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Fiorenzo Dadò fa luce sul suo soggiorno a Bormio

(Sara Solcà)
17 settembre 2017
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Il presidente del Ppd Fiorenzo Dadò ha ricostruito in un'intervista rilasciata alla Rsi i particolari del soggiorno trascorso a Bormio con la propria compagna (funzionaria del Dss che si occupava degli asilanti del Cantone), prenotato dal titolare della Argo 1.

Dadò ha ricordato di non ricoprire nel 2004 "nessun ruolo particolare di spicco", ricordando come Argo1 fosse al tempo "una ditta qualunque e nessuno sapeva quello che oggi sappiamo". Alla luce di quanto successo in seguito, aggiunge Dadò, "nessuno prenderebbe neanche un caffè da questa ditta o da questi signori".

Quella prenotazione (150 euro l'importo) è per il presidente del Ppd una semplice "forma di cortesia alla mia compagna da parte di un suo collaboratore professionale". Il politico si rende disponibile a fornire le fatture di quel soggiorno, coperto personalmente ad eccezione di quel "condono o regalo di due cene". Quanto alla sua partecipazione alla Sottocommissione parlamentare, Dadò ricorda che essa era stata istituita "per la questione dei permessi falsi, successivamente è stata aggiunta la questione di Argo", motivo per il quale aveva "lasciato giustamente il posto a Fabio Bacchetta-Cattori".

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