Giunte troppo poche candidature per costituire le Commissioni di quartiere. Tutto rinviato alla prossima legislatura
Niente da fare a Gudo, Sementina e Monte Carasso dove non ha sortito l’esito sperato dal Municipio la procedura per istituire le Commissioni di quartiere, organi consultivi pensati – insieme alle Associazioni di quartiere – per fare da collegamento bidirezionale fra istituzioni e popolazione. Entro il termine di pubblicazione all’albo (dal 24 gennaio al 28 febbraio) sono infatti giunte due sole candidature per Monte Carasso, due per Gudo e una per Sementina. Tutte erano valide – spiega alla redazione il Servizio quartieri della Città –, ma il numero non era sufficiente per la costituzione delle tre Commissioni visto che da Regolamento comunale il minimo richiesto è di tre membri. Si potrebbe concludere che regna il disinteresse, o meglio la linea degli ex Municipi in carica prima dell’aggregazione secondo cui un organismo intermedio è da ritenere superfluo; sufficienti insomma gli sportelli di quartiere per segnalare alle autorità comunali eventuali problematiche locali. Il Municipio ne ha preso atto rinunciando così per questa legislatura alla creazione delle Commissioni, sebbene abbia la facoltà – sempre da Regolamento – di costituirne ‘motu proprio’ coinvolgendo persone da lui individuate. Rimane sempre aperta la possibilità per eventuali cittadini interessati, in collaborazione con il Servizio quartieri, di avviare in qualsiasi momento la creazione di un’Associazione di quartiere, al pari di quanto già fatto in nove ex Comuni, ossia Camorino, Pianezzo, Sant’Antonio, Giubiasco, Claro, Moleno, Preonzo, Gnosca e Gorduno.
Valutazioni, ricordiamo, sono in corso per il quartiere di Bellinzona centro, ossia la vecchia Città prima dell’aggregazione. In questo caso lo scorso dicembre il Municipio aveva deciso di valutare come sarebbe maturata l’esperienza delle Commissioni nei tre quartieri sud di sponda destra, per poi eventualmente imboccare la medesima via nel quartiere centrale. Medesima via o magari un po’ diversa. Per esempio valutando l’opportunità di prevedere non una ma più commissioni, magari riunendo quelle frazioni storicamente distinte fra loro ma che presentano realtà geografiche comuni. Per ora, comunque, questa rimane soltanto una possibile opzione e di sicuro, per il momento, il Municipio intende anzitutto verificare l’adeguatezza ma anche la necessità di un simile strumento per una realtà territoriale che a oggi (e negli ultimi cento anni) ha funzionato senza. Anche perché direttamente connessa alle istituzioni politiche cittadine presenti a Palazzo Civico.