Dopo Preonzo, dove si aggiungeranno altri 27 stalli, il Municipio di Bellinzona sta ragionando anche sui quartieri di Camorino, Monte Carasso e Gnosca
Troppo pochi i posteggi pubblici presenti nei tredici quartieri di Bellinzona? Una prima risposta all’interpellanza di Pietro Ghisletta (Ppd) è giunta durante la recente seduta di Consiglio comunale quando il Legislativo ha stanziato 430mila franchi per realizzare 27 nuovi stalli vicino alle scuole comunali di Preonzo il cui abitato potrà presto contarne in totale 72 anziché 45, con l’auspicio che in futuro non si ripetano più le soste abusive nella rinnovata piazza centrale. Attualmente inoltre il Municipio fa sapere di disporre di valutazioni empiriche per i quartieri di Gorduno, Camorino, Monte Carasso e Gnosca. Sulla base degli approfondimenti in corso il Municipio deciderà eventuali varianti di Piano regolatore o realizzazioni di aree di posteggio già previste a Pr, com’è appunto stato il caso per Preonzo. In linea generale poi, come previsto dal Programma d’azione comunale, l’Esecutivo intende completare il calcolo del fabbisogno di stazionamento pubblico anche nei rimanenti otto quartieri per valutare l’adeguatezza dell’offerta. Le valutazioni sono in fase avanzata a Gorduno, dove l’autorità si dice consapevole della necessità di realizzare un nuovo posteggio "per rispondere al fabbisogno oggettivo emerso": perciò si sta elaborando la progettazione di due nuove aree di posteggi pubblici nei pressi della scuola dell’infanzia, rinunciando a quello previsto in zona Mitt, per il quale l’autorità cantonale aveva espresso e poi confermato un preavviso negativo per motivi di inserimento armonioso nel contesto del nucleo di paese.
Guardando al comprensorio aggregato nel suo insieme, "s’intende impostare una triplice politica: laddove il fabbisogno risulta non coperto e il Pr prevede delle aree riservate, si provvederà a delle realizzazioni nel rispetto delle possibilità finanziarie del Comune; inoltre s’intende continuare ad agire tramite specifiche regolamentazioni degli stalli pubblici, come quella che limita l’ottenimento di un permesso di posteggio ai dipendenti comunali, incentivandoli nel contempo all’utilizzo del mezzo pubblico; infine si vuole soprattutto continuare a sostenere in modo importante l’offerta di mobilità lenta e pubblica". Quanto poi ai mezzi finanziari a disposizione, l’Esecutivo non è in grado di fare una previsione: "È importante però avere una visione complessiva e vedere il problema nel suo insieme, come d’altronde hanno già fatto le amministrazioni precedenti l’aggregazione, per evitare di spostare il problema da una strada all’altra o da un comparto all’altro".