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Finanze cantonali, è quasi pareggio

(Gabriele Putzu)
31 maggio 2017
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Come stanno le Casse cantonali? Bene. Quasi molto bene. Perché i dati di preconsuntivo comunicati stamane dal Consiglio di Stato parlano per il 2017 di un deficit intermedio di 19,4 milioni: un 'buco' ridotto di 15 milioni rispetto a quanto preventivato, soprattutto grazie a un maggior contributo della Banca nazionale.

Ecco per esteso il comunicato del Consiglio di Stato:

In base al rendiconto intermedio di fine aprile 2017, il Consiglio di Stato ha preso conoscenza dell’andamento delle finanze cantonali. L’aggiornamento delle principali voci di spesa e ricavi porta a un disavanzo di 19.4 milioni di franchi, quindi a un possibile miglioramento di 14.3 milioni di franchi rispetto al preventivo 2017 votato dal Parlamento, conseguente a minori spese stimate in 4.7 milioni di franchi e a maggiori ricavi valutati a 9.6 milioni di franchi.
Il miglioramento del risultato d’esercizio è influenzato sostanzialmente dalla quota sull’utile della Banca nazionale svizzera (BNS), che ammonta a 48.9 milioni di franchi e che nel preventivo 2017 era stimata a 28.3 (+20.6 milioni di franchi). A tal proposito si ricorda che per il 2016 la BNS, sulla base della nuova convenzione siglata con il Dipartimento federale delle finanze e riguardante gli esercizi 2016-2020, ha versato a Confederazione e Cantoni un importo supplementare di 0.73 miliardi di franchi: per il Ticino quest’ultimo si è tradotto in un’entrata straordinaria supplementare di 20.6 milioni di franchi.
Sul fronte delle spese si prevedono minori esborsi rispetto al preventivo 2017 per quanto concerne le spese del personale (-1.5 milioni di franchi) e la quota federale per documenti di identità (-1 milione). Per quanto riguarda i contributi, le valutazioni attuali permettono di stimare una riduzione delle prestazioni complementari AVS/AI (-3 milioni), della partecipazione al premio assicurazione malattia (-2 milioni), dei contributi nel settore rifugiati e richiedenti l’asilo (-1.6 milioni), dei contributi AFI e API (-1.4 milioni) e dei contributi al settore invalidi (-1.4 milioni), come pure una diminuzione dei contributi di sostegno alle famiglie (-0.8 milioni) e alle case per anziani (-0.7 milioni).
A fronte di queste minori spese si segnalano maggiori esborsi per i contributi per l’accordo intercantonale SUP (+1 milione), per i contributi assicurativi per insolventi (+1 milione), per l’esecuzione di misure penali (+1 milione), per i provvedimenti di protezione (+0.8 milioni), per la partecipazione al premio assicurazione malattia per PC AVS/AI (+0.8 milioni), per gli interventi dei corpi pompieri nei boschi (+0.7 milioni) e per gli invii postali (+0.5 milioni).
Si segnalano inoltre altre variazioni di più lieve entità per un totale di +2.9 milioni di franchi.
Sul fronte delle entrate, oltre a quanto già indicato per la quota sull’utile della BNS, si segnala un incremento delle imposte suppletorie e multe (+18 milioni), dei contributi comunali per le assicurazioni sociali (+1.5 milioni), delle tasse degli uffici di esecuzione e fallimenti (+1 milione), delle tasse sulle case da gioco (+1 milione), dell’aggio sull’emissione prestiti (+1 milione), degli altri ricavi finanziari (+1 milione), delle imposte di circolazione per altri autoveicoli leggeri e monoassi (+0.5 milioni) e del recupero spese della commissione LAFE (+0.5 milioni).

In base al rendiconto intermedio di fine aprile 2017, il Consiglio di Stato ha preso conoscenza dell’andamento delle finanze cantonali. L’aggiornamento delle principali voci di spesa e ricavi porta a un disavanzo di 19.4 milioni di franchi, quindi a un possibile miglioramento di 14.3 milioni di franchi rispetto al preventivo 2017 votato dal Parlamento, conseguente a minori spese stimate in 4.7 milioni di franchi e a maggiori ricavi valutati a 9.6 milioni di franchi.
Il miglioramento del risultato d’esercizio è influenzato sostanzialmente dalla quota sull’utile della Banca nazionale svizzera (BNS), che ammonta a 48.9 milioni di franchi e che nel preventivo 2017 era stimata a 28.3 (+20.6 milioni di franchi). A tal proposito si ricorda che per il 2016 la BNS, sulla base della nuova convenzione siglata con il Dipartimento federale delle finanze e riguardante gli esercizi 2016-2020, ha versato a Confederazione e Cantoni un importo supplementare di 0.73 miliardi di franchi: per il Ticino quest’ultimo si è tradotto in un’entrata straordinaria supplementare di 20.6 milioni di franchi.
Sul fronte delle spese si prevedono minori esborsi rispetto al preventivo 2017 per quanto concerne le spese del personale (-1.5 milioni di franchi) e la quota federale per documenti di identità (-1 milione). Per quanto riguarda i contributi, le valutazioni attuali permettono di stimare una riduzione delle prestazioni complementari AVS/AI (-3 milioni), della partecipazione al premio assicurazione malattia (-2 milioni), dei contributi nel settore rifugiati e richiedenti l’asilo (-1.6 milioni), dei contributi AFI e API (-1.4 milioni) e dei contributi al settore invalidi (-1.4 milioni), come pure una diminuzione dei contributi di sostegno alle famiglie (-0.8 milioni) e alle case per anziani (-0.7 milioni).
A fronte di queste minori spese si segnalano maggiori esborsi per i contributi per l’accordo intercantonale SUP (+1 milione), per i contributi assicurativi per insolventi (+1 milione), per l’esecuzione di misure penali (+1 milione), per i provvedimenti di protezione (+0.8 milioni), per la partecipazione al premio assicurazione malattia per PC AVS/AI (+0.8 milioni), per gli interventi dei corpi pompieri nei boschi (+0.7 milioni) e per gli invii postali (+0.5 milioni).
Si segnalano inoltre altre variazioni di più lieve entità per un totale di +2.9 milioni di franchi.
Sul fronte delle entrate, oltre a quanto già indicato per la quota sull’utile della BNS, si segnala un incremento delle imposte suppletorie e multe (+18 milioni), dei contributi comunali per le assicurazioni sociali (+1.5 milioni), delle tasse degli uffici di esecuzione e fallimenti (+1 milione), delle tasse sulle case da gioco (+1 milione), dell’aggio sull’emissione prestiti (+1 milione), degli altri ricavi finanziari (+1 milione), delle imposte di circolazione per altri autoveicoli leggeri e monoassi (+0.5 milioni) e del recupero spese della commissione LAFE (+0.5 milioni).

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