‘L’ Esercito russo ha ricostituito i suoi ranghi’: 2’000 soldati dalla Georgia’

Mosca promette la tregua temporanea a Mariupol

Kiev: ‘Lo status del Donbass sarà discusso da Putin e Zelensky’. Segui il live de laRegione

Secondo il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky, nei colloqui di ieri a Istanbul "l’Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia" e "discuterne le richieste di principio".

"Se questi impegni vengono onorati, la minaccia che la NATO abbia un punto di appoggio nel territorio ucraino verrà eliminato", ha aggiunto Medinsky. Comunque, "la posizione di fondo della Russia sulla Crimea e il Donbass non è cambiata", ha sottolineato il capo negoziatore di Mosca.

Dal canto suo, il capo della delegazione negoziale ucraina David Arakhamia in un’intervista a RBC ha detto che nei negoziati con la Russia, l’Ucraina ha proposto "un concetto di "neutralità rafforzata", in base al quale è necessario fare affidamento sul proprio esercito, oltre che disporre di garanzie" di sicurezza.

"Cioè - ha precisato Arakhamia - come la Svizzera, o Israele, che hanno un esercito di riserva che può essere mobilitato in gran numero e dare la risposta necessaria in caso di aggressione". "Come si suol dire, confida in Dio, ma non sbagliarti su te stesso. Pertanto, il concetto di ‘neutralità fortificata’ ci è molto vicino", ha aggiunto Arakhamia.

Le garanzie di sicurezza chieste dall’Ucraina ad una serie di Paesi prevedono un intervento automatico in caso di un "attacco in qualsiasi forma", ha anche affermato Arakhamia nell’intervista a RBC. Con la firma di un accordo di sicurezza, "i Paesi garanti devono essere obbligati, dopo consultazioni il cui tetto è di 72 ore, a fornire l’assistenza necessaria, sotto forma di armi e di intervento delle forze armate o altro", ha detto, E il "vincolo giuridico" a intervenire in difesa dell’Ucraina sarebbe garantito dalle ratifiche da parte dei parlamenti dei Paesi garanti.

La questione dello status del Donbass "è la più difficile" ha sottolineato il negoziatore ucraino all’indomani del round di colloqui con la Russia in Turchia. Arakhamiya ha spiegato che l’argomento resta "tra parentesi" ed in Turchia "non è stato toccato". I due team "non avevano un mandato politico sufficiente per discuterne e quindi l’hanno tirato fuori prima dell’incontro dei leader e hanno lavorato su tutte le altre questioni", ha aggiunto.

Intanto delegati ucraini sono rimasti in Turchia per discutere di una cooperazione a livello "tecnico-militare" con Ankara dopo i colloqui al palazzo Dolmabahce di Istanbul - fa sapere il quotidiano turco Sabah.

Nel frattempo la Cina invita Mosca e Kiev "a continuare i colloqui di pace nonostante le difficoltà". E Pechino "sostiene i risultati positivi raggiunti finora nei negoziati, il raffreddamento della situazione sul campo il prima possibile e gli sforzi compiuti dalla Russia e da altre parti per prevenire una crisi umanitaria su larga scala".

Lo ha detto il ministero degli Esteri cinese Wang Yi nell’incontro bilaterale avuto oggi con il suo omologo russo Serghei Lavrov, sottolineando che la questione dell’Ucraina ha "origini complesse: non è solo lo scoppio dell’accumularsi a lungo termine di conflitti per la sicurezza in Europa, ma è anche il risultato della mentalità della Guerra Fredda e del confronto tra gruppi".

A lungo termine, ha aggiunto Wang nel resoconto fornito da Pechino, "dovremmo imparare le lezioni della crisi, rispondere alle legittime preoccupazioni in materia di sicurezza di tutte le parti sulla base dei principi del rispetto reciproco e dell’indivisibilità della sicurezza, e costruire un’architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile attraverso il dialogo e il negoziato, in modo da raggiungere una stabilità a lungo termine in Europa".

