Sabato 20 aprile faremo un salto nel passato insieme ai modenesi Ti amo Peggy Sue!!

Con loro ritorneremo al 13 gennaio 1968 quando Johnny Cash, una delle figure più influenti del country, del folk e della musica americana in generale, salì sul palco della Folsom State Prison per esibirsi davanti ai circa 2000 detenuti del carcere californiano.

Lo show fu registrato e si trasformò in uno degli album dal vivo più famosi della storia e uno dei dischi che definirono la carriera del 'man in black'.

Cash, in quel momento della sua vita, aveva bisogno di qualcosa di potente, di eclatante, per riprendersi la sua carriera e la sua sorte, e lo show alla Folsom Prison era un'occasione da non lasciarsi sfuggire!

Cash sentiva di dover fare uno show speciale, voleva che fosse tutto perfetto, pensato per e dedicato ad una platea così particolare.

Nonostante le guardie, i fucili spianati e il clima pericoloso, Johnny Cash era abbastanza tranquillo; era certo di essere nel posto giusto e davanti al pubblico giusto, al quale dedicò una scaletta ritagliata su misura. Completo nero d'ordinanza e camicia bianca, Cash salì sul palco attrezzato appositamente per lui e pronunciò, con la sua voce inconfondibile, un semplice saluto entrato nella storia: "Hello, I'm Johnny Cash", facendo impazzire un pubblico che in qualche modo lo amava anche per la sua fama di 'outlaw', di fuorilegge, visione romantica e molto western ma poco attinente alla realtà.

I Ti Amo Peggy Sue abbandoneranno per poco più di un’ora la loro veste di rockabilly band, con la quale ormai da più di 18 anni divertono e fanno ballare il loro pubblico in tutto il nord Italia, per ripercorrere nella sua totalità lo storico concerto che Johnny Cash tenne il 13 gennaio del 1968 nel carcere di massima sicurezza di Folsom, cercando di ricreare l’energia magica di quell’evento, l’alchimia e la complicità dannata che quel giorno unì Cash ai suoi insoliti ascoltatori.

Per l’occasione il gruppo, nel suo classico quartetto, avrà il piacere di accogliere sul palco Monica Dente nel ruolo di June Carter che quel giorno diede un contributo speciale condividendo insieme al marito Johnny l’intensissima seconda parte del concerto.

Vi aspettiamo, per calarci tutti insieme in quella surreale atmosfera del 13 gennaio 1968 che permise a 2000 incarcerati di godere inaspettatamente di uno sporadico senso di libertà!