laR+ IL COMMENTO

Da Beat Jans non solo annunci ma non ancora risposte

Un consigliere federale che affronta di petto i problemi: così si presenta il basilese. Adesso lo si attende al banco di prova

In sintesi:
  • Pragmatismo, collaborazione: alla testa del Dfgp, il socialista marca un cambio di passo rispetto alla collega di partito Elisabeth Baume-Schneider
  • Richiedenti asilo delinquenti, risse tra eritrei: Beat Jans non esita a richiamare i Cantoni alle loro responsabilità
Pragmatismo, collaborazione: la via è questa
(Keystone)
4 aprile 2024
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Anche a Kleinbasel, la cosmopolita ‘piccola Basilea’ oltre il Reno, a ridosso del confine con Francia e Germania, si registra da qualche tempo un marcato incremento di furti, spaccio di droga e altri reati. A compierli, qui come altrove, sono sempre più spesso richiedenti asilo (comunque un’esigua minoranza di chi cerca protezione in Svizzera) provenienti da Algeria, Tunisia e Marocco.

Beat Jans è cresciuto e abita con la famiglia in un quartiere popolare di Kleinbasel. Forse anche per questo non disdegna lo spinoso tema. E sa risultare credibile quando lo affronta, da ‘vero’ politico di sinistra – così si era presentato a Chiasso in febbraio – che certi problemi non li schiva. Il consigliere federale socialista lo ha fatto anche mercoledì, stilando il bilancio dei suoi (quasi) cento giorni da capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia. Nulla di eclatante, quasi nessuna novità. Ma quantomeno una comunicazione chiara. E senza dubbio un cambio di marcia rispetto ad Elisabeth Baume-Schneider, che lo ha preceduto alla testa del Dfgp (e che peraltro ha avviato alcune delle misure riprese dal suo successore).

Il giovane che manifestava a favore dei centri autonomi, oggi è il ministro di Giustizia e polizia che invoca pragmatismo e collaborazione. Che insiste tanto sulla «libertà» quanto sulla «sicurezza». «Di questi tempi – ha detto – serve semplicemente un governo che voglia risolvere i problemi. Ed è quello che cerco di fare».

I richiedenti asilo delinquenti? L’ennesima rissa tra eritrei? Spetta ai Cantoni agire; e se entro fine anno non si saranno intesi su un concordato per unificare le loro banche dati, allora ci penserà il Consiglio federale. La montagna di domande d’asilo inevase? Già in queste settimane verrà generalizzata la procedura ‘turbo’, così le persone che hanno scarsissime possibilità di ottenere protezione (in massima parte proprio algerini, marocchini e tunisini) eviteranno di provarci.

Non è detto che le procedure in 24 ore serviranno a ridurre la delinquenza tra i richiedenti asilo. Ma contribuiranno – se espletate nel rispetto dei diritti delle persone interessate – a rafforzare la credibilità del sistema, a tutela anzitutto di chi ha davvero bisogno di protezione. A Jans servono pure per attenuare la pressione politica, che rimane forte. L’Udc non abbassa la guardia, anzi. E dallo stesso Ps si levano voci critiche contro la ‘linea dura’ del ‘suo’ ministro. Il Parlamento chiede una politica d’asilo più efficiente e meno dispendiosa, osando indicare vie inedite e problematiche (esternalizzare le procedure in Paesi terzi, ad esempio). E qua e là, non solo a Chiasso o a Boudry, il malcontento serpeggia nella popolazione.

Jans dimostra di essere qualcosa di più di un “consigliere federale degli annunci” (Udc). Ma la prova provata non l’ha ancora fornita. Mercoledì non ha detto nulla sulle altre controverse misure annunciate a Chiasso (chiusura dei Cfa nei weekend, motivazione scritta per i nordafricani), né su quelle per migliorare la salute fisica e mentale dei richiedenti nei Cfa. E poi: dove verranno trovati i 2’400 posti letto che ancora mancano per far fronte a un’eventuale impennata delle domande? Cosa prevede la ‘strategia complessiva’ Confederazione/Cantoni destinata a risolvere in maniera duratura il problema degli alloggi d’emergenza? Da dove salteranno fuori i soldi per finanziare le misure (da definire) volte a promuovere l’integrazione dei profughi ucraini nel mercato del lavoro?

Si attendono risposte. Altrimenti, il consigliere federale che ora piace quasi a tutti alla fine potrebbe piacere solo ai soliti.

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