Bellinzonese

Ecco come a Bellinzona si doma il... Dragonato

I lavori di pulizia dell'alveo del torrente, anticipati per mettere in sicurezza il cantiere del terzo binario, affondano le radici nella storia

Impegno profuso dalla Diga di Madonna di neve fino ai Monti di Ravecchia
1 aprile 2018
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Nell’araldica è una bestia con una coda di drago. Per i bellinzonesi, i più anziani dei quartieri di Nocca e Ravecchia, ‘Dragonato’ è invece il ricordo, vivo, del torrente che in un battibaleno può scatenare un inferno, mostruosità come nel 1945 e nel 1951 e – peggio – con lo storico straripamento del 1588. ‘Dragonato’, per gli indigeni, è così sinonimo della serie di interventi per domare la Natura, fino all’ultimo potenziamento – a 400 anni da questa storica tragedia – della diga a Madonna di neve.

La storia del Consorzio che ha avviato una campagna di lavori straordinari di risanamento e pulizia del torrente, attualmente in corso, ha dunque radici lontane, ben al di là della sua fondazione avvenuta nei primi decenni del secolo scorso. Lo scopriamo intrattenendoci con Guido Laffranchini che, in qualità di presidente del Consorzio Torrente Dragonato, subentrato un anno fa a Fausto Marchetti, ci illustra il cantiere attualmente in corso, che vede coinvolti vari enti e autorità. Le prime parole di ringraziamento di Laffranchini per l’impegno profuso vanno ai militi della Protezione civile che collabora con il Consorzio per piccoli interventi di pulizia e ripristino sentieri che collegano le 11 briglie esistenti in loco in muratura. La pulizia ordinaria, ci spiega, viene effettuata dagli operai del Consorzio correzione fiume Ticino. I lavori straordinari, di cui si diceva, necessitano invece dell’avallo dell’Ufficio corsi d’acqua guidato dall’ingegner Laurent Filippini. Gli interventi inerenti il taglio boschi sono gestiti dal servizio forestale del 9° circondario sotto la supervisione dell’ingegner Martino Bonardi e la direzione lavori del forestale Pietro Bomio, quindi appaltati alla Afor Schuler Sagl di Magadino tramite regolare concorso. Quale committente figura il Consorzio Dragonato, composto dal presidente Laffranchini affiancato dai membri Francesco De Matteis (rappresentante Ufficio corsi d’acqua) e Marco Signorelli (rappresentante delle Ffs) e Angela Graessli Ostini (segretaria).

Centomila franchi di interventi

In concreto si tratta di pulire la vasca di 4mila metri cubi a Madonna della neve (lavori iniziati nel 2016), l’alveo del torrente e gli argini laterali. L’intervento straordinario si concluderà il prossimo mese. È stato anticipato di qualche anno per le esigenze di sicurezza richieste dal cantiere Ffs lungo via Ospedale per il potenziamento del terzo binario con rifacimento del tunnel (il taglio e sgombero degli alberi potrebbe ostacolare il deflusso delle acque). È concentrato sul tratto compreso tra la diga a Madonna

di neve fin verso quota 970 metri, sotto i Monti di Ravecchia. Il costo ammonta a 100mila franchi, sovvenzionati per il 70 per cento dalla Confederazione, poi dal Cantone e, per la parte restante, dal committente – il Consorzio – per 20mila franchi. Interventi simili di minore entità, la cosiddetta pulizia ordinaria, vengono ripetuti più volte l’anno. Anche qui

si tratta di tagliare piante ed eliminare arbusti, contribuendo parimenti alla lotta alle specie neofite (dalla Scuola d’arti e mestieri in poi). Gli interventi ordinari sono coperti dal contributo quadriennale di 60mila franchi garantito da Municipio cittadino, Divisione delle Costruzioni Ufficio corsi d’acqua, Ffs, Consorzio depurazione acque Bellinzona e dintorni, Consorzio Correzione Fiume Ticino, Swisscom, Armasuisse Immobili e Upc Cablecom. Le difficoltà? Laffranchini si definisce un «uomo della natura», dice di assolvere con passione e determinazione i suoi impegni. Capita, confessa, che dai privati confinanti non ci sia la necessaria comprensione degli interventi da eseguire.

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