Le due parti, infine, hanno anche scambiato opinioni e coordinato posizioni su affari multilaterali come la situazione nell’Asia-Pacifico, nella penisola coreana e il meccanismo dei Paesi Brics.

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21:43

La Russia è pronta a dichiarare un cessate il fuoco temporaneo a Mariupol e ad aprire un corridoio umanitari verso Zaporizhzhya a condizione che Kiev soddisfi determinate condizioni. Lo rendono noto fonti militari russe.

19:54

Biden evoca altri aiuti militari a Kiev

Ulteriori forniture militari e altri 500 milioni di aiuti diretti da parte degli Usa a Kiev: sono le due novità della telefonata di un'ora tra Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

"I leader hanno discusso di come gli Stati Uniti stanno lavorando 24 ore su 24 per soddisfare le principali richieste di sicurezza da parte dell'Ucraina, gli effetti cruciali che quelle armi hanno avuto sul conflitto e gli sforzi continui degli Usa con alleati e partner per identificare capacità aggiuntive per aiutare l'esercito ucraino a difendere il suo Paese", ha reso noto la Casa Bianca, annunciando poi la notizia del mezzo miliardo di aiuti diretti.

La presidenza ucraina ha aggiunto che i due leader hanno "condiviso la valutazione della situazione sul campo di battaglia e del tavolo negoziale" e parlato "di "uno specifico supporto difensivo, di un nuovo pacchetto di ulteriori sanzioni, di aiuti macro-finanziari e umanitari".

La telefonata arriva nel giorno in cui anche Mosca e Kiev hanno ammesso che non ci sono svolte nei negoziati e nella de-escalation, confermando l'iniziale scetticismo occidentale e i timori che la guerra possa trascinarsi ancora a lungo. La Casa Bianca ha confermato che un incontro tra Biden e Vladimir Putin sarà possibile solo dopo una "tangibile de-escalation da parte della Russia e un chiaro, vero impegno per una soluzione diplomatica".

Intanto un alto dirigente dell'amministrazione Usa ha rivelato alla CNN che lo 'zar' "è male informato dai suoi" sull'andamento della guerra in Ucraina e che i capi militari russi "hanno paura" di riferire a Putin quanto "male stiano procedendo le forze armate di Mosca" nella loro offensiva. La fonte ha parlato anche di "tensione continua" tra Putin e il ministero della Difesa perché il presidente russo "non si fida" dei capi militari. Il leader del Cremlino, per esempio, non sapeva che l'esercito "stesse usando e perdendo in battaglia reclute, cosa che indica una chiara mancanza di un flusso di informazioni accurate al presidente russo".

18:01

Lavrov: Progressi significativi nei colloqui con Kiev

La Russia considera i risultati dei colloqui russo-ucraini a Istanbul sullo status neutrale e non nucleare dell'Ucraina come un significativo progresso. Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

17:39

Draghi sente Putin, telefonata di circa un'ora

C'è stata nel pomeriggio, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, un colloquio telefonico tra il presidente del Consiglio Mario Draghi e il presidente russo Vladimir Putin. Il colloquio, durato circa un'ora, è terminato da poco.
 
 

17:34

Sindaco Irpin: almeno 200 le vittime da inizio invasione

Sono almeno 200 le persone uccise dall'inizio del conflitto a Irpin, sobborgo nordoccidentale di Kiev. Lo ha riferito il sindaco Oleksandr Markushin, precisando che il bilancio reale potrebbe essere anche peggiore. Metà della città è stata distrutta, ha aggiunto.

Lo riporta Ukrinform. Due giorni fa, il primo cittadino aveva annunciato la ripresa della città da parte delle forze ucraine.

17:34

Mosca, raggruppamento truppe in corso per liberare il Donbass

Il "raggruppamento delle truppe russe in direzione di Kiev e Chernihiv è in corso", con l'obiettivo di "raddoppiare gli sforzi nelle aree prioritarie e principalmente per completare la liberazione del Donbass". Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass, aggiungendo che "i principali obiettivi delle forze armate a Kiev e Chernihiv sono stati raggiunti".
 
