Municipio di Grono, a cui l’istituto bancario si è rivolto a decisione già avvenuta. Una scelta e un modus operandi che suscitano dispiacere e delusione in seno all’esecutivo: negli scorsi giorni ha pertanto scritto alla direzione della banca una lettera nella quale esprime la propria insoddisfazione. In Mesolcina rimarranno aperte le filiali Bcg di Roveredo e Mesocco, mentre per Grono sarà garantita la presenza del bancomat.Dopo l’ufficio postale, Grono perde anche la filiale della Banca cantonale Grigione (Bcg) – per la quale il Cantone è il maggior azionista – che chiuderà i battenti alla fine di agosto. Lo ha appreso nelle scorse settimane il Municipio di Grono, a cui l’istituto bancario si è rivolto a decisione già avvenuta. Una scelta e un modus operandi che suscitano dispiacere e delusione in seno all’esecutivo: negli scorsi giorni ha pertanto scritto alla direzione della banca una lettera nella quale esprime la propria insoddisfazione. In Mesolcina rimarranno aperte le filiali Bcg di Roveredo e Mesocco, mentre per Grono sarà garantita la presenza del bancomat.

Come spiega da noi contattato il sindaco Samuele Censi, neoeletto granconsigliere grigionese, il Munipio fatica a comprendere la chiusura di un servizio importante in una zona periferica, perlopiù ben frequentato. «Oltre a servire il neo fusionato Comune di Grono, la filiale situata in centro paese è un punto di riferimento anche per tutta la Val Calanca», sottolinea Censi considerando l’annunciata chiusura un segnale negativo d’indebolimento di questa regione periferica. «In collaborazione con il Cantone, ci siamo impegnati a elaborare un progetto aggregativo che avesse tra gli obiettivi anche la creazione di un  Comune dinamico e attrattivo, che disponesse di molti servizi. Ma di fronte a decisioni come quella della Posta prima e della Bcg poi, ci sentiamo impotenti». Censi aggiunge pertanto che nell’ambito della nuova carica in Gran Consiglio a Coira si impegnerà in particolare per difendere l’attrattività di questa regione periferica. Ricordiamo a tal proposito l’impegno comunale per il mantenimento dell’ufficio della Posta, senza però riuscire a evitare la trasformazione in agenzia. «Alla luce degli scandali che hanno colpito il Gigante giallo negli scorsi mesi, sale la perplessità sulle numerose chiusure intraprese negli ultimi anni. Come autorità comunale siamo allibiti dalle ammissioni di colpa e dalle dimissioni ai piani alti della Posta ed è dunque lecito chiedersi se i dati che erano stati forniti per giustificare la chiusura dell’ufficio siano affidabili», conclude il sindaco.