Mendrisiotto

Chiasso (ri)mette mano al Palapenz. E spende 5 milioni e mezzo

Il palazzetto necessità di interventi strutturali e di ammodernamento. Varato con i Mondiali di bocce del 1983, oggi ospita campioni della ginnastica ed eventi

Inaugurato nel 1983 (Ti-Press)
7 novembre 2019
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In 36 anni di vita il Palapenz di Chiasso ne ha davvero viste tante. Campioni sportivi hanno calpestato il pavimento del grande salone. Fiere, concerti e manifestazioni di vario tenore (dal ‘Memorial Gander’ agli appuntamenti di svago, passando per Sportissima) hanno riempito i suoi spazi. Anche adesso è arduo farsi largo fra le richieste: il palazzetto è “costantemente occupato da associazioni sportive di ogni tipo”. Il Municipio ci tiene a farlo sapere. Come a dire che se oggi ci si prepara a investire, e una cifra importante – si parla di oltre 5 milioni e mezzo di franchi –, lo si fa a ragion veduta. Perché il complesso ha ceduto ai segni del tempo e ha bisogno di una ristrutturazione radicale. E perché la cittadina ora farebbe fatica a farne a meno. Ergo, bisogna mettere mano al portafoglio del Comune. Concretizzare le opere richiederà due anni di tempo, fra il 2021 e il 2022.

Un'idea nata negli anni Ottanta

Negli anni Ottanta – è stato inaugurato nel 1983 –, l’idea di ‘regalarsi’ un centro polivalente (seppur a vocazione prevalentemente sportiva) era scaturita dalla voglia (e un po’ dall’orgoglio) di poter contare su uno spazio davvero poliedrico, capace di assecondare l’ambizione di essere internazionali (almeno nell’organizzazione di eventi agonistici ad alto livello). La prova provata? Il pavimento tecnico semovente a scomparsa che cela quattro viali di bocce. Non è un caso se proprio nell’83 e di nuovo nel 2003 Chiasso è stata sede dei Campionati mondiali di bocce. Questo quando quello sport animava, oltre alle bocciofile, anche i viali dei ritrovi storici. Dopo tre decenni, durante i quali la struttura “ha riscosso vivo apprezzamento da parte degli utilizzatori”, l’autorità comunale non poteva, insomma, sottrarsi dall’impegno di assicurare un futuro al Palapenz. Il contenitore, d’altro canto, ha numeri importanti. Il salone ha, infatti, un’ampiezza di circa 1’700 metri quadri, che possono essere suddivisi in due sale simmetriche. La cucina industriale può servire pasti per un migliaio di persone. Mentre l’impianto’, rimarca l’esecutivo, è concepito “anche per ospitare un massimo di 2mila utenti”, come nel caso degli eventi musicali. Senza trascurare le tribune fisse da circa 600 posti e, all’esterno,un piazzale per più di 400 auto. A ciò si aggiunge un foyer di 110 metri quadri, un esercizio pubblico da 60 posti, una sala riunione pronta a far largo a 55 persone, un impianto di tiro ad aria compressa di 10 metri con cinque bersagli, una sala regia, docce e spogliatoi. Tutti servizi e infrastrutture distribuiti tra piano seminterrato e secondo livello.

Occhio ai cedimenti strutturali

Prima di metterci mano e di recapitare il progetto ai consiglieri comunali, il Municipio ha analizzato a fondo il palazzetto e le sue esigenze, convincendosi che le parole chiave restano consolidamento, rinnovamento e ammodernamento. La necessità primaria, conferma l’autorità comunale, è però quella di “intervenire sulla struttura portante”, al momento “oggetto di deformazioni a causa della configurazione geologica del sottosuolo, che ha generato un deterioramento dello stabile”. Non di meno, urge occuparsi delle facciate in calcestruzzo dell’edificio, delle infiltrazioni d’acqua dal sottosuolo e dell’impiantistica, oltre a tutto ciò, si motiva ancora, che risulta essere ormai vetusto e non più funzionale. Vi sono poi altri tre aspetti da non sottovalutare, ovvero l’aggiornamento delle infrastrutture alle norme anti-incendio e sulla prevenzione infortuni e l’abbattimento delle barriere architettoniche. Un capitolo (e un messaggio municipale) a parte richiederà, invece, il risanamento della centrale termica. A conti fatti, gran parte dell’investimento sarà usato per rimediare ai cedimenti strutturali – tenuti sotto osservazione da sempre –, sistemare le facciate – con un’azione conservativa – e impermeabilizzare il piano cantinato. Anche se si focalizzare altresì l’attenzione sulla pavimentazione delle sale principali, le finiture e gli arredi.

 

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