All’assemblea annuale dell’Apcti il presidente Orio Galli: ‘Il progetto Polizia di prossimità 2.0 va avanti, riconosciuta la nostra zona di operatività’
Il progetto ‘Polizia di Prossimità 2.0’ fa passi avanti. È quanto emerge dall’assemblea dell’Associazione delle Polizie comunali ticinesi (Apcti) che ha avuto luogo questo pomeriggio a Monte Carasso. Il presidente dell’Apcti Orio Galli, infatti, ha spiegato alla platea che «l’intento era quello di appurare o confermare la volontà dei Comandi di polizie strutturate e Poli regionali nel procedere in questo senso». Ebbene, «ne è emerso un gruppo coeso e unito che certamente potrà remare e traghettare le Polizie comunali verso il proprio futuro, la propria specializzazione». Sottolinea ancora Galli che «una cosa è comunque certa: in futuro le Polizie comunali potranno mutare o, come sempre abbiamo saputo fare in passato, ci adatteremo e ci modelleremo nel nuovo concetto di sicurezza. La cosa importante, il passo da gigante, è il riconoscimento della zona di operatività e di attività delle Polizie comunali per le quali posso anticipare la prevista presenza. A scapito magari di proposte e progetti precedenti, che vedevano una Polizia unica». Anche perché, annota il presidente dell’Apcti, «il valore della prossimità è riconosciuto al nostro interno e dai nostri partner, uno su tutti la Polizia cantonale». E proprio con la PolCantonale è stato fatto un gran lavoro, assieme ai funzionari del Dipartimento istituzioni, nel gruppo di lavoro Polizia ticinese: «Dopo una fase un po’ burrascosa o di scontro, come ogni tempesta anche questa fase ha avuto una fine. Attualmente riusciamo a collaborare e coordinarci. Non è stato facile – precisa Galli – perché non sempre siamo in sintonia. Ma il clima di lavoro che si è instaurato certamente contribuirà a uno sviluppo virtuoso del progetto». Ad ogni modo, tra gli obiettivi che il presidente dell’Apcti ha illustrato all’assemblea c’è il «concretizzare, far crescere e formare la specializzazione dell’agente di prossimità, integrandola nel sistema di sicurezza ticinese» nonché quello di «migliorare, laddove necessario, l’organizzazione delle Polizie comunali per favorire il processo decisionale e la collaborazione con la Polizia cantonale, sempre nell’ottica della Polizia di prossimità».
Ospite dell’Apcti era anche il deputato Andrea Censi (Lega), che in quanto relatore del rapporto commissionale sulla revisione della Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione (Lear) ha approfondito alcuni punti che, spiega alla ‘Regione’ a margine dell’assemblea, «vanno a toccare soprattutto le Polizie comunali, che danno loro una maggior autonomia che secondo me e la maggioranza della commissione Costituzione e leggi, in un periodo dove tutto viene centralizzato, deve essere difesa: ci sono aspetti che devono mantenere una prossimità sul territorio». Tra questi, Censi spiega che c’è «quello relativo a bar, ristoranti e concessioni edilizie che viene legato direttamente alle concessioni a livello di gerenza e apertura del locale. Ha più senso dare in mano questo ambito alle Polizie comunali, che hanno sicuramente una conoscenza più approfondita del territorio, perché può ponderare meglio ogni dinamica, anche di vicinato, rispetto a una Polizia cantonale che guarda con occhio vigile e sicuro, ma da Bellinzona a ogni angolo del Cantone. Non riuscendo ad avere una capillarità di informazioni, presenza e sensibilità su tutto il territorio». Censi, inoltre, tiene a ribadire che «si tratta di una prima bozza e non c’è alcuna intenzione di calare niente dall’alto, come spesso capita col Cantone. Intendiamo condividerla e per questo oggi ho partecipato a questa assemblea, per raccogliere temi, spunti e problemi su questa nuova legge che ha l’obiettivo di essere più liberale nell’ambito dell’esercizio della professione del ristoratore, ma anche efficace nelle misure di controllo da parte delle Polizie comunali». Con alcune novità, perché infatti riprende il granconsigliere leghista e vicepresidente della ‘Costituzione e leggi’, «abbiamo intenzione di inserire nella nuova Lear cose che ora non ci sono, come mettere nero su bianco nella legge la possibilità di ritirare la patente a esercenti che ripetutamente commettono violazioni della Legge sulle derrate alimentari o che mettono comunque in pericolo la salute degli avventori, o agli esercenti che non rispettano il pagamento degli oneri sociali. Oggi le autorità di polizia e giudiziarie non hanno questa libertà, e sarebbe meglio venisse inserita nella legge».