Il Municipio ha detto ‘no’ alla domanda di costruzione di una società di telefonia. Il nodo? Con gli impianti sul tetto il palazzo contrasta con le norme
Quelle tre antenne sono decisamente fuori misura. Il Municipio di Balerna non ha avuto esitazioni nel pronunciare un chiaro ‘no’ davanti alla domanda di costruzione che già vedeva svettare sul tetto di Palazzo Ciarello, lì accanto al centro storico del paese, il trittico di nuovi impianti per la telefonia mobile. Di recente l’Esecutivo ha infatti negato la licenza all’azienda - in questo caso Swisscom - che ha firmato la richiesta. Un progetto, sullo sfondo la tecnologia 5G, che il dicembre scorso aveva subito suscitato le preoccupazioni dei vicini e mobilitato la popolazione. Tanto da recapitare sul tavolo dell'autorità locale due opposizioni e una petizione sottoscritta da 135 cittadini, che oggi vedono accolta la loro istanza. Adesso la società avrà un mese di tempo per appellarsi al Consiglio di Stato.
Leggi e norme pianificatorie alla mano, per il Municipio, come detto, si tratta di una questione di misure. In realtà, nel motivare la sua decisione il ‘governo’ del Comune non è entrato nel merito delle emissioni delle antenne e non si è inoltrato nel tema dell’elettrosmog, ma si è soffermato piuttosto sui metri di palo che andrebbero ad alzare ulteriormente il culmine dell’edificio. Uno stabile che con i suoi 25 metri si posiziona, in effetti, al di fuori delle disposizioni previste per il comparto e che pongono a 11 metri l'altezza massima dei fabbricati. Quindi, si conclude, “contrasta già in modo grave il diritto vigente”, oltre che con le costruzioni nei dintorni. Tanto più che, come notato dagli stessi promotori della domanda, l’immobile si trova in una posizione dominante rispetto alla parte sottostante del paese. Sommando poi all'elevazione del palazzo i 4 metri di impianti - “non uno, ma ben tre” -, si andrebbero a sfiorare i 30 metri, “pregiudicando sensibilmente la funzionalità della zona e l’interesse dei vicini”.
In altre parole, l’impatto visivo sarebbe ancora più negativo. E qui l’Esecutivo mette in campo la Legge sullo sviluppo territoriale e il suo regolamento di applicazione. Legislazione che chiarisce come gli interventi debbano, si ricorda nella decisione di diniego, “inserirsi nel paesaggio in maniera ordinata e armoniosa”. Di conseguenza, un progetto è chiamato a integrarsi nello spazio circostante, "ponendosi in una relazione di qualità con le preesistenze e le caratteristiche dei luoghi”. A maggior ragione se nelle vicinanze vi sono edifici di pregio. E accanto al Palazzo Ciarello si trovano, come fa rimarcare il Municipio, il complesso protetto della chiesa Collegiata di San Vittore, con il suo "importante campanile”, e l’Oratorio di San Giovanni Battista. Ecco che posare proprio lì tre nuove antenne agli occhi dell’autorità comunale “si pone in contrasto con le preesistenze storiche delle vicinanze e non si relaziona in nessun modo con le caratteristiche del luogo”. Una situazione che va così a confliggere con il Piano regolatore oltre che con la Legge.
Non a caso nelle sue argomentazioni il Municipio insiste con particolare forza sulla realtà fattuale del comparto e sugli effetti visivi e puramente tecnici del progetto. In buona sostanza, si fa osservare, la scelta di sistemare gli impianti sul tetto di quel palazzo avviene “senza avere il minimo riguardo delle caratteristiche del comparto, contraddistinto - si specifica - da edifici di media grandezza, simili fra loro, nonché dalle immediate vicine presenze storiche”. Senza trascurare, si annota, che l'impianto risulta essere privo di "qualsiasi opera di mascheramento che ne attenui l'impatto". L’Esecutivo fa capire, insomma, che quelle tre antenne - che nelle intenzioni sorgerebbero peraltro su altrettanti pali distinti distribuiti sulla superficie della copertura e non su un unico sostegno - andrebbero collocate altrove, ad esempio, si suggerisce, in una zona industriale.
Anche perché, si puntualizza, l’apparato al centro della domanda di costruzione "presenta dimensioni e caratteristiche inusuali per rapporto sia al contesto di zona residenziale e di centro storico e sia in relazione a simili impianti in zona residenziale". Del resto, le norme che si è dato Balerna lo evidenziano: “Le dimensioni e segnatamente l'altezza delle antenne per la telefonia mobile - richiama in conclusione il Municipio - non devono eccedere quanto oggettivamente necessario per la loro funzione”. Trovarle quindi sopra la testa o a due passi da casa non rassicura i residenti del quartiere a ridosso di via San Gottardo, che hanno fatto sentire la loro voce. Anche perché a poco meno di 400 metri di distanza sono stati installati altri impianti, alimentando i timori per le potenziali “immissioni moleste”.