Ticino

Il Cantone pagherà l’affitto a chi ospita profughi con status S

Il Consiglio di Stato ha deciso di assumere, a certe condizioni, il costo per alloggi indipendenti occupati prima del 14 aprile da profughi con permesso S

(Ti-Press)
14 aprile 2022
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Chi ha messo a disposizione volontariamente degli alloggi per i profughi provenienti dall’Ucraina potrà, a determinate condizioni, ricevere dal Cantone un corrispettivo per il canone di locazione a partire dal 1° luglio 2022. Lo ha deciso il Consiglio di Stato, specificando che l’assunzione dei costi avverrà secondo alcuni criteri.

A essere prese in considerazione saranno le abitazioni occupate prima del 14 aprile 2022 da rifugiati con il permesso S a beneficio di prestazioni di aiuto sociale, a condizione che esse continuino a essere occupate oltre il periodo di ospitalità volontaria e gratuita, ovvero anche oltre il 1° luglio 2022. Le soluzioni abitative indipendenti dovranno sostanzialmente sottostare ai criteri di alloggio privato previsti dal Piano cantonale di accoglienza, dunque soddisfare i criteri di abitabilità ed essere adeguate alle esigenze delle persone ospitate. Non verranno invece presi in considerazione gli appartamenti indipendenti che verranno occupati dopo il 15 aprile 2022 tramite iniziative da parte di privati come pure i casi di condivisione del proprio alloggio in coabitazione con la persona ospitata.

I proprietari che desidereranno fare richiesta di tale riconoscimento del canone per l’alloggio individuale messo a disposizione dei profughi ucraini dovranno annunciarsi nel corso del mese di giugno attraverso un apposito modulo che sarà pubblicato sulla pagina web cantonale www.ti.ch/ucraina. Il canone di locazione verrà erogato solo dopo la verifica dell’idoneità dell’alloggio e dell’effettiva occupazione da parte di profughi ucraini.

Il Consiglio di Stato "coglie l’occasione per ringraziare nuovamente la popolazione per la grande ondata di solidarietà e invita i privati a continuare a segnalare, anche nei prossimi mesi, soluzioni abitative indipendenti al proprio Comune. Questo permetterà di continuare a garantire un’accoglienza strutturata, ordinata e professionale attraverso l’organizzazione e il coordinamento cantonali".

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