 

17:21

Kiev, la nostra proposta a Mosca prevede "neutralità rafforzata"

Nei negoziati con la Russia, l'Ucraina ha proposto "un concetto di "neutralità rafforzata", in base al quale è necessario fare affidamento sul proprio esercito, oltre che disporre di garanzie" di sicurezza. "Cioè come la Svizzera, o Israele, che hanno un esercito di riserva che può essere mobilitato in gran numero e dare la risposta necessaria in caso di aggressione".

Lo ha detto il capo della delegazione negoziale ucraina David Arakhamia in un'intervista a RBC. "Come si suol dire, confida in Dio, ma non sbagliarti su te stesso. Pertanto, il concetto di 'neutralità fortificata' ci è molto vicino", ha aggiunto Arakhamia.

17:08

Biden chiama Zelensky

È in corso un colloquio telefonico tra il presidente americano Joe Biden e il leader ucraino Volodymyr Zelensky. Lo riferisce la Casa Bianca.

16:50

Le vittime dell'attacco a Mykolaiv salgono a 15

Si aggrava ancora il bilancio dell'attacco missilistico di ieri contro l'edificio dell'amministrazione regionale di Mykolaiv, nel sud dell'Ucraina. Le vittime sono salite a 15, secondo quanto riferiscono i servizi d'emergenza locali, precisando che uno dei feriti è deceduto in ospedale.

In precedenza, 14 corpi erano stati trovati tra le macerie del palazzo bombardato. Lo riporta l'Ukrainska Pravda.

16:33

Ucraina, nessun ritiro di truppe russe da Kiev e Chernihiv

Non c'è nessun ritiro dei russi su vasta scala nelle aree di Kiev e Chernihiv ma solo movimenti limitati. Lo ha comunicato un portavoce del ministero della Difesa ucraino. "Il nemico ha ritirato le unità che hanno subito le perdite maggiori per rifornirle", ha reso noto Oleksandr Motuzyanyk, aggiungendo che "l'assedio di Chernihiv continua, come missili e colpi di artiglieria lanciati dalle forze russe".

16:05

Kiev: lo status del Donbass sarà affrontato da Putin e Zelensky

La questione dello status del Donbass "è la più difficile". Lo ha sottolineato il negoziatore ucraino David Arahamiya in un'intervista all'indomani del round di colloqui con la Russia in Turchia.

Arahamiya ha spiegato che l'argomento resta "tra parentesi" ed in Turchia "non è stato toccato". I due team "non avevano un mandato politico sufficiente per discuterne e quindi l'hanno tirato fuori prima dell'incontro dei leader e hanno lavorato su tutte le altre questioni", ha aggiunto.

16:01

Negoziatore Mosca, Kiev pronta a rapporti di buon vicinato

"Ieri" durante i colloqui a Istanbul "l'Ucraina per la prima volta ha mostrato di essere pronta a soddisfare le condizioni per costruire relazioni di buon vicinato con la Russia" e "discuterne le richieste di principio". Lo ha detto il capo negoziatore di Mosca, Vladimir Medinsky, citato dalle agenzie russe.

"Se questi impegni vengono onorati, la minaccia che la Nato abbia un punto di appoggio nel territorio ucraino verrà eliminato", ha aggiunto Medinsky.

Comunque, "la posizione di fondo della Russia sulla Crimea e il Donbass non è cambiata", ha sottolineato il capo negoziatore di Mosca.

15:14

Referendum su intesa solo dopo il ritiro delle truppe russe

"Il referendum nazionale" sulla possibile intesa tra Ucraina e Russia "si terrà solo dopo che le truppe russe saranno tornate alle loro posizioni antecedenti al 23 febbraio". Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mikhailo Podolyak incontrando in videocollegamento i media internazionali a Leopoli.

