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Un po’ estate, un po’ inverno. E il corpo rischia... il ‘tilt’

Prima maniche corte e bermuda, ora giacca e sciarpa. La meteorologa: ‘La primavera è statisticamente la stagione della transizione’

Scampoli di... ‘primestate’ (Keystone)

Prima maniche corte e bermuda, ora giacca e sciarpa. La meteorologa: ‘La primavera è statisticamente la stagione della transizione’

18 aprile 2024
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Un weekend da maniche corte preludio di un’estate anticipata di parecchi mesi. Poi, nel giro di ventiquattro ore, ecco tornare il tempo delle giacche, non quelle pesanti da… inverno acuto, ma pur sempre di quelle in grado di tenerci al calduccio. E dei due giorni di caldo, caldo anomalo, non resta che il ricordo, e l’arrossamento sulla pelle di chi ha approfittato di quelle giornate estive di… inizio primavera per fare ‘il fondo’ della tintarella in previsione dell’estate. Quella vera.

KeystoneLosanna, 6 aprile 2024

«Se ci si focalizza sul mese di aprile in corso, l’anomalia è data dalle alte temperature registrate la scorsa settimana, decisamente al di sopra della media pluriennale relativa a questo periodo – premette Cecilia Moretti, meteorologa di MeteoSvizzera a Locarno Monti –. Nel dettaglio, abbiamo avuto diverse giornate con temperature medie superiori alla norma, con il picco, riferito alla stazione di registrazione di Locarno Monti, fatto segnare il 14 aprile: 8 gradi in più rispetto alla media giornaliera 1991-2020. L'anomalia è stata ancora più marcata in montagna: a Cimetta, ad esempio, lo scarto rispetto alla temperatura media giornaliera ha toccato addirittura gli 11 gradi».

KeystoneLa vera domanda è: cosa mettersi uscendo di casa?

In generale, cosa si può dire di questa prima metà del mese dal punto di vista meteorologico? «La prima parte di aprile è stata caratterizzata da un clima decisamente caldo, mentre a partire da questa settimana stiamo pian piano tornando su valori normali per il periodo. Per restare alla stretta attualità, questi giorni sono caratterizzati da correnti tendenzialmente fredde provenienti da nord, ma al sud delle Alpi, per effetto del favonio, la diminuzione delle temperature non è così marcata: da noi, verosimilmente, gli effetti di queste correnti li percepiremo maggiormente verso la fine della settimana».

Sbalzi di temperatura come quelli vissuti tra lo scorso weekend e l’inizio di questa settimana sono frequenti o rappresentano piuttosto un’eccezione? «In generale, la primavera è una stagione abbastanza dinamica, cosa che porta al verificarsi di simili sbalzi con una certa frequenza. L’alternanza tra temperature più invernali e giornate estive è insomma una costante della stagione». E a cosa sono dovuti? «Parlando della situazione attuale, il clima è influenzato dal passaggio di diverse perturbazioni che hanno magari una ciclicità breve, fenomeno appunto tipico in questa stagione, al pari dei giorni caratterizzati da un’alta pressione stabile che spesso contraddistinguono l’estate. Settimana scorsa, invece, a determinare le alte temperature sono state le correnti da sud, provenienti indicativamente dal Nordafrica».

Ti-PressIl Lago di Lugano come si presentava il lunedì di Pasqua

Sabbia sahariana, tuoni e grandine

Tornando indietro di qualche giorno, a fine marzo in molti si sono ritrovati terrazze e auto arrossate dalla sabbia sahariana. Secondo quanto stimato da Roman Brogli, esperto di Srf Meteo, nel lungo weekend di Pasqua, sulla Svizzera sono ‘piovute’ ben 180’000 tonnellate di polvere rossastra.

Un fenomeno che capita con una certa frequenza, basti pensare che ogni anno alle nostre latitudini simili eventi si verificano dalle 10 alle 35 volte, per un totale compreso tra le 200 e le 650 ore di presenza di polvere del Sahara sullo Jungfraujoch, dove dal 2001 si effettuano le misurazioni per questo tipo di eventi. La metà circa di questi eventi dura poche ore, e circa un quarto si protrae per più di un giorno. Se in estate, di norma, sono meno frequenti, come riporta la specifica pagina di MeteoSvizzera, questi fenomeni si verificano ciclicamente in modo più frequente in primavera (maggio e giugno), come pure in ottobre.

