Arrocco in Governo: «Basta la maggioranza assoluta?»

I dubbi del deputato del Centro Gianluca Padlina sullo scambio di dipartimenti tra i due consiglieri di Stato Norman Gobbi e Claudio Zali.
BELLINZONA - L'arrocco in Governo annunciato domenica e ufficializzato ieri tra i due consiglieri di Stato della Lega Norman Gobbi e Claudio Zali continua a far discutere.
Il deputato del Centro Gianluca Padlina ha messo in questione, attraverso un'interpellanza inoltrata oggi al Governo, il principio di maggioranza necessario al Consiglio di Stato per convalidare lo scambio di dipartimenti e ha sollevato ulteriori dubbi sulle modalità comunicative scelte dai due diretti interessati. «Nonostante non risulti che il Consiglio di Stato si sia ancora, a tutt’oggi, determinato sulla questione, in maniera istituzionalmente sorprendente, il Direttore del Dipartimento del territorio ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, prendendo la parola e presentando il cambio alla conduzione dei due Dipartimenti come cosa sostanzialmente fatta», scrive Padlina. «Se ciò non bastasse, il Direttore del Dipartimento del territorio ha pure anticipato la prossima presentazione di un messaggio relativo ad un tema di competenza del Dipartimento delle istituzioni».
«Secondo quanto sancito dall’art. 69 cpv. 2 Cost. cant., per ogni decisione del Consiglio di Stato occorre, di principio, la maggioranza assoluta dei suoi membri –ovvero il voto di 3 membri su 5– la norma precisa tuttavia che, per ogni revoca, sospensione o modifica di atti individuali e concreti occorre il voto concorde di almeno 4 membri. Il testo dell’art. 69 cpv. 2 Cost. cant. corrisponde, invariato, al testo dell’art. 18 cpv. 2 RCdSA».
E ancora: «Visto e considerato che, (a) conformemente a quanto stabilito dall’art. 5 cpv. 2 RCdSA, la suddivisione della titolarità dei Dipartimenti è stata stabilita all’inizio della legislatura e (b) la norma in questione non prevede alcuna possibilità di ulteriore riattribuzione dei Dipartimenti nel corso di una legislatura, se non in caso di elezione complementare, se ne dovrebbe necessariamente dedurre che un’eventuale decisione di riattribuzione della titolarità della conduzione dei Dipartimenti richiami l’esigenza che il Consiglio di Stato disponga la revoca e/o la modifica della risoluzione governativa relativa alla ripartizione dei Dipartimenti adottata all’inizio della legislatura. Il tutto con la conseguenza per cui l’eventuale (nuova) decisione di ripartizione dei Dipartimenti non possa essere adottata a maggioranza semplice ma richiami l’esigenza della maggioranza qualificata in virtù dei combinati disposti di cui agli artt. 69 cpv. 2 Cost. cant. e 18 cpv. 2 RCdSA».
Le domande al Consiglio di Stato:
1. Per poter disporre, nel corso della legislatura, di una riattribuzione dei Dipartimenti il Consiglio di Stato deve procedere ad una revoca e/o modifica della decisione adottata all’inizio della legislatura? Una simile decisione richiama l’esigenza della maggioranza qualificata ai sensi degli artt. 69 cpv. 2 Cost. cant. e 18 cpv. 2 RCdSA?
2. Il Consiglio di Stato si è già formalmente determinato circa la riassegnazione della titolarità dei Dipartimenti delle istituzioni e del territorio?
3. In caso di risposta affermativa alla domanda 2: quando è stata concretamente adottata la relativa decisione?
4. In caso di risposta alla affermativa alla domanda 2: quale esigenza di maggioranza è stata applicata alla decisione, quella assoluta o quella qualificata?
5. In caso di risposta affermativa alla domanda 2: quali motivazioni stanno alla base della proposta di procedere ad una riassegnazione della titolarità dei Dipartimenti delle istituzioni e del territorio? Le motivazioni sono legate a problemi di conduzione di determinati dossier in seno ai due Dipartimenti e/o all’incapacità di dialogare in maniera costruttiva con altre Autorità, in particolare con il Gran Consiglio e con i Comuni?
6. In caso di risposta affermativa alla domanda 2: ai quadri dirigenti, ai membri degli staff personali dei due Consiglieri di Stato e/o ad altri dipendenti dei due Dipartimenti sono state indirizzate comunicazioni sulle conseguenze legate alla riattribuzione della titolarità dei due Dipartimenti? Tali comunicazioni hanno avuto luogo prima o dopo l’adozione della decisione da parte del Consiglio di Stato? Quanti e quali dipendenti sono stati informati prima della decisione?
7. La partecipazione del Direttore del Dipartimento del territorio alla cerimonia del 2 giugno 2025 per l’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata preannunciata al Presidente del Tribunale d’appello e a tutti i membri del Consiglio di Stato? La circostanza che il Direttore del Dipartimento del territorio si sarebbe presentato a Magistrati ed Avvocati quale nuovo Direttore del Dipartimento delle istituzioni era nota a tutti gli altri membri del Consiglio di Stato, oppure hanno dovuto apprenderlo dalla stampa?
8. In caso di risposta affermativa alla domanda 2: chi avrà il compito e la responsabilità operativa e politica di preparare le parti del Preventivo 2026 che riguardano i Dipartimenti del territorio e delle istituzioni (con eventuali misure di risparmio), gli attuali Direttori o i Direttori che prenderanno la conduzione dei Dipartimenti dall’ottobre 2025?
9. Il Consiglio di Stato, come gremio chiamato ad operare collegialmente, è stato messo di fronte al fatto compiuto da una parte dei suoi membri?
10. La pianificazione e la comunicazione di questo rimpasto di Governo, che dovrebbe essere operativa a partire dall’autunno, sono state preliminarmente approfondite e discusse in seno al Consiglio di Stato? Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi?