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‘Cliché’, Buccella, e il Papa

Mercoledì 20 marzo, è finalmente apparsa sugli schermi di “telenostrana” l’intervista fatta a papa Francesco da Lorenzo Buccella. Concessa in esclusiva per Comano, e della quale parla mezzo mondo ormai da un paio di settimane. Il problema è che per vederla ho dovuto stare sveglio fino alle dieci di sera tirando poi con gli occhi aperti sino alle undici. Il che, per un Galli, abituato ai ritmi delle galline – ma in questo caso dovrei dire dei polli – ci sarebbe almeno da ottenere uno sconto sul canone. Soprattutto dopo che molti – più che in solluchero – sono andati “in bianco” (sic!) . Tante le persone che a quell’ora ormai navigano (o REMano?) nel sonno più profondo.
Buccella è bravo, intelligente ed empatico. La trasmissione Cliché ha un suo fascino, anche sperimentale. Ma i capoccioni della RSI sembra che con i palinsesti non ci sappiano proprio fare. Insomma, si direbbe che se ne stiano sovente come merli su un palo. Che ne dice, caro Mario Timbal? Che i mè j’è tücc ball?
Viene in mente la storiella di quel tale che continuava a martellaRSI i “gioielli” perché diceva di provare sollievo quando poi si fermava con quell’esercizio.
E pensare che per propagandare questa serata la RSI ha addirittura pubblicato delle grandi inserzioni a colori sui giornali cartacei. Anche per tener buoni i colleghi? Grandi, quelli della RSI!

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