"Arrocchino" leghista, l'MPS non ci sta: «Chiediamo una seduta straordinaria di Gran Consiglio»

Matteo Pronzini e Pino Sergi vogliono una discussione «sulle conseguenze istituzionali, amministrative e politiche» della decisione presa ieri dal Consiglio di Stato.
BELLINZONA - Il cosiddetto "arrocchino" leghista ha ulteriormente surriscaldato la (già) "rovente" estate della politica ticinese. E se da una parte il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga difende - e non poteva essere altrimenti - una scelta criticata da più parti, dall'altra l'MPS va all'attacco richiedendo la «convocazione di una seduta straordinaria del Gran Consiglio da tenersi al più presto possibile».
Alta vigilanza - Una proposta, quella di Matteo Pronzini e Pino Sergi, che dovrà essere sostenuta da almeno trenta deputati per avere un seguito e fa riferimento all’obbligo costituzionale d’alta vigilanza sul Consiglio di Stato. «All'ordine del giorno di questa seduta - precisano Sergi e Pronzini - ci sarà la discussione sulle conseguenze istituzionali, amministrative e politiche delle decisioni prese dal Consiglio di Stato nella sua seduta del 9 luglio. I due deputati MPS chiedono inoltre «un rapporto dettagliato del Consiglio di Stato sulle ragioni politiche e amministrative che hanno portato alle decisioni adottate in occasione della seduta extra muros di Bedretto».




















