Luganese

Innovazione e lifestyle: sei piani di coworking a Lugano

L’associazione Lifestyle Tech Competence Center trasferisce a febbraio 2024 le proprie attività da Manno al centro città, in via Peri 21

Sorgerà nei pressi della futura fermata del Tram-Treno
25 settembre 2023
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Il centro di Lugano si arricchirà a breve di un intero palazzo dedicato al coworking, il Dagorà Lifestyle Innovation Hub in via Peri 21. Lo stabile ospiterà – oltre a una ventina di altre aziende – anche il centro di competenza dell’associazione Lifestyle Tech Competence Center (Ltcc), parte dello Switzerland Innovation Park Ticino, che si trova attualmente a Manno. La novità è stata annunciata oggi durante un momento ufficiale a Palazzo civico, mentre il trasloco avverrà a febbraio 2024.

Investimento da due milioni

Il centro dell’Ltcc e i suoi laboratori di ricerca, ricordiamo, sono sostenuti dalla Città con 250’000 franchi annui per cinque anni. Un investimento, evidenzia una nota del Comune, a sostegno della diversificazione dell’economia della Città verso attività del settore dell’innovazione digitale. La collaborazione fra Lugano e Ltcc è nata nel 2017 ed è uno dei tasselli dell’ambito ‘Lugano città polo tra il nord e il sud delle Alpi’ delle Linee di sviluppo 2018-28. Concretamente, lo stabile di via Peri verrà ristrutturato grazie a un investimento di 2 milioni di franchi da parte di Dagorà e i nuovi spazi saranno più ampi rispetto a quelli attualmente in uso: la superficie è di quasi 10’000 metri quadrati. L’ubicazione è inoltre particolarmente strategica, perché è letteralmente a due passi dalla futura fermata della Rete tram treno del Luganese. “Gli investimenti sono finalizzati alla creazione di un hub che ospiterà oltre 200 manager attivi nel settore tecnologia e lifestyle in particolare: moda, alimentare, design, cosmetica e turismo. Inoltre all’interno del co-working è previsto uno spazio eventi e un terrazzo esterno che potranno ospitare fino a 60 persone”, precisa Serse Bonvini, Ceo di Dagorà.

Sostegno di Città e Cantone

“Questo passo rafforza la posizione di Lugano quale polo internazionale nel settore lifestyletech e in generale nel campo dell’innovazione digitale, poiché favorisce l’insediamento in città di aziende e crea posti di lavoro qualificati”, per il sindaco Michele Foletti. “Una sinergia che ben esprime la lungimiranza della Città e il suo ruolo nel realizzare il potenziale di crescita della nostra regione”, per il capodicastero Sviluppo territoriale Filippo Lombardi. Soddisfatte anche le autorità cantonali. “Siamo entusiasti di vedere quanti progetti concreti sono e saranno stati realizzati grazie al Ltcc che si sta sviluppando all’interno dello Switzerland Innovation Park Ticino, affiancando il Centro di competenza sui droni a Lodrino e quello nelle scienze della vita a Bellinzona”, l’osservazione del direttore della Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) Stefano Rizzi.

Sinergia con i poli universitari

“Il Parco dell’innovazione è un importante progetto che ha l’obiettivo di rafforzare le collaborazioni tra il mondo della ricerca e le imprese in settori strategici e orientati al futuro – ha aggiunto Rizzi –. Questa iniziativa contribuisce a creare nuove e interessanti opportunità di lavoro. Non a caso, il consolidamento dello Switzerland Innovation Park Ticino è uno degli elementi centrali del messaggio presentato in luglio dal Dfe e dal Decs con le misure di sostegno all’innovazione e alla politica economica regionale per il periodo 2024-2027”. “Negli ultimi tre anni, la nostra associazione ha visto una crescita significativa, coinvolgendo finora 16 membri, sia leader internazionali nel proprio settore sia importanti aziende del territorio ticinese – ha detto da parte sua Jelena Tasic, managing director di Ltcc –. Stiamo inoltre lavorando in stretta e proficua collaborazione con l’Usi, la Supsi e l’Istituto dalle Molle, nostri soci fondatori”. Una collaborazione che si estende effettivamente anche in ambito formativo, come sottolineato da Lorenzo Cantoni, prorettore per la formazione e la vita universitaria dell’Usi, e da Emanuele Carpanzano, direttore della ricerca, dello sviluppo e del trasferimento della conoscenza della Supsi.

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