Calcio

Danimarca e Svizzera regalano soltanto noia

Con l'amichevole di Copenaghen (0-0), continua la striscia di prestazioni deludenti della Nazionale guidata da Murat Yakin; infortunio per Sommer

23 marzo 2024
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Ancora non si riesce a sfatare la maledizione che regna in terra danese, dove i rossocrociati – nella storia – non hanno mai vinto. Al di là del risultato, ad ogni modo, alla Selezione di Yakin si chiedevano risposte e una certa reazione, a quattro mesi dalla sconfitta di Bucarest con cui si era chiuso l'autunno nero dei rossocrociati. Purtroppo, però, dopo lo 0-0 di sabato sera, pare che nulla sia cambiato, e che il periodo buio sia destinato a continuare.

Primo tempo di una noia assoluta quello giocato a Copenaghen da Danimarca e Svizzera, due squadre che – dovendo disputare l'Europeo fra un'ottantina di giorni – non intendono certo rischiare di incappare in qualche grave infortunio. Amichevoli di questo genere, si sa, soltanto assai di rado regalano spettacolo. Più che altro, servono ai selezionatori per fare qualche esperimento. Chi credeva che sarebbe stata l'occasione per vedere finalmente una Svizzera divertente e convincente dopo una sofferta campagna di qualificazione continentale, è rimasto dunque di nuovo deluso. Il primo tiro in porta (su 2 totali) nel corso dei primi 45 minuti, tanto per intenderci, è stata una conclusione men che innocua di Freuler sugli sviluppi di un corner al 34‘. Dal punto di vista tattico, da segnalare soltanto il nuovo tentativo da parte di Murat Yakin di giocare con la difesa a tre, e l'esclusione di Xherdan Shaqiri dall'11 titolare.

Preoccupazione per Sommer

Unica annotazione sul taccuino, la distorsione alla caviglia destra occorso al 25’ a Sommer, che appoggia male il piede nel tentativo di liberare, in mischia, l'area piccola. Il portiere dell'Inter cerca di resistere, rimane in campo ancora una scarsa decina di minuti e poi chiede e ottiene di essere sostituito: il suo posto lo prende Mvogo, perché Kobel ha lasciato il ritiro, anche lui – almeno secondo la versione ufficiale – alle prese con guai fisici. In realtà, pare che non voglia più accettare il ruolo della riserva. La seconda conclusione della prima parte di gara è di Ndoye, un po‘ sprecato come quinto nel 3-5-2 di Yakin: anche il suo tiro, ad ogni modo, non riesce a impensierire Schmeichel.

La ripresa pare iniziare un po’ meglio, con la Svizzera più propositiva dei padroni di casa, coi quali nella prima frazione aveva invece perfettamente condiviso il possesso di palla (50-50). Vere conclusioni, comunque, ancora non se ne vedono. Da bacchettare Vargas – fra i più spenti – che al 55‘ decide di non servire due compagni ben piazzati nell'area danese e vanifica un'interessante opportunità. L'unico tiro vero è quello di Eriksen, su punizione da venti metri al 61’, che obbliga Mvogo all'intervento plastico. Superata l'ora di gioco, ci si aspetterebbe di vedere entrare in campo Shaqiri ea creare scompiglio davanti con la sua classe, e invece al 65‘ Yakin toglie Okafor e Widmer, sostituiti da Amdouni e Steffen. Mutamenti che, comunque, non sortiscono nulla: il solo episodio degno di nota è un acceso diverbio fra Xhaka – nervosissimo per tutta la partita – e Hojlund, da cui il vichingo esce con un cartellino giallo sulla fedina penale. Lo stesso Hojlund, un paio di minuti più tardi, calcia alto dopo un rapido contropiede.

Dopo Sommer, si fa male anche Zakaria, che accusa un problema alla schiena. Viene sostituito da Aebischer al 75’, quando finalmente entra in campo anche Shaqiri, che prende il posto di Vargas, deludente anche perché schierato come numero 10, non certo il suo ruolo naturale. Negli ultimi scampoli di gara non accade comunque nulla, e da menzionare c‘è soltanto la passerella offerta da Yakin anche a Mbabu, che torna nell'occasione a giocare in Nazionale: a lungo non era più stato chiamato per via di una notte brava durante un ritiro. L'unica consolazione sta nel non aver subito reti dopo un autunno tragico, ma va detto che i danesi non è che si siano poi sforzati più di tanto nella ricerca del gol.

Silva Widmer, autore di un buon rientro dopo circa un anno, ha così commentato dopo il 90‘ ai microfoni della Rsi: «Non vedevo l'ora di tornare a giocare in Nazionale. La partita non è stata troppo bella, ma giocavamo contro una squadra del nostro livello, e il risultato è stato giusto. Io ho cercato di spingere, tutti vogliamo fare bene, ogni giocatore del gruppo ama questa maglia: la prestazione di stasera è un piccolo passo positivo».

Queste invece le parole del Ct Yakin, che forse si mostra fin troppo soddisfatto della prestazione dei suoi uomini e delle sue scelte tattiche: «Siamo preoccupati per l'infortunio di Sommer, spero che non sia troppo grave, non ci voleva. Siamo soddisfatti per non avere subito reti, abbiamo giocato in modo molto organizzato, anche se siamo stati un po’ imprecisi. Dobbiamo essere più concreti negli ultimi 16 metri. Il 3-5-2? Sono soddisfatto di quanto fatto dai tre centrali, che si trovano bene con questo sistema, visto che lo praticano anche nei loro club. Ndoye è stato molto disciplinato sia in fase difensiva sia in fase offensiva, su entrambe le fasce. Shaqiri, come tutti i giocatori, vorrebbe giocare dall'inizio, ma in questo momento non è pronto, anche perché deve migliorare le sue prestazioni a Chicago».

Appuntamento a martedì per la seconda amichevole di questa finestra: i rossocrociati affronteranno a Dublino l'Irlanda.

Danimarca - Svizzera (0-0) 0-0

Parken, Kopenhagen. 30'731 spettatori

Arbitro: Lindhout (Ola).

Danimarca: Schmeichel; Andersen, Kjaer (65’ Nelsson), Vestergaard; Maehle, Eriksen, Höjberg (83‘ Jensen), Delaney (59’ Hjulmand), Kristiansen (83‘ Jelert); Poulsen (59’ Wind), Höjlund (83‘ Dolberg).

Svizzera: Sommer (37’ Mvogo); Widmer (65‘ Steffen), Schär, Akanji, Rodriguez, Ndoye (83’ Mbabu); Freuler, Xhaka, Zakaria (76‘ Aebischer); Vargas (76’ Shaqiri), Okafor (65‘ Amdouni).

Ammoniti: 45’ Andersen, 45‘ Ndoye, 60’ Akanji, 68‘ Hjulmand, 68’ Xhaka.

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