Il Dipartimento del territorio vuole utilizzare il sedime per 10 anni depositando 1,4 milioni metri cubi di materiale di scavo e di scarti edili
Il Dipartimento del territorio (Dt) ha avviato la procedura di consultazione del progetto di Piano di utilizzazione cantonale (Puc) per la discarica di tipo B prevista alla Buzza di Biasca, nella frazione di Loderio lungo la sponda sinistra del fiume Brenno. Il documento, unitamente alla relazione tecnica, è depositato alle cancellerie di Biasca e Serravalle (c’è tempo fino al 6 dicembre per presentare osservazioni e proposte al Dt). Nei piani del Cantone, il sedime con capacità indicativa massima pari a 1,4 milioni metri cubi sarà utilizzato per circa 10 anni quale deposito di materiale di scavo (nella misura del 40%) e di scarti edili non riciclabili (60%). L’accesso alla discarica avverrà in corrispondenza di quello attuale all’impianto di lavorazione della Otto Scerri Sa, all’altezza dell’incrocio con il ponte in direzione di Loderio. Il progetto prevede che l’azienda, prima della suo totale smantellamento, possa continuare l’esercizio durante la prima fase della discarica (circa 6 anni e mezzo). Terminato il periodo di attività del deposito, si legge nel documento, utilizzando anche il materiale che nel frattempo sarà depositato l’area “sarà completamente sistemata e bonificata per i bisogni dell’agricoltura con contenuti naturali per la biodiversità, in continuità con quanto realizzato in corrispondenza del deposito AlpTransit” adiacente alla prevista discarica. Oltre al bisogno agricolo, forestale e naturalistico (sono previste piantumazioni, spazi riservati all’agricoltura, un biotopo e un ponte faunistico a beneficio del passaggio degli animali selvatici), il riordino del comparto comprende aspetti di tipo ricreativo e di svago a beneficio dei cittadini: a fianco della strada cantonale sarà realizzato un nuovo tratto di strada pedonale e ciclabile lungo gli esistenti percorsi che congiungono il Vallone di Biasca con il ponte di Loderio. Oltre a un viale alberato, saranno possibili degli arredi con delle panchine e dei piccoli punti di sosta.
Quanto all’impatto sull’ambiente, il Dt informa che il traffico indotto dal progetto sarà contenuto (si stima un aumento inferiore al 2% rispetto al traffico feriale medio giornaliero), rimarcando che sarà però importante una corretta gestione (irrigazione, posa lavaggio ruote) al fine di contenere l’innalzamento delle polveri. Arrivando al capitolo rumore, il Dt giudica un elemento sensibile l’abitato di Loderio che si situa nelle vicinanze: il Dt assicura che i valori d’immissione, i quali saranno verificati durante l’attività, saranno rispettati anche in futuro. Il Cantone non prevede poi impatti negativi legati a radiazioni non ionizzanti.
L’investimento complessivo per il progetto è stimato in 13,5 milioni di franchi. Il prossimo passo sulla tabella di marcia è l’approvazione del Puc da parte del Gran Consiglio. Seguiranno l’inoltro della domanda di costruzione, eventuali espropri, rilascio dell’autorizzazione d’esercizio. In passato non erano mancate le osservazioni critiche, da atti parlamentari alla petizione lanciata nel 2017 dal Gruppo ‘Loderio c’è’, che con 1’740 sottoscrizioni esprimeva la propria opposizione al progetto. ll Dipartimento del territorio presenterà il progetto durante l’incontro informativo aperto alla popolazione in programma per giovedì 11 novembre alle 18 al salone Olimpia di Biasca.