"Penso che nei prossimi giorni dovremo lavorare sui singoli termini del trattato, che dovrà essere accettato da tutti, anche dagli Stati garanti", ha spiegato. Interpellato sul ruolo di Roman Abramovich, Podolyak ha sottolineato la sua "efficacia" nel moderare tra i due team di negoziatori.
 
 

13:39

Kiev: bombardati un edificio della Croce Rossa e un ufficio Ue a Mariupol

I bombardamenti russi hanno colpito un edificio della Croce Rossa a Mariupol, fa sapere una responsabile ucraina. 'Alto rappresentante dell'Ue, Josep Borrell, dal canto suo, ha annunciato che "l'ufficio sul campo della missione consultiva dell'Ue in Ucraina è stato recentemente colpito dai bombardamenti russi, subendo gravi danni. Nessun membro della missione o collaboratore è rimasto ferito".

12:21

Bombardamenti russi lungo il fronte Kiev-repubblica Donetsk

Le forze russe stanno bombardando quasi tutte le città lungo la linea del fronte tra il territorio controllato da Kiev e l'autoproclamata repubblica di Donetsk: lo ha reso noto alla tv nazionale ucraina il governatore regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. Lo riporta il Guardian.

Kyrylenko ha detto che ci sono stati attacchi anche su Maryinka e Novomykhailivka questa mattina e che "la situazione potrebbe peggiorare mentre le forze russe concentrano i loro sforzi per ottenere il controllo della regione di Donetsk", riferisce la Bbc.

12:12

Cremlino, dai negoziati 'nessuna svolta'

Niente di "promettente" né alcuna "svolta" nei colloqui russo-ucraini. È il commento del Cremlino all'indomani dei negoziati tenuti in Turchia dalle delegazioni di Mosca e Kiev.

11:51

 'Più di 30 bombardamenti nella regione di Kiev'

Nella regione di Kiev la scorsa notte le truppe russe hanno effettuato più di 30 bombardamenti contro complessi residenziali e infrastrutture sociali. Lo ha riferito l'amministrazione militare regionale di Kiev su Telegram, citato da Unian.

"L'esercito russo ha lanciato missili e bombe cercando di distruggere le infrastrutture e le aree residenziali in violazione del diritto umanitario internazionale. Gli occupanti russi continuano a terrorizzare la popolazione locale", ha aggiunto l'amministrazione militare.
 
 

11:37
Esplosioni in un villaggio russo vicino al confine ucraino

Esplosioni hanno scosso la notte scorsa un villaggio della regione di Belgorod, in Russia, ad una manciata di chilometri dal confine con l’Ucraina. La causa delle esplosioni, secondo quanto riportano i canali ufficiali ucraini, non è stata ancora accertata. Le immagini delle esplosioni sono state rilanciate da numerosi canali Telegram ucraini, ufficiali e non ufficiali. A prendere fuoco, secondo le prime notizie, è stato un deposito di munizioni situato nel villaggio di Oktjabrskij, molto vicino al confine ucraino e alla regione della città di Kharkiv, tra le più attaccate dall’esercito russo. (Foto: Instagram)

11:20

Evacuazione forzata di un reparto maternità a Mariupol

La città di Mariupol ha denunciato l'evacuazione forzata in Russia dell'intero reparto maternità di un ospedale di Mariupol, dove un'altra struttura analoga è stata bombardata il 9 marzo. Lo scrive il sindaco della città assediata su Telegram.

"Più di 70 persone, donne e personale medico del reparto maternità numero due del distretto della riva sinistra di Mariupol sono stati presi con la forza dagli occupanti", ha detto l'ufficio del sindaco.

Più di 20.000 residenti di Mariupol sono stati portati "contro la loro volontà" in Russia, dove i loro documenti di identità sono stati confiscati prima di essere trasferiti "in città russe lontane", ha detto l'ufficio del sindaco.

