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Occhio al pesce d'aprile dello specchietto rotto

30 marzo 2016
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La truffa dello specchietto è in realtà una sorta di pesce d'aprile anticipato in cui è caduta pure la Polizia Cantonale. Insomma, non un modo per estorcere soldi a malcapitate vittime, come comunicato in mattinata dalle forze dell'ordine, ma un'applicazione per smartphone che propone una serie di scherzi telefonici.

"Accertamenti recentemente effettuati hanno permesso di chiarire che si tratta di un servizio di scherzi telefonici a pagamento – conferma la Polizia in una nota stampa, precisando che l'app permette di inserire il numero di telefono della "vittima" e scegliere il motivo dello scherzo (incidente, autovelox o altro). "Permangono comunque validi i consigli presenti nel comunicato visto che casi reali sono già avvenuti in Ticino", aggiunge la Cantonale. Consigli quali:

  • Chiedere alla persona che telefona il suo nome, cognome e indirizzo.
  • Se non viene dato seguito a questa richiesta, interrompere immediatamente la comunicazione dandone segnalazione al 117.

Se la situazione dovesse prodursi per strada:

  • Non saldare mai con denaro contante il presunto incidente.
  • Richiedere sempre l'intervento di una pattuglia di polizia per la constatazione.
  • Mantenere sempre una certa distanza dalle auto davanti e a fianco.

Qui invece quanto comunicato dalla polizia in mattinata:

"La ringrazio di aver messo il biglietto con il numero di telefono sul parabrezza della mia vettura per il danno che mi ha arrecato". Con questa scusa, che cela un modus operandi truffaldino, una fantomatica conducente ha recentemente contattato alcuni cittadini chiedendogli di versare una somma di denaro per la riparazione della sua auto. Cittadini completamente estranei alla presunta fattispecie e che se non l'assecondano vengono minacciati di denuncia alla Polizia.

La Polizia cantonale mette quindi in guardia la popolazione ticinese in relazione a questo recente sistema di truffa e tentativo di estorsione di soldi fraudolento. Infatti, negli scorsi giorni, presso la Centrale Operativa della Polizia cantonale sono giunte diverse telefonate che testimoniano la comparsa di questo metodo di contatto da parte di fantomatici conducenti che dicono di aver trovato la loro auto danneggiata. La persona che chiama, quasi sempre una donna che si esprime in un buon italiano, ringrazia l'interlocutore (vittima) di aver lasciato sul parabrezza della sua auto il biglietto con l'annuncio quale autore del danno arrecato e con il numero di telefono da contattare. Se la vittima non acconsente subito a pagare quanto causato, il truffatore comincia a minacciare di avvisare la Polizia dell'accaduto con tutte le conseguenze che ne derivano. In qualche caso prospetta di presentarsi a casa per incassare i soldi.

Questa tipologia di truffe, si avvale anche del metodo più diretto per la sua realizzazione. Per strada, al semaforo o nei parcheggi la vittima ignara in auto viene avvicinata da una vettura con lo specchietto già rotto. In questo frangente, un complice da un colpo alla carrozzeria dell'auto della vittima e poi mostra lo specchietto rotto. Con la scusa di chiudere in modo banale la faccenda, chiedono un versamento in contanti per la riparazione del danno. Questo trucco viene utilizzato spesso nelle città con molto traffico, dove una fermata per la constatazione del presunto incidente causerebbe un ingorgo. Inoltre, a volte questo espediente serve pure per permettere ad un correo di aprire le portiere posteriori e sottrarre borse o oggetti di valore riposti sul sedile.

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