L'esecutivo sulle intemperanze dei richiedenti l'asilo e il loro impiego per lavori di pubblica utilità
Il comportamento problematico di un certo numero di migranti, ospitati nelle strutture di registrazione federali, sono da mesi al centro della discussione specialmente a Chiasso. Il Municipio della cittadina prende nuovamente posizione, rispondendo a due interrogazioni provenienti dal Consiglio comunale. Per cominciare ricorda che tutta la gestione dei richiedenti l'asilo fa capo alla Confederazione, perciò l'autorità comunale in quest'ambito non ha voce in capitolo. La possibilità di impiegarli in lavori di pubblica utilità, per contro, è qualcosa che vede il Comune di Chiasso – apripista in questo senso – impegnato fin dal 2012. Sono una cinquantina quelli impegnati, sull'arco di sei mesi: una collocazione, scrive il Municipio, resa complicata dal breve tempo di permanenza dei richiedenti l'asilo nelle strutture locali, prima della loro collocazione altrove.
Riguardo invece a un tema particolarmente caldo, ovvero le intemperanze da parte di gruppi di richiedenti, il Municipio rispondendo all'interrogante Stefano Tonini ricorda di aver sollecitato con una lettera la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) già lo scorso 26 maggio, chiedendo maggior rigore nei confronti di coloro che non attengono ai principi della civile convivenza. “In sostanza, le rivendicazioni fatte valere sono che coloro che si rendono colpevoli di illeciti, siano perseguiti e non nasca la convinzione che in virtù del loro stato sia loro consentito ciò che non viene permesso ad altri” sintetizza l'esecutivo chiassese. Nel frattempo, è stato aumentato il numero di agenti chiamati a presidiare le zone nevralgiche di Chiasso. Per sgravare la cittadina si conta infine sull'apertura di nuovi siti per l’accoglienza dei richiedenti l'asilo, come quelli promessi dalla Confederazione al Canton Ticino o quello, che aprirà in settembre, previsto in un sito militare del Canton Lucerna.