laR+ IL COMMENTO

Chiasso verso l'aggregazione con continuità

Le elezioni comunali non dovrebbero riservare ribaltoni in vista di un quadriennio che si preannuncia cruciale per studiare il futuro

In sintesi:
  • Chiasso ha definito la sua prossima fermata politica. Ma come arriverà all'appuntamento con l'aggregazione del Basso Mendrisiotto?
  • Cambierà un volto, ma nessun partito ha apertamente parlato di ambizioni di raddoppio
Attesi pochi cambiamenti
(archivio Ti-Press)
12 aprile 2024
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Quella del treno da non perdere è una metafora che rispecchia quanto sta succedendo a Chiasso. E non solo per i recenti festeggiamenti organizzati in occasione dei 150 anni della stazione internazionale. Chiasso non vuole perdere il treno del suo rilancio e ha già scelto la sua prossima fermata politica: l’aggregazione del Basso Mendrisiotto. È questo il tema che, almeno in ambito istituzionale, sembra mettere d’accordo tutti. Ed è anche stato il tema comune emerso in tutte le interviste elettorali che abbiamo pubblicato su queste colonne nelle scorse settimane.

Per arrivare a questa fermata la via scelta sembra essere quella della continuità e della conferma dell’attuale ripartizione dei seggi, visto che nessun partito ha apertamente parlato di ambizioni di raddoppio, e anche la campagna elettorale è stata lenta e senza particolari scossoni. A regnare sovrana resta la consapevolezza che, in questa tornata elettorale come non mai, ogni voto di lista potrebbe fare la differenza. Tre anni fa il solo gruppo Lega-Udc aveva fatto registrare una diminuzione della percentuale. Anche alla luce dei risultati degli ultimi appuntamenti elettorali, per l’area di Destra quella del 14 aprile sarà una votazione che darà molte risposte per il futuro. Confermata la lista congiunta (a cui si sono aggiunti gli Indipendenti) nonostante la nascita della sezione Udc, il gruppo si presenta per la prima volta all’esame delle urne orfano di Roberta Pantani. Subentrato in corsa, toccherà a Stefano Tonini riconfermare un seggio di area che comunque non sembra essere in discussione. Resta da capire, ma questa sarà musica del futuro, se questa alleanza sarà destinata a continuare.

Il Plr, partito di maggioranza, non dovrebbe incontrare ostacoli nella rielezione del sindaco Bruno Arrigoni. L’erede designato di Sonia Colombo-Regazzoni sembra essere il capogruppo Luca Bacciarini (anche se gli outsider non mancano). Se nel gruppo Us-I Verdi-Indipendenti appare scontata la riconferma dell’uscente Davide Dosi, una sfida interessante, e dichiarata, si annuncia in casa Centro, con il capogruppo Amedeo Mapelli che non ha nascosto le sue ambizioni di Municipio a scapito dell’uscente Davide Lurati.

Se le carte in tavola e la prossima fermata scelta sembrano essere chiare, il nodo da sciogliere è come Chiasso intende prepararsi da qui al prossimo cruciale appuntamento, in quello che a tutti gli effetti sarà un quadriennio fondamentale per delineare un futuro nemmeno tanto lontano. L’orizzonte della votazione consultiva è l’autunno 2026, con la legislatura che potrebbe quindi essere prolungata, e le sfide da affrontare sono ancora molte. A partire dalla situazione finanziaria, vera sorvegliata speciale all’interno e all’esterno dei confini comunali. E ci sono degli investimenti, alcuni già votati e in fase di esecuzione come le riqualifiche di vari edifici pubblici, che non possono più aspettare. In un processo aggregativo che ha raccolto il consenso anche delle autorità politiche inizialmente più restie, Chiasso vuole presentarsi con una dote consistente. La continuità politica, e quindi la conoscenza del dossier e la preparazione dello studio, guarda proprio alla volontà di non perdere quel treno che sta portando tutti (o per meglio dire i cinque Comuni che hanno aderito allo studio) verso un nuovo capitolo della storia della regione.

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