Qualche settimana fa avevo scritto una breve riflessione, a caldo, sulla condotta della maggioranza del Municipio di Lugano. Per un disguido, il pezzo è restato nei Pc. Anche se è trascorso del tempo la sostanza delle cose non è mutata, anzi si è cristallizzata:
Finalmente ho capito. Il Municipio di Lugano vuole essere tacciato di incompetente. Sta facendo di tutto in questo senso raccontando, di giorno in giorno, panzanate sempre più grottesche. Non ho altra spiegazione per una condotta tanto autodistruttiva, altro che le ruspe. La conseguenza di questa volontà, forse inconscia, di pagare per gli errori commessi, è una sola: dimissioni di quella maggioranza che nottetempo, ma non si capisce più nulla, ha deciso, o ne ha comunque assunto la responsabilità, la demolizione, secondo l’ultima versione, del solo tetto. E non riesco ad immaginare altri scenari per sanare questa inquietante mancanza di rigore politico di fronte ad una situazione non poi così difficile. Vi era una manifestazione, vi è stata un’occupazione pressoché simbolica di uno stabile disabitato e quello che è successo dopo è tutto un delirio, o meglio, molto verosimilmente, concretizzazione di decisioni prese precedentemente senza nemmeno pensare alle conseguenze non solo politiche, ma anche giuridiche. Eh sì perché voler far credere che nottetempo, improvvisamente, si sia deciso di demolire un tetto quando lo stesso al limite deve essere smontato, è ancora peggio, dal profilo della competenza intellettuale, per la maggioranza del Municipio. Quindi quei cinque tutti a casa; peggio di così non potevano fare. Mi spiace ma non vedo altra via. Con nuovi municipali si potrà poi affrontare seriamente, finalmente, la questione dell’autogestione. Purtroppo quei cinque hanno dimostrato di non voler esserne in grado. Il brutto è che non dimissioneranno mai; rinunciando quindi a dimostrare un po’ di dignità in questa situazione indegna per un municipale.