Lugano

Lugano, il rischio di crash? 'Caso unico con l'inchiesta Ufac ancora aperta', dice Borradori

(Francesca Agosta)
21 marzo 2017
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«Il Municipio non ne era al corrente, è il primo caso noto e l’inchiesta dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (Ufac) è ancora in corso». Queste le prime risposte fornite dal sindaco di Lugano Marco Borradori al termine della seduta di lunedì sera rispetto all’interrogazione di Tiziano Galeazzi (Udc) e Sara Beretta–Piccoli sul maldestro avvicinamento di un aereo all’aeroporto di Agno risalente all’ottobre 2015, quando un Dash Q400 della Austrian Airlines, per conto di Swiss sulla rotta tra Zurigo e Lugano, ha rischiato di schiantarsi sulla Collina d'Oro. Qualsiasi miglioramento è ben visto dall’esecutivo, ha proseguito il sindaco, «negli anni scorsi in accordo con l’Ufac sono state messe a punto procedure di avvicinamento e misure che le facilitino». Non è invece vero che alcune compagnie aeree abbiano piloti non abilitati ad atterrare ad Agno. Rispetto al rilancio dello scalo, il sindaco ha annunciato che dopo aver licenziato il messaggio la scorsa settimana, la Città ha subito scritto al Cantone perché «non vi sono state finora chiare e significative prese di posizione a favore dell’aeroporto e del suo indiscutibile ruolo nell’economia cantonale e regionale», mentre l’attuale area Check-in sarà interamente dedicata al Lac.

Codice etico ‘non per municipali’

Codice etico da sottoscrivere anche dai municipali in carica, oltre che dai docenti dell’Istituto scolastico cittadino? L’esecutivo di Lugano sarebbe anche disposto a farlo, ha risposto il direttore del Dicastero finanze Michele Foletti (supplente di Lorenzo Quadri assente in quanto a Berna per la seduta di Consiglio nazionale) lunedì ser. La richiesta formulata dal gruppo Ppd tramite un’interpellanza è stata ritenuta ridondante e di difficile applicazione. Foletti: «Esiste già la dichiarazione di fedeltà alle leggi in occasione dell’entrata in carica. Ci sarebbe poi un’altra questione: chi sarebbe l’organo preposto a sanzionare chi non rispetta il codice etico? Non potrebbe farlo la Sezione enti locali che è l’autorità di vigilanza sui Comuni ma non su un codice etico adottato volontariamente, per cui potrebbe toccare al Consiglio comunale…».

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