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Frapolli: 'Una provocazione? In parte. Pronti a mandare anche un precetto'

(©Ti-Press/Carlo Reguzzi)
1 giugno 2017
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“Caro Cantone, ci devi un indennizzo di 625mila franchi. Ce lo devi perché hai utilizzato i Super Puma dell'esercito al posto che gli elicotteri privati per spegneri gli incendi nei boschi'. Una provocazione quella inviata dai rappresentanti delle ditte al Consiglio di Stato o quei soldi li vogliono per davvero? «Li vogliamo. Ora sono passate tre settimane dall’invio della missiva e della fattura e nessuno – risponde l’amministratore di Heli-Tv Giovanni Frapolli – si è preso la briga di mandare almeno due righe, di chiederci una spiegazione o un incontro». E quindi? «Dopo trenta giorni partirà il richiamo, dopo altri cinque un precetto esecutivo. È la procedura ordinaria». Che porterebbe eventualmente in Pretura: la sede ideale per chiarirsi con il Cantone? «La cosa più utile – risponde Frapolli – sarebbe quella di sedersi a un tavolo. Non per barattare i prezzi, ma per costruire un futuro».

Il nodo della convenzione

Ma perché i privati chiedono un indennizzo? Perché  nel 2004 hanno sottoscritto una convenzione con il Dipatimento del territorio per lo spegnimento degli incendi tramite elicotteri. Una convenzione che fissa diversi punti: quanti mezzi devono mettere a disposizioni le ditte nei vari periodi dell’anno e a seconda del pericolo di fiamme (fino a un massimo di otto), quanta acqua devono essere in grado di trasportare, quanto tempo richiedono per essere operativi, a quanto ammontano le tariffe corrisposte dal Cantone e via dicendo. E poi, al punto 7, la questione più calda: la collaborazione con l’esercito. L’impiego dei mezzi militari, si legge, avviene “indipendentemente dai turni di presenza” dei privati. Ma soprattutto i grigioverdi intervengono per spegnere gli incendi “solo su richiesta dei Centri di soccorso cantonali di categoria A in accordo con la Sezione forestale (del Dipartimento del territorio, ndr), informando tempestivamente gli operatori” privati. Ergo: nessun obbligo di ottenere il consenso delle ditte, nessuna necessità di ritrovarsi in una situazione di emergenza per chiamare l’esercito. Oppure la convenzione non è sufficientemente chiara? L'approfondimento sul cartaceo di domani.

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