Il Tf ha sconfessato il Taf e stabilito che il gruppo edile era legittimato a impugnare la riservazione d’area chiesta dalle Ffs
Piccolo colpo di scena nella diatriba che vede confrontate da una parte le Ffs e dall’altra il gruppo edile Mancini & Marti, insieme all’impresa Otto Scerri e alla ditta Geniobeton entrambe di sua proprietà e tutte con sede a Castione. Tema della contesa giuridica è la riservazione d’area chiesta dalle Ferrovie federali svizzere nel 2018 sui 150’000 metri quadrati di terreno presi in considerazione in zona Galletto a Castione per realizzarvi la moderna officina di manutenzione dei treni. Una parte di questa superficie, 32’000 metri quadrati, appartiene al gruppo Mancini & Marti che temendo ripercussioni negative sulla propria capacità lavorativa aveva impugnato con un ricorso davanti al Tribunale amministrativo federale (Taf) di San Gallo la riservazione approvata nel 2019 dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft). Anche i Municipi di Bodio, Giornico, Personico e Biasca, così come la Commissione regionale dei trasporti delle Tre Valli e l’Unione contadini ticinesi, si erano messi di traverso convinti – chi per un motivo, chi per l’altro – che fosse preferibile realizzare lo stabilimento industriale nell’areale bassoleventinese dell’ex Monteforno, senza così sacrificare 80’000 metri quadrati castionesi di pregiato terreno agricolo Sac. Nel febbraio 2022 il Taf aveva quindi giudicato irricevibili tutti i ricorsi. Motivo: la riservazione d’area non avrebbe innescato conseguenze immediate sui loro terreni o interessi. Semmai – statuiva il Taf – il momento giusto per ricorrere sarebbe stato il giorno della pubblicazione dei piani, avvenuta lo scorso maggio. Pubblicazione in effetti poi impugnata davanti all’Uft dalle medesime tre ditte castionesi, dall’Unione contadini, Comune di Losone, Pro Natura, Wwf e Ficedula.
Parallelamente, il filone della riservazione è proseguito col ricorso delle sole tre imprese al Tribunale federale di Losanna (Tf) contro il ‘menavia’ espresso dal Taf. Strada per contro non imboccata dagli altri ricorrenti ritenendo energia sprecata – avevano spiegato – lottare contro il muro di gomma alzato dalle Ffs, criticate per non aver eseguito, secondo loro, un serio e approfondito paragone delle possibili opzioni presenti sul territorio. Lo stesso Uft aveva stabilito che, citiamo, "al momento della procedura di approvazione del progetto (ndr: attualmente in corso), il confronto tra le varie possibili ubicazioni dovrà essere documentato chiaramente. Approfondimenti richiesti nell’ambito della procedura d’indagine preliminare per l’esame dell’impatto ambientale alla quale il progetto principale di costruzione sarà sottoposto". L’ultimo aggiornamento noto è quello emerso nell’estate 2021, quando lo stesso Uft aveva ridimensionato il primo confronto fatto tre anni prima dalle Ffs che aveva mostrato un distacco doppio fra Castione (802 punti) e Bodio-Giornico (415) di Bodio-Giornico, poi ridotto a 240 punti contro 180.
Quanto alla riservazione d’area, il Tf ha ora dato piena ragione alle ditte statuendo che avevano pieno diritto di opporsi, proprio in qualità di proprietarie dei mappali da riorientare da deponie a terreno industriale. «Questa decisione mi fa ovviamente piacere e stabilisce che non eravamo affatto nel torto – commenta l’avvocato Franco Gianoni – ma purtroppo non ha alcun effetto pratico sulla vertenza, se non il fatto che grazie alla nostra caparbietà si rafforza la giurisprudenza in materia. È insomma una vittoria più morale che materiale. Il Taf deve farne tesoro per il futuro e, per quanto ci riguarda, rivedere a nostro favore la decisione in materia di spese giudiziarie e ripetibili». Dal canto loro le Ffs spiegano alla ‘Regione’ che sono ancora in corso le trattative (la conclusione era stata annunciata per fine 2022) con i vari opponenti in materia di piani dell’officina e compensazione agricola. Le tre ditte, ricordiamo, chiedono in via principale di realizzare a Bodio-Giornico lo stabilimento e in via subordinata d’inserirlo meglio di quanto sin qui previsto a Castione, senza cioè incidere troppo sui loro terreni. La Otto Scerri si è peraltro aggiudicata recentemente l’appalto da 18,5 milioni di franchi per i lavori preliminari.