La più grande mostra personale di Shahryar Nashat mai presentata in Svizzera.
Il corpo umano, le sue percezioni e rappresentazioni svolgono un ruolo centrale nel lavoro di Shahryar Nashat. Attraverso video, sculture e installazioni, l’artista crea esperienze sinestetiche che evocano emozioni e stati d'animo difficili da esprimere razionalmente. Evitando interpretazioni definitive, Nashat esplora tematiche come il desiderio, la mortalità, l'istinto animale e l'arte stessa.
Per la sala ipogea del MASI l’artista ha realizzato un progetto site specific che ne stravolge completamente l’atmosfera. Le opere esposte – quasi tutte nuove produzioni – dialogano con l’architettura modificata creando un’unica grande installazione che il pubblico è invitato ad esplorare, affrontando sensazioni contrastanti. Una composizione musicale di sinfonie e lamenti si diffonde e scandisce il ritmo del percorso.
Cuore pulsante della mostra è l’opera video Streams of Spleen (2024), riprodotta in loop su una grande parete di schermi luminosi. In quest’opera, che vede come protagonisti i lupi, l’artista esorta ad allontanarsi dalla prospettiva umano-centrica e ad assumere il punto di vista animale.
A cura di Francesca Benini.
Un progetto in collaborazione con Istituto Svizzero, Roma | Milano | Palermo.