Un altro reparto di maternità a Mariupol era stato colpito dai bombardamenti russi il 9 marzo, nell'attacco erano morte tre persone tra cui un bambino. I funzionari russi hanno giustificato il bombardamento sostenendo che l'ospedale era usato dalle forze estremiste ucraine e che tutto il personale medico e i pazienti erano andati via da tempo.

Si stima che circa 160.000 civili siano ancora intrappolati nella città dove continuano i combattimenti. I civili che sono riusciti a fuggire hanno riferito di aver vissuto per settimane in rifugi antiatomici seminterrati senza elettricità e con scarsità di cibo e acqua. Si stima che almeno 5.000 persone siano morte nella città da quando l'invasione russa è iniziata, il 24 febbraio.

10:36

Chernihiv bombardata tutta la notte


Chernhiv è stata colpita dagli attacchi russi per tutta la notte, nonostante l'annuncio di Mosca di ridurre le operazioni militari nella città. Lo denuncia il governatore Viacheslav Chaus su Telegram, secondo quanto riportano i media internazionali. "Ci crediamo alle promesse? Certo che no", scrive Chaus, spiegando che le forze russe hanno condotto "attacchi sulla città di Nizhyn, inclusi attacchi aerei, e per tutta la notte hanno colpito Chernihiv".

10:00
Il primo ministro Fumio Kishida

Stop ad auto e moto nipponiche costose in Russia

È il turno del Giappone di mettere sotto pressione gli oligarchi vicini a Putin: giro di vite sui beni esportati

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09:10

Concordati per oggi tre corridoi umanitari


Per la giornata di oggi sono stati concordati tre corridoi umanitari in Ucraina, tutti nel Sud del Paese. Lo fa sapere la vice premier Iryna Vereshcuk su Telegram.

I tre corridoi sono: per l'evacuazione dei residenti di Mariupol e la consegna degli aiuti umanitari alla città di Berdyansk; per la consegna degli aiuti umanitari e l'evacuazione delle persone dalla città di Melitopol; per un convoglio di persone con mezzi propri dalla città di Energodar a Zaporizhia.

"Ieri ai colloqui di Istanbul, la delegazione russa ha ricevuto proposte per organizzare corridoi umanitari verso i 97 insediamenti più colpiti nelle regioni di Kharkiv, Kyiv, Kherson, Chernihiv, Sumy, Zaporizhia, Donetsk, Lugansk e Mykolayiv", fa sapere la vicepremier, aggiungendo che "oggi continueremo a lavorare per ottenere l'approvazione per questi corridoi umanitari".

08:40

Le truppe russe tornano in Bielorussia per rifornirsi

 

Le unità russe che hanno subìto pesanti perdite sono state costrette a tornare in Bielorussia e in Russia per rifornirsi e riorganizzarsi. Lo afferma in un tweet il Ministero della Difesa del Regno Unito che ha appena rilasciato il suo ultimo rapporto di intelligence.

"Le unità russe che hanno subìto pesanti perdite sono state costrette a tornare in Bielorussia e in Russia per riorganizzarsi e rifornirsi - si legge - tale attività sta mettendo ulteriore pressione sulla già tesa logistica della Russia e dimostra le difficoltà che Mosca sta avendo nel riorganizzare le sue unità nelle aree avanzate in Ucraina".

"La Russia - dice ancora il rapporto - probabilmente continuerà a compensare la sua ridotta capacità di manovra a terra con attacchi di massa di artiglieria e missili. L'attenzione dichiarata della Russia su un'offensiva a Donetsk e Lugansk è probabilmente una tacita ammissione che sta lottando per sostenere più di un asse significativo di avanzata".
 

08:19

Ancora esplosioni vicino a Kiev


Nuove esplosioni si sono sentite questa mattina vicino a Kiev. Lo riferisce una corrispondente della Bbc, secondo la quale la giornata è iniziata con il suono delle sirene anti-aeree, seguito da forti esplosioni provenienti dai sobborghi della città che si sono sentiti pure nel centro della capitale. Anche un altro reporter britannico, sempre a Kiev, su Twitter parla di "molti colpi di artiglieria che rimbombano dai margini della città" udibili fino al centro, ma non è chiaro - aggiunge - se a sparare siano i russi o gli ucraini.

