Bellinzona

Innovativo trattamento antirabbia sviluppato a Bellinzona

1 aprile 2016
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La Humabs BioMed, società che si occupa di sviluppare le scoperte dell’Istituto di ricerca in biomedicina (Irb) di Bellinzona, ha elaborato dei trattamenti antirabbici innovativi. Nei laboratori situati nella Turrita è riuscita a identificare due anticorpi particolarmente efficaci contro il virus della rabbia e altri virus appartenenti alla famiglia dei Lyssavirus. I risultati della ricerca condotta da Humabs BioMed in collaborazione con altri gruppi di ricerca svizzeri, italiani, francesi e inglesi sono stati pubblicati questa settimana su ‘Embo Molecular Medicine’ e dimostrano che l’associazione dei due anticorpi ha maggior potenza e spettro d’azione rispetto alla profilassi antirabbica post-esposizione attualmente in commercio. Il virus della rabbia, sottolineano i ricercatori, se trasmesso all’uomo può causare un’infezione mortale in quasi il 100% dei casi: sono circa 59mila le persone (di cui la metà bambini) che muoiono di rabbia ogni anno in India, Cina e Africa. L’unico intervento medico attualmente disponibile è costituito da una vaccinazione che dev’essere somministrata al più presto dopo l’esposizione al virus e prima della comparsa dei sintomi. I costi elevati e la disponibilità ridotta di tale trattamento costituiscono però un grave problema in molte aree povere del mondo. Ogni anno viene prodotto circa un milione di dosi e il 60% della popolazione ad alto rischio di infezione da rabbia non ne ha accesso. “Il nostro lavoro risponde alla raccomandazione dell’Organizzazione mondiale per la sanità di sviluppare nuove profilassi antirabbiche post-esposizione basate su anticorpi monoclonali”, spiega Davide Corti, coautore dell’articolo e direttore scientifico di Humabs BioMed. “L’attuale profilassi è molto costosa e la produzione è in calo a causa del diminuito numero di donatori umani”, aggiunge Hervé Bourhy, coautore dell’articolo. Le ricerche di Humabs BioMed si sono già dimostrate efficaci nell’identificazione di anticorpi contro i virus di Ebola e Mers, attualmente in sviluppo, come ricorda il direttore generale Filippo Riva. “Al momento stiamo investigando opportunità di licenza su base mondiale e siamo ottimisti che lo sviluppo di questi anticorpi possa iniziare al più presto”, aggiunge.

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