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Mortadella di maiale: attenti al virus

(©Ti-Press / Gabriele Putzu)
6 aprile 2017
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Non provoca disturbi agli animali, ma talvolta può avere conseguenze sull’uomo. È l’epatite E, un virus presente in tutto il mondo e che si presenta oggi nei Paesi industrializzati come una malattia emergente. Al punto che anche in Ticino il Laboratorio cantonale si è attivato per analizzare i prodotti di salumeria, visto che sono soprattutto i maiali ad essere portatori del virus. Dalle analisi è emerso che i prodotti contenenti fegato crudo di maiale “possono essere il veicolo di infezioni con il virus dell’epatite E”, fa sapere il Laboratorio cantonale. Delle 37 mortadelle con fegato di maiale crudo analizzate, 8 sono risultate positive (circa un quarto quindi). Negativi invece tutti gli altri prodotti senza fegato testati, cioè carne di maiale, salame e salametti di maiale, luganighetta di maiale, carne e salametti di cervo, salametti di maiale, eccetera.

Alla luce di quanto sopra, il Laboratorio ha informato tutti gli operatori alimentari e ha introdotto “l’obbligo di considerare il virus dell’epatite E nell’analisi dei pericoli specifica per prodotti a base di fegato di maiale”. In generale, “si raccomanda ai gruppi di persone particolarmente sensibili come gli anziani, le donne in gravidanza, le persone con sistema immunitario indebolito e i bambini piccoli di rinunciare al consumo di carne cruda e di preparati di carne senza un’appropriata cottura. Per tutti – conclude la nota – vale il principio che il consumo di carne e prodotti di carne adeguatamente cotti è un modo sicuro per alimentarsi con queste derrate”.

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