L'avanzo d'esercizio è di 12,4 milioni di franchi. Continua la positiva tendenza in atto da un decennio per le casse pubbliche della Città
«Diciamo che le prospettive finanziarie della Città sono migliori rispetto a quelle del Cantone». Cominciamo la presentazione del Consuntivo 2023 di Lugano con la battuta che ci confida il sindaco di Lugano Michele Foletti. Una battuta che potrebbe suonare irriverente ma che fotografa abbastanza bene l’andamento delle finanze cittadine. Anche nel 2023, con l’avanzo d’esercizio di 12,4 milioni di franchi, i risultati dei conti hanno ribaltato le indicazioni negative contenute nel Preventivo (-5,4 milioni di franchi), con una differenza di 17,8 milioni. Prosegue dunque, anno dopo anno, il risanamento delle finanze. E pare oramai un brutto ricordo l’annus horribilis del 2013, quando il rosso sfiorò i 50 milioni di franchi, con un gettito d’imposta di 203 milioni.
Nel confronto tra le cifre di dieci anni fa e quelle dell’anno scorso, spicca la crescita del gettito d’imposta di oltre 50 milioni (nel 2023 ha toccato quota 254 milioni). Quando venne presentato il Consuntivo 2013, era già cominciata quella drastica dieta attraverso un sensibile ridimensionamento dei costi e una revisione dei servizi erogati alla cittadinanza. Da allora, è doveroso sottolinearlo, le cose sono parecchio migliorate. A cominciare dal 2014, che fece registrare un disavanzo d’esercizio relativamente contenuto, pari a 2,8 milioni di franchi. In seguito, Il Municipio e il Dicastero delle finanze sono riusciti a presentare quasi sempre cifre nere, a parte il leggero disavanzo di 120’000 franchi nel 2017. Avanzi d’esercizio sono stati registrati in tutti gli anni di questa legislatura breve 2021-2024.
Stavolta a fare la differenza non sono state le sopravvenienze d’imposta, che nel Preventivo 2023 sono state stimate in eccesso. Questo aspetto rappresenta un po’ una sorpresa, ha detto il sindaco, «perché solitamente prevediamo di incassare circa 40 milioni». Bisogna considerare che la “cifra d’affari” della Città di Lugano si aggira attorno ai 450 milioni di franchi. Complessivamente, le sopravvenienze hanno totalizzato 34,8 milioni a consuntivo, al di sotto di 5,2 milioni rispetto a quanto stimato. Il capitale proprio si è fissato a 188,1 milioni, rispetto a 175,2 milioni preventivati (+7,4%), mentre il debito pubblico (capitale di terzi e beni patrimoniali) si è ridotto a 598,7 milioni (-26,7 milioni; -4,3%) rispetto ai 625,4 milioni calcolato il 1° gennaio dell’anno scorso, grazie al positivo contributo derivante dal risultato di esercizio. Allo stesso modo, il debito pubblico (beni amministrativi, prestiti, partecipazioni, capitale proprio) vede una riduzione da 292,6 milioni (-26,6 milioni; -9,1%) a 266 milioni.
Ma quali sono i fattori che hanno contribuito al miglioramento sostanziale rispetto alle stime? «La differenza l’ha fatta la Lalia (l’emissione dei contribuiti chiesti ai cittadini per le opera di canalizzazione, la cui riscossione aveva suscitato polemiche e opposizioni in Consiglio comunale), dai quali sono stati utilizzati 60 milioni di franchi negli investimenti netti. Questi ultimi sono quindi scesi a poco meno di 7 milioni. Chiaro che si tratta di una situazione una tantum che ha generato un grado di autofinanziamento (migliorato di 19,7 milioni di franchi) che si è fissato al 501,64%. È un ‘semplice’ risultato contabile eccezionale», risponde Foletti. Quali sono i due aspetti che hanno accresciuto il conto 2023 di gestione corrente? «Abbiamo tenuto estremamente sotto controllo la spesa e ci sono state sorprese inattese per quanto riguarda i dati delle imposte suppletorie e le imposte alla fonte», sottolinea il sindaco di Lugano. Stiamo parlando delle «autodenunce e di qualche ripresa fiscale di arretrati non dichiarati da parte di persone fisiche. Le imposte alla fonte sono risultate migliori di 10 milioni di franchi rispetto al preventivo – spiega Foletti –. Questo è molto probabilmente riconducibile all’effetto post-Covid, per i settori che hanno ripreso l’attività a pieno regime. C’è stata probabilmente una rivalutazione degli stipendi dei frontalieri, ai quali è stato aumentato il salario, nei settori che sono stati chiusi o che hanno usufruito del lavoro ridotto durante il periodo pandemico».
Ci sono dunque buone prospettive rispetto all’ipotesi di riprendere una quota del debito con Hrs per la costruzione del Polo sportivo e degli eventi (Pse)? «Dipenderà da come evolveranno i tassi d’interesse, se restassero bassi, ci si potrà fare un pensiero. Oggi il tasso medio è dell'1,1%, nel 2015 era il doppio. Abbiamo tempo fino alla fine dell'anno prossimo per scegliere se fare nostra la proposta di finanziamento di Hrs», risponde il sindaco. Al buon risultato hanno contribuiti anche i maggiori ricavi che rappresentano l’elemento principale che ha impattato positivamente sul risultato finale. Infatti, i ricavi hanno registrato un aumento di ben 23 milioni rispetto a quanto previsto. Come detto, queste entrate sono riconducibili all’incasso di più imposte suppletorie dalle persone fisiche (+11 milioni) e a maggiori imposte alla fonte (+10,4 milioni).
L’ammontare dei debiti a breve, medio e lungo termine, si è fissato a 990,8 milioni (contro 921,1 milioni a fine 2022) ed è sostanzialmente stabile, tenuto conto della riduzione dei debiti in conto corrente con terzi da 86,1 milioni a fine 2022 a 24 milioni a fine 2023. Malgrado la tendenza al rialzo subita dai tassi d’interesse nel corso del mese di dicembre del 2022, la Città ha potuto emettere un prestito obbligazionario di 100 milioni, all’inizio di gennaio 2023, a condizioni migliori rispetto a quanto preventivato. Il tasso medio d’interesse sull’indebitamento della Città è salito dall’1,04% all’1,08%, valore già riscontrato nel 2022 e in ogni caso inferiore al tasso di inflazione.
Il risultato conseguito nel corso dell’esercizio 2023 ha sicuramente messo in evidenza la capacità della Città di conseguire risultati positivi anche in un contesto complesso come quello dell’anno appena trascorso. Un anno contraddistinto da spinte inflattive, politiche monetarie restrittive e uno scenario geopolitico ulteriormente aggravato dalla crisi scoppiata nel Medio Oriente, che hanno costituito un panorama di riferimento difficile e per certi versi sfidante per ogni ente pubblico. Il buon esito dei conti 2023 conclude un triennio caratterizzato da risultati di esercizio positivi, che hanno consentito di mantenere un equilibrio finanziario entro le stime di fabbisogno di finanziamento determinate in sede di allestimento del piano finanziario 2023-2024, ha spiegato il Municipio di Lugano, che nella nota stampa non ha nascosto la propria soddisfazione.