08:02

Bombardata Lysychansk (Lugansk), ci sono vittime

 

La città orientale di Lysychansk, nel Lugansk, è stata bombardata questa mattina dall'artiglieria pesante russa e ci sono delle vittime. L'attacco ha provocato ampi danni sulle aree residenziali, riporta il Guardian citando le autorità locali. "Si sono avuti gravi danni su edifici con molti piani", scrive su Telegram il governatore della regione di Lugansk, Serhiy Gaidai. Secondo i media ucraini ci sono delle vittime, anche se il numero non è ancora stato chiarito.

07:35

Ucraina: Hrw accusa la Russia di usare mine antiuomo


Le forze russe che combattono in Ucraina hanno utilizzato mine antiuomo vietate nella regione orientale di Kharkiv: è l'accusa lanciata da Human Rights Watch.

"Le mine antiuomo sono state localizzate da tecnici ucraini per l'eliminazione degli ordigni due giorni fa, il 28 marzo 2022 - spiega l'organizzazione -. Notoriamente la Russia possiede queste mine che possono uccidere e mutilare indiscriminatamente persone entro un raggio di circa 16 metri. L'Ucraina viceversa non possiede questo tipo di arma".

"I Paesi di tutto il mondo dovrebbero condannare con forza l'uso da parte della Russia di mine antiuomo vietate in Ucraina", ha affermato Steve Goose, direttore delle armi di Human Rights Watch. "Queste armi non fanno distinzione tra combattenti e civili e lasciano un'eredità mortale per gli anni a venire".

Il Trattato internazionale per la messa al bando delle mine del 1997 vieta totalmente l'uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento di mine antiuomo. La Russia non è tra i 164 Paesi che hanno aderito al trattato. L'Ucraina ha invece firmato il trattato di divieto il 24 febbraio 1999.

Le mine utilizzate dalla Russia sono di nuova concezione. Vengono chiamate Pom-3, note anche come 'Medallion'. Sono dotate di un sensore sismico per rilevare una persona in avvicinamento ed emettere una carica esplosiva. La successiva detonazione della carica e i frammenti di metallo che proietta possono causare morte e lesioni entro un raggio di 16 metri.

07:25
‘L’ Esercito russo ha ricostituito i suoi ranghi’: 2’000 soldati dalla Georgia’L’esercito russo in Ucraina ha ricostituito i suoi ranghi con unità provenienti dai territori occupati della Georgia: secondo lo stato maggiore delle Forze armate ucraine citate dalla Ukrainska Pravda sarebbero arrivate in totale circa 2’000 persone. “Nei territori temporaneamente occupati degli oblast di Zaporizhia e Kherson, il nemico continua a commettere atti illegali contro la popolazione locale“, denunciano le forse di difesa ucraine. Alla periferia di Melitopol i russi hanno istituito posti di blocco. "Nelle ultime 24 ore, le forze alleate hanno respinto quattro attacchi degli occupanti russi nelle aree di Donetsk e Luhansk”, cita l’ultimo bollettino, "i soldati ucraini hanno distrutto 7 carri armati, 7 unità corazzate, 2 unità di veicoli e un cannone anticarro. Il nemico - conclude - ha subìto vittime”. (Keystone)
07:21
La “de-escalation” delle operazioni militari russe sui fronti di Kiev e Chernihiv “non significano un cessate il fuoco”. Lo ha affermato il capo negoziatore russo alle trattative con l’Ucraina, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass.

Paesi garanti e neutralità, le proposte di Kiev

Le proposte ucraine: garanzie di sicurezza, neutralità, adesione Ue, approvazione interna e internazionale dei trattati. Segui il live de laRegione

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