Mendrisiotto

A Mendrisio il Municipio riparte dalle visioni strategiche

Insediato l'Esecutivo, la discussione su vicesindaco e dicasteri la si affronterà martedì alla prima seduta

Un momento della cerimonia
(Ti-Press/Pablo Gianinazzi)
19 aprile 2024
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Il neo eletto Esecutivo di Mendrisio sa bene che le sfide che l'attendono non saranno né poche, né semplici. Ma tutti e sette i municipali che domenica scorsa hanno ricevuto in dote la fiducia dell'elettorato sono pronti a tuffarsi in questo nuovo quadriennio. Oggi, venerdì, è il giorno della dichiarazione di fedeltà, suggellata dalle credenziali ricevute dalle mani del Giudice di pace del Circolo di Mendrisio Giorgio Romano. Credenziali che valgono il diritto a sedersi al tavolo delle decisioni. Le prime sono rinviate a martedì prossimo, quando si dovrà nominare il vicesindaco (o la vicesindaca) e, soprattutto, ridistribuire i dicasteri. Difficile dire quale sarà l'esito: su Palazzo civico per ora aleggia una calma (forse) apparente. Nessuno, però, si sbilancia: a prevalere è la diplomazia.

Dicasteri, se ne discute martedì

«Martedì sarà la prima nostra vera seduta – ci conferma il sindaco ad interim (ma è ormai solo una formalità) Samuele Cavadini (Plr) –, inizieremo a discuterne e speriamo di già riuscire a decidere». Cosa si aspetta? «Ribadisco, lo dovremo definire in seduta. Per iniziare bene la legislatura ne dobbiamo parlare con la calma del caso. Staremo a vedere». In gioco, del resto, c’è il buon ’governo‘ della Città. E a essere pronti a ripartire sono anche i colleghi e le colleghe che condivideranno questa nuova avventura politica, ovvero Samuel Maffi (Plr), Francesca Luisoni e Paolo Danielli (entrambi Centro-Verdi liberali), Daniele Caverzasio (Lega dei Ticinesi-Ind.), la neoeletta Nora Jardini Croci Torti (AlternativA) – che raccoglie l'eredità di Françoise Gehring –, e Massimo Cerutti (che rientra in Municipio ma con Udc-Udf).

La lista delle priorità

Assolto al compito, non certo secondario, di assegnare cariche e competenze, qual è la prima tematica di cui pensa di occuparsi? In altre parole, quali sono adesso le priorità della legislatura?, chiediamo di nuovo a Cavadini. «Sono diverse – ci conferma il sindaco ad interim –. Ci sono di sicuro i temi territoriali, collegati dunque alla pianificazione di alcuni comparti, su cui dovremo lavorare. E penso, ad esempio, alla zona della stazione ferroviaria, ma non solo. Dossier che si stanno per chiudere, ma che sul piano politico dobbiamo licenziare all'attenzione del Consiglio comunale. A impegnarci sarà poi pure la riforma dell'amministrazione, legata al progetto di ’smart city‘, già avviato e che deve essere continuato. Una riforma che è stata definita – si pensi solo alla riorganizzazione dei dicasteri che si è concretizzata a gennaio, ndr –, ma deve entrare nel vivo. E avremo – continua Cavadini – diverse opere pubbliche da realizzare un po’ in tutta la Città, sia a Mendrisio centro che nei Quartieri: svariati di questi interventi, infatti, sono pronti e vanno portati avanti. Non dimentichiamo poi la grande tematica legata agli anziani, che ci chiama a impostare la pianificazione anche dal punto di vista delle infrastrutture. Avremo ancora le tematiche della conciliabilità lavoro-famiglia, quindi delle pari opportunità, già messe in cantiere. E ci sarà, infine, il discorso delle strategie di marketing territoriale da attuare per attirare nuove cittadini e nuove imprese: un lavoro d'analisi che ci portiamo dalla passata legislatura».

Il sindaco è ‘fiducioso’

Da sindaco si è detto fiducioso, guardando al futuro prossimo; che legislatura sarà? «Sappiamo bene come vanno le campagne elettorali, ma avremo modo di lasciarcela alle spalle, metabolizzarla e lavorare nell'interesse delle visioni della Città – sottolinea Cavadini –. Questo è importante e sono convinto che riusciremo a trovare una convergenza. Certo dobbiamo volerlo un po' tutti. È una cosa che io do per acquisita, ma dovrà essere un impegno da parte di tutti».

Il messaggio, insomma, è chiaro: per poter dare le risposte attese dalla cittadinanza, occorre concordanza di intenti. E non è solo un auspicio. Del resto, richiama Cavadini, cosa fare lo si sa, resta da stabilire come e con chi. La via, in ogni caso, è tracciata.

Una sala simbolica

E forse non è un caso che questa volta la cerimonia di insediamento ha avuto luogo nella sala del Conislgio comunale e non in quella dell'Esecutivo, come prassi sin qui. «È sintomatico e simbolico – ha richiamato il sindaco rivolgendosi alle persone che hanno affollato l'aula –, trovarsi nella sala delle assemblee, e non in quella del Municipio, e poter firmare la dichiarazione di fedeltà alle Costituzioni federale e cantonale e alle leggi qui: ammetto che porta una emozione maggiore. Qui, nell'aula del Consiglio comunale, è rappresentato il popolo, quindi tutti i cittadini e le cittadine per i quali siamo chiamati a prendere quotidianamente delle decisioni. Questa legislatura sarà impegnativa, dopo la scorsa iniziata sotto il segno della post pandemia, venti di guerra e crisi energetica, ma rappresenta una nuova sfida». Oggi il pensiero va anche a «tre gruppi di interesse»: i partiti politici di riferimento, l’amministrazione comunale, «fondamentale per trovare la giusta convergenza, senza è impossibile fare bene e ottenere dei risultati», e le famiglie e gli affetti più cari.

L'emozione del debutto

A condividere la stessa emozione è anche Nora Jardini Croci Torti, al suo debutto in Municipio. «Sono emozionata, certo, ma ho voglia di cominciare», ci dice al termine della cerimonia. Che clima ha trovato?, le domandiamo. «Il clima è bello e collegiale. Conoscevo già quasi tutti i municipali. Penso, quindi, di potermi inserire bene». Il primo passo sarà l'assegnazione dei dicasteri, su queste colonne ha già espresso il suo desiderata: la Socialità e le Pari opportunità. «Ho le mie preferenze, certo. Ma le mie competenze sono multiple: potrà fare, credo, bene dappertutto».

D'altro canto, come rimarcato dal Giudice di pace Romano, «partecipare alla vita e alle scelte della comunità è un diritto di libertà».

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