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Formazione dei medici, spese condivise

(©Ti-Press/Davide Agosta)
6 gennaio 2016
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Un gesto quasi dovuto. Coerente. In nome dell’impegno che il Ticino si assumerà con il master in medicina umana all’Università della Svizzera italiana. Con queste valutazioni il Consiglio di Stato propone al parlamento di aderire al nuovo Accordo intercantonale concernente i contributi cantonali agli ospedali per il finanziamento del perfezionamento professionale dei medici e la relativa compensazione tra i Cantoni. Trattasi, ribadiamolo, del “perfezionamento professionale”, inteso quello svolto dai medici assistenti nell’ambito della specializzazione. Accordo che per il governo appare “non solo opportuno, ma necessario per sostenere in modo tangibile il perfezionamento professionale” nel quadro della penuria di medici a livello nazionale. Per far fronte a questa mancanza Confederazione, Cantoni e Università hanno concretizzato una serie di misure, come l’allentamento del ‘numerus clausus’ e per l’appunto la creazione di nuovi atenei. Ma oltre alla formazione accademica dei medici, “è importante – rileva ancora l’Esecutivo – fare in modo che le strutture ospedaliere assicurino poi l’impegno formativo a favore dei medici in perfezionamento professionale”. La sottoscrizione dell’Accordo, che prevede di ripartire le spese tra i Cantoni, “non comporterà oneri supplementari per il Ticino – si legge nel messaggio –, in quanto è già allineato da tempo ai principi sanciti nell’Accordo”. Il messaggio governativo passa ora al vaglio del Gran Consiglio, che dovrà pronunciarsi sulla ratifica. Per entrare in vigore, l’Accordo dovrà essere sottoscritto da almeno 18 Cantoni.