KeystoneOrizzonte rosso Sahara

Non bastasse la polvere desertica, gli acquazzoni delle scorse settimane localmente hanno portato con sé anche altri fenomeni, stavolta tipicamente estivi, come tuoni e grandine… «Niente di eccezionale: la primavera, meteorologicamente parlando, è una stagione di transizione da inverno a estate. Andando verso quello che definiamo come ‘ciclo diurno’, la possibilità che si verifichino simili eventi, tipicamente estivi, aumenta».

Gli effetti

Il medico e allergologo: ‘Gli sbalzi? Un challenge per la capacità di adattabilità’

«Cambiamenti climatici e sbalzi di temperatura per il corpo umano rappresentano un autentico ‘challenge’ per le capacità di adattabilità del nostro sistema neurovegetativo», riassume, sintetizzando, il medico e allergologo Stefano Gilardi. Che poi entra nel dettaglio: «Il nostro corpo è dotato di ‘recettori’ attraverso i quali ci interfacciamo con il clima che ci circonda. Verso i fattori climatici e le temperature percepite, l’organo barriera è ovviamente la nostra pelle. Che in termini moderni si potrebbe definire un ‘decodificatore’ degli impulsi esterni, che vengono poi trasmessi all’interno, riflettendosi su tutto l’organismo. Se ad esempio i ‘recettori’ della nostra pelle percepiscono un caldo intenso, il nostro corpo reagisce regolando la sua temperatura tramite la produzione di sudore. Al contrario, se la colonnina di mercurio si abbassa, stimola la produzione di grasso, indispensabile per contrastare il freddo. Questo per dire che il clima agisce direttamente sulla pelle e dunque sul corpo. E logicamente, quando si passa da una condizione all’altra in poco tempo, il sistema neurovegetativo (al quale competono queste ‘termoregolazioni spontanee’) è nettamente più sollecitato, mettendo a dura prova la soglia di sopportabilità delle persone. Se per una persona psichicamente capace ad adattarsi non ci sono problemi di sorta, per quelle più psicolabili, questo comporta tutta una serie di problemi. Basta allora un niente per percepire una sensazione di disagio con il brusco e netto cambio della temperatura. Se vogliamo fare un paragone, è un po’ come i cambiamenti ormonali di cui siamo soggetti: c’è chi li assorbe bene, ma c’è anche chi li sopporta meno…».

KeystoneOcchio agli improvvisi e importanti sbalzi di temperatura

Aprile dolce dormire

Sarà l’ora legale, saranno appunto le temperature spesso soggette a maggiori cambiamenti importanti ravvicinati, fatto sta che, proprio come recita il noto detto popolare, in molti in queste settimane accusano una maggiore sonnolenza… «Sì, i cambiamenti climatici e, in particolare, gli sbalzi climatici repentini hanno una responsabilità diretta in tutto questo: il sistema neurovegetativo, fra le altre cose, agisce sulla pressione arteriosa. Il grande caldo, ad esempio, porta all’ipotensione, spesso all’origine di quella sensazione di spossatezza».

KeystoneQuestione di bioritmi

A mettere a dura prova il nostro organismo di questi tempi ci sono pure i pollini, che solleticano le narici delle persone allergiche… «Gli sbalzi di temperatura favoriscono l’emissione dei pollini di fiori e piante. Non regolari, ma a ondate. Un cambiamento di temperatura implica quasi sempre un cambiamento delle correnti d’aria, cosa che contribuisce a propagare nell’etere questi pollini».

C’è una relazione tra gli sbalzi di temperatura e la vulnerabilità alle malattie? «Sì, sicuramente. Anche se non tutti si lamentano per un naso che cola, ad esempio, sono in molti che di questi tempi si ritrovano con il fazzoletto in mano. Ma sono sempre di più le persone che mal digeriscono queste situazioni, proprio perché il loro corpo e soprattutto il loro sistema neurovegetativo è continuamente sollecitato, dunque basta un semplice sintomo fisiologico per far pensare a una malattia. Riassumendo, oggi viviamo una maggiore fragilità psico-esistenziale, cosa che porta a obiettivamente manifestare dei sintomi, sintomi che poi possono essere vissuti male».

KeystoneEh sì, ci sono anche loro, i pollini...